incontro pubblico via selene 20220625 COP pubblico

Foto Raffaele Coppola: Un momento dell'incontro pubblico

Il sindaco invita a contribuire in questa fase alla nuova nuova via Selene, un intervento giudicato irrinunciabile e da leggere congiuntamente a quelli attorno alla nuova Esselunga, in largo Flaiano e in via Piana di Luco. Molto critico Zanzi.


 


  

 

IN SINTESI

Per la prima volta è sceso in campo personalmente il sindaco per incontrare i residenti e il Comitato Difendiamo Selene, spiegando che la nuova via Selene fa parte di una progettazione più ampia sulla viabilità della parte sud di Varese, che comprende anche via Piana di Luco, largo Flaiano e le rotatorie attorno alla nuova Esselunga, e per questo su tale scelta la sua amministrazione non tornerà indietro, ma ha anche annunciato che la progettazione della nuova via selene è entrata nella sua fase partecipativa, e ha invitato tutti gli interessati a far pervenire le proprie domande, le proprie osservazioni, i propri suggerimenti, le proprie proposte, cui ora il Comune dovrà dare un riscontro puntuale. Per l'autunno è atteso il bando dei lavori, che poi dovrebbero iniziare a stretto giro, anche prima della fine dell'anno, con la prospettiva di creare un'ampia fascia di verde compresa tra Bizzozero-viale Borri e la Stoppada, fruibile per i cittadini grazie a piste ciclopedonali e sentieri tracciati. Molto critico invece l'ex Vicesindaco Zanzi, che ha lamentato ancora una volta l'assenza di risposte immediate e circostanziate ai quesiti dei residenti e del Comitato, con l'ennesimo rinvio a successivi incontri o gruppi di lavoro, definendo il progetto un "errore colossale".

 

  

 

Si è tenuto questa mattina l'annunciato confronto pubblico attorno al futuro di via Selene, e chi si aspettava un incontro di routine, con residenti e Comitato Difendiamo Selene a predicare nel deserto, è rimasto "deluso", perchè inaspettatamente per i più, l'invito all'incontro è stato accettato non solo da coloro che da sempre hanno seguito la questione (il Consigliere Comunale Luca Paris e l'ex Vicesindaco Daniele Zanzi) ma anche dall'Assessore all'ambiente Nicoletta San Martino e dal Sindaco Davide Galimberti, due partecipazioni per altro non solo formali dato il contributo portato al confronto.

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Foto Raffaele Coppola: Scorcio del pubblico intervenuto all'incontro pubblico

Ma andiamo per gradi. Questa mattina alle 10.00, convocata dal Comitato Difendiamo Selene, all'ingresso del cantiere di via Selene, si sono trovate una 40ina di persone fra cui i residenti della via, i rappresentanti dl Comitato Difendiamo Selene (il comitato spontaneo nato per cercare di salvaguardare l'are verde alle spalle della nuova Esselunga, raggiunta appunto da via Selene, via originariamente senza uscita e parzialmente non asfaltata, destinata a diventare arteria di collegamento strategico per la viabilità dell'intera città), una delegazione degli Amici di Bizzozero, Fabio Minazzi responsabile locale di LegAmbiente, il prof. Bruno Cerabolini docente dell'Insubria, il consigliere di quartiere Daniele Pozzi, l'ex Vicesindaco Daniele Zanzi, il Consigliere Comunale Luca Paris, l'Assessore all'Ambiente Nicoletta San Martino, ed il Sindaco Davide Galimberti.

 

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Foto Raffaele Coppola: Alcuni componenti del Comitato Difendiamo Selene

Ad aprire l'incontro le annunciate 8 domande del Comitato:

