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Foto d'archivio Vigili del Fuoco: L'anello sull'Olona

Tutti i dettagli sul progetto di conservazione e valorizzazione della valle di Bizzozero.


Presentato alla stampa lo scorso 1 febbraio, oggi B.NET pubblica il testo integrale del progetto elaborato da Legambiente che ha ottenuto il finanziamento di Fondazione Cariplo e che mira a conservare e valorizzare la valle ai piedi di Bizzozero ed il suo abitato. 

  

Il progetto L’ANELLO SUL FIUME interessa l’area compresa nel tratto di valle del fiume Olona a nord della diga di laminazione delle piene, nei territori dei comuni di Malnate e di Varese. All’interno dell’invaso sorge l'antico abitato del Mulini di Gurone, circondato da un argine ad anello. La diga ha contribuito positivamente, anche se non in modo definitivo, a preservare dal rischio d’inondazione i comuni a valle, ma ha reso problematico lo svolgimento delle tradizionali attività dell’abitato dei Mulini e delle aree limitrofe di Varese e Malnate. La presenza della diga ha, infatti, reso questo territorio completamente al servizio dell’allagamento controllato, pregiudicandone così il valore ambientale e territoriale. I flussi d’inondazione, che sono aumentati di frequenza negli ultimi anni, anche in relazione ai cambiamenti climatici, rendono difficile ogni attività e insediamento costante nel tempo e precaria la vita della popolazione.

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Grafica Legambiente: L'area interessata dal progetto

Il progetto si propone di sostenere, incentivare e sviluppare il processo di resilienza, iniziato dopo la messa in opera dello sbarramento del fiume Olona. Nello specifico: accrescere la resilienza della comunità ai periodici fenomeni di inondazione controllata, sempre più frequenti, e al conseguente abbandono e minor cura del territorio; valorizzare i nuovi ambienti naturali e agricoli generatesi con la creazione della barriera idraulica e compatibilmente con il rischio idrogeologico attraverso azioni condivise tra Ente pubblico e la comunità locale; rafforzare la consapevolezza e la responsabilità della comunità locale per dare un nuovo valore ambientale, sociale ed economico all’area di laminazione come ponte verso le altre esperienze di resilienza della Valle dell’Olona; incrementare la condivisione di competenze, di strumenti e risorse per la gestione sostenibile del fiume tra la comunità locale impegnata nell’azione di cura.
Il tratto di valle interessato dal progetto rappresenta un caso esemplare di risposta alla crisi della gestione del sistema fluviale; qui la comunità locale sta cercando di reagire alla trasformazione del contesto ambientale e agisce in autonomia attraverso azioni e pratiche resilienti per riconquistare una nuova identità territoriale e trasformare i rischi idrogeologici in opportunità. Le azioni che propone il progetto sono le seguenti: l'ecosistema fluviale come bene comune, la custodia della valle e il ritorno alla terra, l'esperienza corre lungo il fiume, la casa dell'anello, monitoraggio e valutazione.

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Foto Legambiente: Il "casello" adiacente l'anello già gestito da Legambiente durante un allagamento controllato, e che ben testimonia le difficoltà di gestione del territorio racchiuso nell'invaso

Le azioni porteranno la comunità a diventare protagonista nella cura del territorio e nella gestione dei rischi idrogeologici in modo più resiliente e capace di trasformare gli attuali rischi in occasione di cambiamento e adattamento. I risultati sono: creazione di un gruppo stabile di volontari; miglioramento della qualità vegetazionale delle aree boscate e delle caratteristiche ambientali dei corpi idrici minori; incremento della fruizione naturalistica dell’area; creazione di un orto condiviso; manuale di buone pratiche da utilizzare nell’invaso; coinvolgimento delle comunità del fiume attraverso incontri pubblici dedicati alla prevenzione del rischio delle inondazioni; organizzazione dello spazio di aggregazione “Piazza dell’anello”; mappa dei percorsi ciclopedonali; eventi di promozione della mobilità dolce; completamento della ristrutturazione e del restauro conservativo della Casa dell’Anello per la formazione di un deposito/laboratorio e di spazi per la comunità
Il progetto ha ottenuto l’approvazione e i finanziamento da Fondazione Cariplo, all’interno del Bando Comunità Resilienti di maggio 2015 e vede come capofila la Legambiente Lombardia Onlus e come partner il Comune di Malnate. Saranno sostenitori del progetto le associazioni del territorio, i Comuni limitrofi e gli enti territoriali, nonché la comunità locale; sono finanziatori Legambiente Varese e Legambiente Mulini dell’Olona di Malnate. Le azioni si sviluppano dal gennaio 2016 a settembre 2017. Il costo complessivo del progetto è di euro 150.880= il contributo della Fondazione Cariplo è pari a 90.380= euro, il 59,90% del costo totale.


