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Foto Marino Sanvito: veduta dall'alto di villa Trecati

 La nobile famiglia dei Trecati non ha particolari legami storici con bizzozero, eppure hanno involontariamente dato a Bizzozero qualcosa di importante.

Certamente quando il giovane Trecati sposò una Martignoni alla fine del 1700, acquisendo così un terreno coltivato che si affacciava sulla piazza della Chiesa di Bizzozero, ed era chiuso a nord dal castello di Bizzozero, l’idea di edificare una villa in stile barocchetto, con un bel giardino italiano sul retro dovette sembrargli ottima, in previsione di soggiorni estivi tranquilli e lontani dalle grandi città. Ciò che probabilmente non aveva previsto fu di vendere l’immobile pochi anni dopo alla famiglia Molinari.

Ma villa Trecati restò ai Molinari solo qualche decennio, già a metà 1800 passò ai Zucchinetti, che negli anni riuscirono a riunire nelle proprie mani molti immobili importanti di Bizzozero.

Infine negli anni ‘30 del 1900 la parrocchia guidata da don Giovanni Boga l’acquistò, per farne l’odierno oratorio, luogo di passaggio e di formazione di tanti bambini e giovani.

I Trecati non potevano prevedere un simile sviluppo, ma di fatto hanno dato alla comunità bizzozerese un importante edificio dal punto di vista sociale, senza trascurare l’aspetto storico. Ancora ben visibili sono infatti gli affreschi del salone centrale della villa, le ringhiere in ferro battuto, il disegno del perimetro dell’odierno campo da gioco, ed è loro anche lo stemma gentilizio che domina il cancello principale.


Testo tratto e aggiornato dal "volantino storico" n° 8 del mese di aprile del 2004, stampato dal Comune di Varese su iniziativa del Circolobizzozero, a cura di Raffaele Coppola con la consulenza del professor Renzo Talamona


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