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Foto Mario Bianchi: Miliario bizzozerese
Prima abbattuto, poi rimosso: non si sa che fine abbia fatto il miliario di via Piana di Luco. ***AGGIORNAMENTO DELLE 19:49 DEL 20/04/2025***
La loro presenza discreta ai bordi delle strade o sui muri delle abitazioni più antiche, non attira più l'attenzione, eppure non passano neppure inosservati, anche perchè quando furono collocati si stette ben attenti a porli in posizioni ed altezze che risultassero ben visibili: parliamo delle pietre miliari, che sottoforma di colonne, di lapidi o di "targhe" murarie in pietra, da tempi remoti indicano la distanza che separa il punto in cui si trovano da una località specificata sul miliaro stesso (i più antichi, di epoca romana, indicavano immancabilmente la distanza da Roma).
Non si tratta di semplici resti del passato, privi di valore e magari festidiosi, ma di significative testimonianze storiche perchè ci documentano quali fossero le strade esistenti in passato, quali i tragitti più importanti e più utilizzati, quali le mete più rilevanti per quel territorio, magari ricordandoci anche sistemi di misurazione non più in uso, e permettendocene la comprensione. Per tale ragione questi manufatti sono di norma tenuti in buona considerazione da storici e amministratori, conservati e più raramente valorizzati.
Anche a Bizzozero ve ne sono alcuni, non di epoca romana, ma comunque vecchi di uno o più secoli, come quello posto sul confine con Lozza lungo la Malcollina, quello al bivio di via Passo Buole con via Cervinia (la strada che scende ai Molini di Gurone), l'altro collocato all'inizio della scalinata che sempre da via Passo Buole pure scende ai Molini di Gurone (che evidentemente per i bizzozeresi di un tempo rappresentavano un riferimento ed una meta importante), quello che ancora si trova sulla casa d'angolo tra via Carletto Ferrari e piazza S. Evasio (edificio che oggi ospita il negozio Bubusettete), e quello infine che si trovava all'incrocio tra viale Borri e via Piana di Luco, ovvero la strada che conduce a Schianno, da cui segnava infatti la distanza.
Foto Mario Bianchi: L'ubicazione del miliario tra viale Borri e via Piana di Luco
Di quest'ultimo miliario però abbiamo dovuto scrivere al passato, infatti dallo scorso 31 marzo il miliario in questione non c'è più.
Foto Mario Bianchi: Il miliario di via Piana di Luco, con la scritta "A Schianno chilometri 1.945" come appariva prima di essere spezzato
Collocato ad un incrocio oggi particolarmente infelice, essendo attualmente utilizzato dai mezzi pesanti diretti alla vicina zona industriale, ma attraverso un'imboccatura palesemente inadeguata per dimensioni, angolazione e pendenza, il miliario è stato prima danneggiato, poi spezzato, quindi abbattuto dai mezzi in manovra. Da ultimo la sua parte superiore era stata ribaltata al margine della strada, ma invadendone parte della carreggiata, finendo così con il diventare anche un ostacolo, se non proprio un pericolo, per i mezzi in transito.
Foto Mario Bianchi: Il miliario spezzato
Nei mesi scorsi lo stato del povero miliario è stato segnalato ripetutamente all'amministrazione comunale, con lettere, foto, osservazioni, da diversi bizzozeresi (Cesare Bossi e Jong Secco hanno condiviso con la nostra redazione le loro comunicazioni al Comune), e, in occasione di una vista al rione era stato mostrato anche al sindaco ed all'assessore alla cultura, e pure il consigliere comunale Mimmo Esposito aveva riportato la cosa agli uffici competenti, senza però che apparentemente nulla si muovesse, salvo poi scoprire appunto il 31 marzo che il miliario era stato rimosso e - cosa assai preoccupante - che il muro a cui si appoggiava era stato rabberciato, facendo immaginare che non vi sia alcun progetto per restaurare il miliario e ricollocarlo al suo posto.
Foto Mario Bianchi: Il muro rabberciato dopo la rimozione del miliario
Ma se su questa possibilità qualcuno può anche concordare visto il concreto rischio che una volta recuperato e ricollocato il miliario, possa ripetersi l'incresciosa situazione, la cosa su cui crediamo si possa invece essere tutti concordi è che tale pezzo di storia non debba andare brutalmente e insensatamente buttato in discarica; un rischio tutt'altro che remoto, e che potrebbe anche già essersi concretizzato, visto che tutti i nostri tentativi di avere informazioni dalle autorità precedentemente coinvolte (assessore, sindaco, consigliere comunale), su dove sia stato portato il manufatto in questione, non hanno portato ad alcun risultato.
***AGGIORNAMENTO DELLE 19:49 DEL 20/04/2025***
Attraverso un post su Facebook Aldo Da Broi ha fatto sapere: "Io sono passato mentre lo rimuovevano l'anno spaccato a pezzo con la mazza che si vergognino".
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