LE AZIONI
Le azioni del progetto sono le seguenti:

 

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Foto d'archivio Legambiente: Un momento di una delle numerose iniziative promosse negli anni scorsi da Legambiente nell'area dell' "Anello"

1. L'ECOSISTEMA FLUVIALE COME BENE COMUNE
Per raggiungere l’obiettivo di: “accrescere la resilienza della comunità ai rischi idrogeologici periodici e sempre più frequenti e al conseguente abbandono e minor cura del territorio” proponiamo di sviluppare e valorizzare le iniziative locali legate alle gestione condivisa dell’ambiente fluviale.
Questa azione si svilupperà attraverso le seguenti attività:
1.1 La comunità agisce. Nel progetto verrà strutturato un calendario condiviso dalla comunità di eventi di pulizia e manutenzione del territorio che affiancheranno le tradizionali giornate di volontariato come Puliamo il Mondo e la Giornata del Verde pulito che da anni i Circoli locali di Legambiente organizzano in collaborazione con le associazioni locali - GEV, CAI, Protezione Civile, Comuni, cittadini residenti – Gli interventi che verranno attivati riguarderanno: pulizia del bosco nel periodo invernale; interventi nell’area di laminazione dopo l’esondazione a seguito dell’attivazione della diga; gestione delle nuove piantagioni realizzate come compensazione dell’opera di sbarramento; pulizia dei sentieri e cura e manutenzione delle opere di fruizione. Tali iniziative, oltre a esprimere un alto valore simbolico ed educativo, diventeranno un vero e proprio strumento di gestione ambientale. Attraverso programmi di formazione, attività sul campo, incontri all'insegna della convivialità e di festa il progetto si pone l'obiettivo di consolidare il gruppo di volontari, “gli Amici dell’Anello, che stabilmente si dedicherà alla cura del territorio dei Mulini di Gurone.
1.2 La comunità accoglie. Dal 2007 il circolo Legambiente di Varese e il circolo Legambiente Mulini dell’Olona di Malnate, in collaborazione con il PLIS Valle del Lanza organizzano campi di volontariato internazionali contribuendo alla manutenzione e valorizzazione del territorio del parco. I progetti sono stati realizzati in altre aree del parco e senza una specifica progettazione per l’area di laminazione. Con il progetto sarà ampliato il raggio d’azione dei campi di volontariato a tutto il tratto di valle interessato dagli impatti della diga. I campi di volontariato sono strumento che, in particolare nella loro veste internazionale, dimostrano una influenza positiva sulle comunità locali che va al di là del semplice lavoro svolto dai volontari, ma che riguarda la diffusione della cultura di volontariato, l’apprendimento interculturale e la convivenza. La cura del territorio condivisa con persone di altre altri luoghi si riflette positivamente sulla comunità locale rafforzandone la coesione e la capacità di accoglienza. Il valore aggiunto del progetto sarà quello di coinvolgere la comunità locale sin dalle prime fasi di programmazione e realizzazione dei campi, organizzati dai circoli locali di Legambiente. In questo modo la comunità avrà la possibilità di segnalare interventi necessari e opportuni nel territorio. Inoltre sarà coinvolta nell’accoglienza dei volontari internazionali, con momenti di lavoro condiviso e incontri conviviali di reciproca conoscenza e scambio di buone pratiche di resilienza. Saranno realizzati quattro campi di volontariato nei 22 mesi di attività del progetto.
1.3 La comunità passa il testimone. La comunità, attiva nel reagire e adattarsi alla nuova condizione ambientale e sociale ha la responsabilità di passare il testimone ai giovani. Il coinvolgimento potrà essere attivato su più livelli: attraverso azioni di volontariato con le scuole che incoraggiano gli studenti alla partecipazione, poco stimolati ad azioni dirette di cura del territorio; attraverso il coinvolgimento delle famiglie, anche con la partecipazione dell’associazione genitori che ha sottoscritto la lettera di sostegno al progetto, a giornate extrascolastiche di cura e manutenzione ambientale. Per questo motivo sarà strutturato un laboratorio all’aperto per la conoscenza e l’osservazione del territorio che potrà essere utilizzato in modo libero o guidato. L’impegno della comunità crea una condizione di affezione al territorio da parte delle nuove generazioni e delle famiglie garantendo così un presidio e una presenza constante e duratura. I circoli locali di Legambiente hanno già in atto un rapporto di collaborazione molto stretto con lo Sportello Scuola e Volontariato delle scuole superiori di Varese che orienta i ragazzi e le ragazze verso il volontariato ambientale.
Saranno realizzati almeno otto ECO-Bliz tematici che avranno lo scopo di creare un’azione informale e coinvolgente di partecipazione e di adesione della comunità locale. Quattro ECO-Bliz si rivolgeranno alle famiglie e creeranno dei gruppi di sostegno che alimenteranno il passa parola e l’azione di cambiamento di una comunità in transizione. Quattro ECO-Bliz si realizzeranno con le scuole del territorio, i bambini e le bambine parteciperanno alla conoscenza e ricerca, una Caccia a Tesori della valle. In questo modo tutto il territorio dell’Anello del Gurone diventerà un laboratorio di esperienza a cielo aperto. I temi che saranno affrontati dagli ECO-Bliz sono i seguenti: rischio idrogeologico e conoscenza del territorio; biodiversità e cura ambientale; il valore dell’acqua e il suo uso; gli animali e le piante del fiume; rilievi delle aree umide e il loro ciclo di vita, le infrastrutture e l’uso del suolo.

