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Foto Mario Bianchi: Don Luigi Giudici durante una delle ultime Feste di Ferragosto

E' deceduto nella tarda mattinata di oggi don Luigi Giudici, amatissimo coaditure di Bizzozero degli anni '60. Camera ardente all'Ospedale di Circolo.


Aveva 91 anni, ma ne dimostrava 20. Don Luigi Giudici era un entusiasta contagioso, che a dispetto degli anni e della salute che negli ultimi mesi l'aveva costretto alla sedia a rotelle, amava la vita e amava chi gli stava intorno, senza distinzioni, perchè per lui l'una e gli altri erano un dono del Signore, un Signore ha cui ha dedicato la vita, non senza fatica e sofferenza, ma sempre incondizionatamente.

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Foto archivio oratorio di Bizzozero: Don Luigi Giudici celebra Messa a Bizzozero quando era coadiutore

Nato a Meda nel 1931, era stato ordinato sacerdote nel 1956, per essere subito assegnato alla parrocchia di Bizzozero (all'epoca unica) come coadiutore. A Bizzozero rimase sino al 1974, quando con una scelta sofferta decise di diventare un operatore dell'Opera don Guanella in Svizzera, dove rimase per quarant'anni. Negli ultimi tempi era ospite della Sacra Famiglia presso Villa Magnolia, struttura ubicata a Castronno e riservata ai sacerdoti anziani; una ritrovata vicinanza geografica con il nostro rione che negli ultimi anni gli ha permesso di tornare più volte a Bizzozero, dove ha festeggiato anche il suo 60° di ordinazione sacerdotale, consolidando, riallacciando o costruendo nuovi rapporti umani.

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Foto archivio oratorio di Bizzozero: Don Luigi Giudici (terzo da destra) sul campo da calcio dell'oratorio di Bizzozero

Si dice che la bontà del lavoro di un sacerdote la si possa apprezzare quando va via, infatti anche se durante la sua permanenza egli ha saputo creare molte attività, iniziative e soprattutto aggregazione e partecipazione, ma queste si dissolvono quando egli lascia quella comunità, probabilmente vuol dire che quello che ha costruito, l'ha costruito attorno alla sua persona, se invece ciò che ha fatto prosegue (pur con tutti gli adattamenti del caso), probabilmente vuol dire che quelle attività e quello stare insieme era costruito "su" e "attorno" al motivo del suo essere presente in quella comunità, ovvero Gesù.

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Foto archivio oratorio di Bizzozero: Don Luigi Giudici celebra Messa durante un capeggio parrocchiale

Don Luigi appartiene certamente a questa seconda casistica. Se è vero infatti che i suoi anni di pastore a Bizzozero possono essere ricordati per i tanti campeggi, per l'istituzione del presepe vivente per le strade di Bizzozero, per le numerose rappresentazioni teatrali, per l'istituzione di un coro di voci bianche, è anche vero che tali attività sono proseguite per decenni dopo che lui se n'è andato da Bizzozero, o hanno costituito la base il "serbatoio" umano, per le esperienze successive.

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Foto archivio oratorio di Bizzozero: Don Luigi Giudici (il primo da destra) con i ragazzi dell'oratorio al giro d'Italia in pulmino

Ma accanto alla figura di animatore e pastore, la figura di don Luigi deve essere ricordata per la sua dimensione umana e spirituale. Già si è accennato del suo contagioso entusiasmo, che spesso invece mancana ai giovanissimi, ma si deve dire anche della sua profonda umanità, come dimostrato da un episodio ricordato da Remo Incerti, testimone di come una parrocchiana gli avesse destinato un pacco di indumenti perchè lui, per aiutare il "suo prossimo" era capace di restare senza di che vestire, e di come poi la stessa parrocchiana avesse trovato quei medesimi indumenti donati da don Luigi ad altro parrocchiano indigente. Perchè per don Luigi la fede era anche vita quotidiana, e questo si è tradotto in rapporto umano e franco con i suoi ragazzi, i suoi parrocchiani e chiunque incontrasse, fatto di concretezza e dimensione religiosa, dove l'azione era conseguenza della fede, e la fede diventava azione. Da qui la capacità di parlare, consigliare, aiutare tutti, perchè univa la dimensione umana alla dimensione spirituale, aiutando ad allargare lo sguardo sui problemi, e portava la dimensione spirituale nell'umano, evitando che restasse astrazione lontana dal vissuto quotidiano. 

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Foto Mario Bianchi: Don Luigi Giudici ricordato dai "suoi ragazzi" durante la "Festa di Bizzozero" del 2015

Per queste ragioni don Luigi ha lasciato un ricordo indelebile a Bizzozero, soprattutto nei "suoi" ragazzi (va ricordato che negli anni '60 l'oratorio era diviso fra maschile e femminile, e pur avendo egli la responsabilità anche di quello femminile, le bambine e le ragazze erano seguite prevalentemente dalle suore di Maria Ausiliatrice che gestivano anche l'asilo), che in più occasioni si sono potuti ritrovare proprio grazie a lui, attorno a lui, omaggiandolo anche pubblicamente con una targa di ringraziamento in occasione della Festa di Bizzozero del 2015, ragazzi oggi uomini, che nella vita hanno seguito strade diverse, fatto esperienze diverse, ma accomunati da quella conoscenza formativa con lui, e che da oggi, come tutti noi, sono un po' più soli.

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Foto Raffaele Copola: Don Luigi Giudici (a sinistra), assistito nell'occasione da don Davide Caccianiga (a destra), durante le Festa Patronale 2021


 

PERCHE’ DIPINGO 

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Foto Mario Bianchi: Don Luigi Giudici nel 2016 mostra un suo quadro

Don Luigi amava dipingere, sua la prima Via Crucis attorno alla grotta di Lourdes, sue le scenografie del presepe vivente per le vie del paese istituito nel 1957, o quelle delle tante rappresentazioni teatrali da lui ispirate in quegli anni, una passione che è diventata strumento terapeutico per i ragazzi da lui assistiti in Svizzera, e da ultima pura passione che l'ha portato a realizzare diverse esposizioni, di cui una anche a Bizzozero, in occasione della Festa di Bizzozero del 2016, che così presentò:

Pitturare è prendere coscienza dei miei pensieri, è dare corpo alle mie emozioni.

In una civiltà tecnologica può farne le spese l’emozione.

A mio parere non importa capire il significato di un dipinto, ma porre attenzione a ciò che quel dipinto suscita in me (gioia, stupore, tristezza, piacevolezza, irritazione, approvazione, disapprovazione …).

VEDO e raffiguro ciò che SENTO.

Al di là di avere o non avere un unico stile, ciò che vale per me è essere sincero e credere in ciò che faccio. 

 

 

 


Video BizzozeroTV: Don Luigi Giudici illustra il suo lavoro di artista del pennello

*** AGGIORNAMENTO DEL 27 NOVEMBRE ore 11.40 ***

Per chi desiderasse portare un personale ultimo saluto a don Luigi, la camera ardente è stata allestita presso l'obitorio dell'Ospedale di Circolo, piano -2, stanza 2, con accesso 08.00-12.00 e 13.30-17.30 dal lunedì al sabato, oppure 09.00-12,00 e 14.00-17.00 la domenica.

Appena definiti, saranno resi noti luogo ed orario dei funerali

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