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Edoardo Zanzi
Al bizzozerese Edoardo Zanzi una "menzione" nell'ambito del Premio Chiara Inediti 2025.
IN BREVE Il giovane Edoardo Zanzi (classe 1999) nato e cresciuto a Bizzozero, ha ricevuto una "menzione" nell'ambito del Premio Chiara Inediti, uno dei più prestigiosi premi letterari italiani. Nato, cresciuto e tuttora residente a Bizzozero, sono ancora forti i suoi legami con il rione, che fanno capolino anche nell'opera encomiata dalla giuria del Premio.
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CHE COS'E' IL PREMIO CHIARA
Il Premio Chiara, o Premio Piero Chiara, è considerato uno dei premi letterari italiani più prestigiosi attualmente assegnati. Dedicato alla forma letteraria del racconto, è intitolato allo scrittore luinese Piero Chiara, e si svolge annualmente a Varese.
Attualmente prevede quattro categorie: Premio Chiara racconti editi (cioè già pubblicati), Premio Chiara racconti inediti, Premio Chiara Giovani, e Premio Chiara alla carriera.
L'edizione 2025 della manifestazione nata nel 1989, ha visto dunque anche la partecipazione di un bizzozerese, Edoardo Zanzi (classe 1999), per la categoria "inediti", categoria dove sono stati presentate 73 opere, e che ha visto premiato il lavoro di Rodolfo Nicodemi (classe 1950), dal titolo L’estate di San Martino.
"La Giuria - recita un comunicato ufficiale diramato dall'organizzazione del Premio - ha altresì deliberato di attribuire una menzione a Edoardo Zanzi, Varese, 1999, con la raccolta 'Musica per nottambuli', per la sua capacità di raccontare i giovani con autenticità e profondità, intrecciando emozioni quotidiane e sogni grandi con una scrittura brillante e mai banale".
Un riconoscimento di assoluto prestigio, tanto più se si considera la giovane età del destinatario, che porta lustro all'intero rione, considerati anche i forti legami di Zanzi con Bizzozero.
La premiazione ufficiale del vincitore avverrà alla Finale del Premio Chiara 2025, domenica 19 ottobre 2025 ore 17 alla Sala Napoleonica Ville Ponti Varese.
CHI E' EDOARDO ZANZI
Ma chi è Edoardo Zanzi ? Classe 1999, nato a Bizzozero, ha frequentato l'asilo rionale, la Marconi, l'Anna Frank e il liceo classico cittadino (il Cairoli), per poi laurearsi in filosofia alla statale di Milano. Prestato il servizio civile presso la biblioteca civica cittadina, è stato per due anni addetto stampa, ed ora lavora per un'agenzia di comunicazione di Varese, facendo spesso la spola con Milano.
Ma Edoardo a Bizzozero non ha solo abitato, ha anche "vissuto", ha fatto infatti il chirichetto per molti anni, ed è cresciuto in oratorio ai tempi di don Nino (si autodefinisce orgogliosamente un donniniano, sebbene si senta legato anche a don Davide, l'attuale responsabile della pastorale giovanile di Bizzozero).
Sotto il profilo artistico-culturale ci racconta di aver sempre avuto la passione per la scrittura e il sogno nel cassetto di poterne fare la sua professione, e dunque la partecipazione al prestigioso premio letterario non è stata nè casuale, nè improvvisata, al contrario ha rappresentato "semplicemente" il raggiungimento di un obiettivo, per altro coronata da un importante ed autorevole riconoscimento. La prima tappa di un percorso che ci auguriamo possa portarlo lontano.
Intervista di VareseNews a Edoardo Zanzi
L'OPERA PREMIATA
"Musica per nottambuli", questo l'insolito titolo del lavoro premiato al Chiara, un titolo volutamente originale - ci racconta Zanzi - per attirare l'attenzione dei lettori, ma anche - perchè no - dei non lettori; quasi autobiografico, visto che Edo - come lo chiamano i suoi amici - similmente a molti suoi coetanei è un nottambulo, un po' vittima delle distrazioni e divagazioni che l'uso dei social comportano, un po' perchè solo la sera e la notte può trovare il tempo di dedicarsi alle sue passioni: la scrittura e la musica.
L'opera di Zanzi è costituita dunque da otto racconti, scritti in momenti diversi nell'arco temporale di alcuni anni, anche se per la maggior parte negli ultimi dodici mesi, alcuni proprio in vista della partecipazione al premio. Otto racconti non correlati tra loro, e con caratteristiche letterarie diverse, a partire dalla lunghezza, del tutto disomogenea, che trattano tematiche varie, ma che spesso fanno riferimento alla vita della provincia, ed - almeno in alcuni casi - in cui traspaiono gli echi della sua Bizzozero, accumunati però da toni per niente concilianti, ispirati da quella rabbia e impazienza tipica dei giovani, che in questo caso si sfogano nella scrittura.
Ma per poter scendere di più nei particolari, bisogna attendere, infatti il lavoro di Zanzi ha già suscitato l'interesse di un editore, e trattandosi di un'opera inedita, il riserbo sui suoi contenuti deve essere comprensibilmente assoluto.
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