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Foto Legambiente: Suggestivo scorcio naturalistico dell'area interessata dal progetto 

2. LA CUSTODIA DELLA VALLE E IL RITORNO ALLA TERRA

Per raggiungere l’obiettivo di: “Attivare e valorizzare i nuovi servizi eco sistemici sociali, ambientali e agricoli generatesi con la creazione della barriera idraulica e compatibili con il rischio idrogeologico attraverso azioni condivise tra Ente pubblico e la comunità locale” proponiamo di sviluppare attività di custodia e di riutilizzo della terra. In particolare, svilupperemo le seguenti attività:
2.1 Orto nell’Anello. All'interno del nucleo storico dei Mulini di Gurone una discreta area è ancora adibita a orti al servizio delle abitazioni; una di queste porzioni di circa 300 mq costituisce pertinenza dell'edificio di proprietà di Legambiente Varese. Quest'anno si è sperimentata l'organizzazione di un breve corso di orticoltura finalizzato a mettere a punto metodologie e tecniche per la gestione condivisa dell'orto all'insegna della sostenibilità e approfondendo le tecniche dell'orticoltura biologica, sinergica, biodinamica. Un'azione del progetto sarà quella di mettere a sistema questa prima esperienza con lo scopo di suscitare un confronto tra chi  già  pratica l'orticoltura, a partire dagli ortisti residenti ai Mulini, e diffondere l'interesse per queste pratiche mettendo a disposizione fisicamente un luogo per imparare e sperimentare. A questo scopo si prevede di organizzare 10 giornate di training “Stagioni dell’Orto” con esercitazioni pratiche, lungo tutto l’arco dell’anno in modo che il corso di orticoltura sostenibile diventi permanente, e l’orto un punto di riferimento, aggregazione e scambio di buone pratiche per la comunità. L’orto diventa una opportunità di coesione dei residenti dei Mulini di Gurone e mantiene la presenza e il ritorno alla terra.
2.2 La foresta comune attorno al fiume. L'abbandono di pratiche forestali e dello sfruttamento del bosco, generato dalla realizzazione dell’area di laminazione e dal conseguente esproprio dei terreni, ha favorito la rinaturalizzazione e il consolidarsi di habitat diversificati. Tuttavia la diffusione incontrollata di specie alloctone infestanti e la presenza di grandi infrastrutture stradali hanno ingenerato fenomeni di degrado ambientale. La sperimentazione di pratiche condivise di gestione del bosco, coinvolgendo proprietari, agricoltori e operatori forestali, Enti Pubblici, volontariato può costituire un'azione efficace per riassegnare alla gestione del bosco una nuova utilità e prospettiva. Il progetto prevede 5 tavoli di lavoro tecnici dedicati a sviluppare conoscenza diffusa e trovare modalità comuni di manutenzione del bosco che si focalizzeranno sui seguenti argomenti: tecniche di gestione forestale sostenibile; contenimento delle principali specie invasive, come integrare la manutenzione del bosco e la biodiversità. Parteciperanno i Comuni coinvolti dal progetto, i PLIS, gli agricoltori locali e altri attori del Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura. A seguito dei tavoli di lavoro l’azione prevede la stesura di un Piano di gestione condiviso per il miglioramento forestale che sarà realizzato in modo partecipato attraverso 6 giornate di lavoro comunitario nella foresta. I circoli di Legambiente si impegneranno nel coinvolgimento dei proprietari della foresta, rimasta di proprietà privata, e dei volontari della comunità locale nella gestione delle risorse forestali.
2.3 Regole dell’Anello. La peculiare situazione ambientale creata dalla costruzione della diga comporta anche particolari attenzioni alla natura e alle modalità con cui esercitare le azioni di gestione e valorizzazione del territorio. L'entrata in funzione dello sbarramento per la laminazione delle piene è diventato un evento tutt'altro che eccezionale: da dicembre 2013 a dicembre 2014 per ben tre volte si è allagato il bacino di invaso e in un caso si è raggiunto il livello massimo (evento di piena previsto con ricorrenza centennale), e in un altro evento il livello si è arrestato a 60 cm dal massimo, con picchi di portata rispettivamente di 80 mc/sec. e 100 mc/sec. Ormai le conseguenze del cambiamento climatico assumono connotati più che significativi. Nonostante questa situazione la comunità è tornata a utilizzare la terra con pratiche agricole forestali che però devono rispettare questi nuovi vincoli. In tale situazione è opportuno che la comunità metta a punto norme di comportamento, selezionando attività compatibili e programmando interventi sostenibili. Verrà predisposto il manuale “Le regole dell’Anello” per le attività sui terreni nell'invaso della diga e sui versanti che vi si affacciano, affiancando l'attività di gestione della diga, di specifica competenza da parte di AIPO, con norme comportamentali e  buone pratiche da diffondere nel territorio. Il manuale, realizzato dalla comunità stessa, sarà poi strumento base per organizzare 4 incontri in collaborazione con la Protezione Civile di Malnate in cui diffondere buone pratiche di comportamento in caso di emergenza idrogeologica. La scrittura del manuale da parte della comunità locale avverrà attraverso un laboratorio di progettazione e condivisione che permetterà di considerare le particolari caratteristiche del territorio e di coinvolgere tutti i diversi portatori di interesse.   

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Foto Legambiente: Veduta dell' "Anello sull'Olona"

3. L’ESPERIENZA CORRE LUNGO IL FIUME

Per raggiungere l’obiettivo di: “Rafforzare la consapevolezza e la responsabilità della comunità locale per dare un nuovo valore ambientale, sociale ed economico all’area di laminazione come ponte verso le altre esperienze di resilienza della Valle dell’Olona” proponiamo di sviluppare le seguenti attività:
3.1 Buone pratiche di resilienza in circolazione. Sarà predisposto lo spazio di aggregazione e conoscenza “Piazza dell’Anello” presso la sede dei circoli Legambiente ai Mulini di Gurone disponibile per la comunità locale e per tutti i frequentatori della valle, con la predisposizione di una bacheca per scambi di informazioni e consigli, dove sarà anche possibile compiere operazioni minime di manutenzione con la messa a disposizione di attrezzi per la bicicletta. Inoltre saranno organizzati, sempre dai circoli Legambiente, due momenti di incontro e scambio di conoscenza attraverso la mobilità dolce intitolate “Buone pratiche in circolazione”: il Bicitour dell’Anello e la giornata delle Ferrovie Dimenticate lungo la Valmorea. Questi momenti di scambio e conoscenza permetteranno il coinvolgimento di altre associazioni e saranno indispensabili per la creazione di una memoria comunitaria delle azioni di resilienza. Inoltre sarà predisposta una mappa per spiegare ai turisti come muoversi a piedi e in bicicletta. Essa raccoglierà informazioni anche sullo stato ecologico del fiume, sui progetti in atto e sulla storia industriale della valle. Sarà prodotta in formato cartaceo che in formato digitale e distribuita nel punto tappa dei Mulini di Gurone in coordinamento con i Parchi Locali.
3.2 La rete Olona da Vivere. Sarà implementato il coordinamento lungo il fiume tra le diverse realtà associative attraverso l’utilizzo di strumenti social di rilevazione per raccogliere e gestire i dati territoriali della comunità dell’alto Olona e non solo. I dati raccolti serviranno ad analizzare la situazione lungo il fiume e laddove necessario Legambiente riporterà le segnalazioni alle autorità competenti. Questo strumento servirà anche a segnalare progetti attivi sul territorio dedicati al fiume e alla sua valle.


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Foto Vigili del Fuoco: L'anello visto dall'alto durante un allagamento controllato, al suo centro i "Mulini di Gurone" con la futura "Casa dell'anello"

4. LA CASA DELL’ANELLO
Per raggiungere l’obiettivo di: “Incrementare la condivisione di competenze, di strumenti e risorse per la gestione sostenibile del fiume tra la comunità locale impegnata nell’azione di cura” il progetto metterà a disposizione della comunità un luogo fisico, nell’abitato dei Mulini di Gurone, che potrà essere punto di riferimento aggregativo, logistico e strumentale che si chiamerà “Casa dell’Anello”.
Nell’abitato dei Mulini di Gurone nel 2007 si rende disponibile una porzione di fabbricato di circa 300 mq. L’edificio ha un grande valore storico culturale perché inserito tra l’antico Mulino da grano, la falegnameria ad acqua e i resti di una antica filatura. Per i circoli di Legambiente Varese e Malnate rappresenta un luogo ideale per realizzare un proprio insediamento da destinare a centro per volontariato ambientale. L’acquisto da parte delle associazioni avviane grazie a una disponibilità di risorse derivante da un risarcimento di una vertenza legale riguardante l’inquinamento dei pozzi di acqua potabile del Comune di Malnate, da donazioni di soci e da una campagna di raccolta fondi. Dal 2012, data di acquisto dell’edificio, a oggi i circoli Legambiente anche con la partecipazione della comunità locale hanno realizzato interventi importanti di consolidamento e messa in sicurezza dell’edificio, mancano gli interventi interni. Attualmente è in corso di presentazione al Comune di Malnate il progetto di ristrutturazione definitiva dell’edificio.
La Casa dell’Anello, oltre a ospitare la Piazza dell’Anello descritta nell’azione 3, sarà il luogo il aggregazione e di incontro della comunità aperto al territorio e rappresenterà una occasione di condivisione di tutte le azioni progettuali. La casa deve diventare un centro di ospitalità dove la comunità ritrova un cammino di condivisione locale e sarà anche costituita una officina di attrezzature per la cura e manutenzione, per le attività forestali, per l’orto condiviso. La casa avrà anche la funzione di appoggiare il turismo sostenibile che attivi visitatori e stimoli iniziative culturali e di partecipazione sociale. Dobbiamo considerare, infatti, che la valle dell’Olona, attraverso la rete di mobilità dolce, offre un’occasione di scambio e movimento del turismo locale e ambientale.
In questa prima fase di attivazione della struttura si è studiata la ristrutturazione attraverso un restauro conservativo della ex stalla per adibirla a deposito/laboratorio a supporto delle azioni di partecipazione previste dal progetto. Nella casa saranno disponibili per tutti ma soprattutto per la comunità locale, strumenti utili per la conoscenza e la condivisione: una biblioteca di comunità  che raccoglierà manuali, progetti, esperienze di lavoro, fotografie e buone pratiche); attrezzi per la manutenzione forestale, per la gestione degli orti e gli spazi comuni, per la realizzazione delle giornate di lavoro comunitario e i campi di volontariato. Inoltre il laboratorio ospiterà una officina per la manutenzione autogestita delle biciclette.
Le opere previste in progetto comprendono la realizzazione completa di due servizi igienici rispondenti alla vigente normativa, di cui uno accessibile ai disabili, completi di impianto idrico e allacciamento alla fognatura; il restauro del vano già adibito a stalla da destinare a vano deposito e attrezzeria comprende limitatissime opere di muratura, quali scrostamento e rifacimento di parti dell’intonaco interno, riparazione dei contorni di porte e finestre, piccole demolizioni, pulizia e recupero della pavimentazione in acciottolato, ed opere di finitura e impiantistiche quali   sostituzione di 2 serramenti esterni, la riparazione del portoncino di ingresso, formazione di nuovo impianto elettrico posato a vista, restauro e pulizia della mangiatoia da riutilizzare conservandone il valore testimoniale, opere di imbiancatura e verniciatura. Ad eccezione di alcune lavorazioni e opere di particolare complessità normativa e tecnica la ristrutturazione sarà realizzata in autocostruzione, attraverso la partecipazione del volontariato utilizzando tecniche costruttive facilitate e appropriate al restauro dell’edificio e al recupero e riuso dei materiali originali. Per tali opere è in corso l’iter autorizzativo all’interno del progetto complessivo di ristrutturazione dell’intero fabbricato.In considerazione delle modalità di intervento, parecchie lavorazioni eseguite in autocostruzione, massimo recupero e mantenimento delle strutture e delle componenti edilizie,  tecniche di intervento non invasive, riutilizzo dei materiali esistenti, i costi per la realizzazione dell'intervento riguardano quasi esclusivamente l'acquisto di materiali, l'appalto in economia di alcune lavorazioni, le spese tecniche e di certificazione. I costi di intervento per la realizzazione del deposito/laboratorio di 39,8 mq. di superficie, che prevede esclusivamente opere di finitura, sostituzione e adattamento degli infissi e nuovo impianto elettrico, e dei servizi igienici, di superficie totale di 9,60, per la cui formazione necessitano opere tecnicamente più importanti, sono sta i preventivati mediamente in €/mq 600, 00, per un costo di intervento totale di circa € 24.000,00. 

  

 

  

 

ANCHE BIZZOZERO.NET HA ADERITO E SOSTIENE IL PROGETTO

Gurone fece parte di Bizzozero sino al XVIII secolo, e la valle dell'Olona compresa fra Bizzozero e Gurone ha rappresentato un importante interesse economico e sociale per i bizzozeresi sino a non molti decenni fa, tanto che proprio in valle, oltre ai già citati "Mulini di Gurone" che servivano anche Bizzozero, sono ancora visibili i resti di quella che fu la stazione ferroviaria di Bizzozero (che serviva anche Gurone).

Sebbene tale legame oggi si sia notevolmente affievolito sotto il profilo amministrativo, economico ed urbanistico, non così può dirsi per le implicazioni ambientali, sociali e storiche, che continuano ad avere importanti ricadute per Bizzozero, anche quando poco avvertite dai bizzozeresi.

E' proprio in questa prospettiva che nel suo piccolo anche BIZZOZERO.NET ha aderito all'iniziativa sottoscrivendone il progetto, sperando di poter contribuire così a "recuperare a Bizzozero" questa fetta del suo territorio, aiutando a valorizzarne e conservarne quelle peculiarità ogni ignorate o dimenticate dai bizzozeresi stessi. 

 

  

Articoli correlati: Un anello per Bizzozero Al “Casello 10” la cena rustica di Legambiente; La stazione di Bizzozero su Wikipedia

 

 

riduzione dei rischi ambientali e la restituzione di una nuova vitalità”. 
  

ANCHE BIZZOZERO.NET HA ADERITO E SOSTIENE IL PROGETTO

Gurone fece parte di Bizzozero sino al XVIII secolo, e la valle dell'Olona compresa fra Bizzozero e Gurone ha rappresentato un importante interesse economico e sociale per i bizzozeresi sino a non molti decenni fa, tanto che proprio in valle, oltre ai già citati "Mulini di Gurone" che servivano anche Bizzozero, sono ancora visibili i resti di quella che fu la stazione ferroviaria di Bizzozero (che serviva anche Gurone).

Sebbene tale legame oggi si sia notevolmente affievolito sotto il profilo amministrativo, economico ed urbanistico, non così può dirsi per le implicazioni ambientali, sociali e storiche, che continuano ad avere importanti ricadute per Bizzozero, anche quando poco avvertite dai bizzozeresi.

E' proprio in questa prospettiva che nel suo piccolo anche BIZZOZERO.NET ha aderito all'iniziativa sottoscrivendone il progetto, sperando di poter contribuire così a "recuperare a Bizzozero" questa fetta del suo territorio, aiutando a valorizzarne e conservarne quelle peculiarità ogni ignorate o dimenticate dai bizzozeresi stessi. 

  

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