1 Quale futuro per la Palude Stoppada e come sono state preservate le sorgenti del Selvagna?
Cosa sta facendo l’Assessorato Tutela Ambientale? A che punto è il Progetto di interventi di valorizzazione della palude a carico di Esselunga e con parziale finanziamento Cariplo (come specificato dalla Bertani nella lettera di fine maggio?) Sappiamo che quest’area è importante dal punto di vista di Habitat e Natura. Nonostante siano state fatte in passato valutazioni in merito ambientale che non trovano riscontro nella realtà, il Comune si è impegnato durante i Tavoli Ambientali che abbiamo organizzato e in un più recente nostro incontro in Assessorato Ambiente. Si è impegnato con un progetto che tuteli e valorizzi la Palude. Vorremmo essere messi al corrente dello sviluppo e dei tempi di realizzazione dello stesso. Nel piano integrato di intervento ex Malerba, erano previste azioni a tutela dell'area in fase di cantiere. Tra queste a noi non risultano essere state osservate le seguenti:
La più importante è l’attenzione alle sorgenti della palude. È stato demolito il canneto e i mezzi lavorano in prossimità delle stesse, senza che si sia creato uno sbarramento. Le abbiamo trovate spesso piene di lattine e rifiuti.
Il cantiere non ha mantenuto liberi i sentieri.
Vari accorgimenti relativi all’abbattimento delle polveri in cantiere e sui camion, lavaggio degli pneumatici, velocità ridotta dei mezzi, orario di cantiere per operazioni rumorose 8,30/17,30.
Ci sono stati forniti i monitoraggi delle acque, ma sono per noi illeggibili.

2 I Corridoi Insubrici
La tutela e la valorizzazione della palude avrebbero dovuto rientrare anche nel Progetto Corridoi Insubrici in cui anche Esselunga a suo tempo si era impegnata (v. lettera a firma Cesare Boiocchi del 28.9.2017). Nei tavoli del 2 febbraio 2021 e del 4 giugno 2021 se ne era parlato ma concretamente cosa è stato fatto? Il 6 maggio 2022 vi è stato l’evento di chiusura presso l’Università; la palude rientrava nel punto 6 (come si può vedere sul sito) come “Intervento di ampliamento e riqualificazione di aree umide e potenziamento del corridoio ecologico fra il lago di Varese, la valle dell’Olona e la Svizzera”. Cosa è stato fatto? Lo chiediamo al Comune, all’Università, a Regione Lombardia e all’Ente Parco Campo dei Fiori.

3 L’intervento dell’Università: dove e quando?
Nei vari tavoli vi erano stati coinvolgimenti dell’Università anche per monitoraggi specifici sia faunistici che di habitat che non si sono ancora concretizzati. L’unico monitoraggio fatto in maniera del tutto volontaria da parte di Lorenzo Laddaga è stato coordinato direttamente dal Comitato. Durante tale monitoraggio sono state catalogate specie che, se a suo tempo il comune o Esselunga avessero monitorato avrebbero forse compromesso i lavori rallentato i lavori perche’ dovevano essere salvaguardate. Ci si augura, per il futuro della palude, che i buoni propositi di collaborazione espressi da Martinoli e Cerabolini si possano concretizzare.

4 La rete fognaria
Il problema principale della via Selene e della zona della Stoppada è la mancanza di rete fognaria, questa annosa situazione è stata sollevata fin dai primi incontri con l’amministrazione sia verbalmente sia in forma scritta. Durante l’ultimo incontro con l’assessore Civati ci è stato risposto che dipende dall’azienda fornitrice del servizio. Ci chiediamo come sia possibile fare un intervento su via Selene di 2milioni e 600 euro e avere ancora i pozzi perdenti a ridosso di una zona umida di pregio che andrebbe tutelata come habitat naturale. Il comune sta impegnandosi per “sforzare” l’azienda fornitrice al collegamento fognario?

5 Le ciclabili dei sogni
Esiste un progetto organico di ciclabile in zona palude? A noi risulta che “è previsto un sistema di percorsi ciclabili “Il biciplan di Varese” tra cui l’itinerario di progetto n. 7 “Borri” comprende una diramazione ciclopedonale anche con potenziale vocazione naturalistica che, previ opportuni approfondimenti per definire la fattibilità e la soluzione di inserimento più adatta, consente il collegamento di viale Borri con il prolungamento di Via Selene” (v. Bertani con riferimento al P.U.M.S. Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile). A fronte di ciò troviamo privo di senso il breve tratto (pochi metri) di ciclabile che collega la IV rotonda direttamente alla palude (nel punto esatto in cui ci troviamo ora) inserito in tutte le fasi di progettazione del prolungamento di Via Selene. Anche questo punto è stato dall’inizio evidenziato dal Comitato.

6 Le mitigazioni per il prolungamento di Via Selene, queste sconosciute
Nei progetti per il prolungamento di Via Selene non vi è traccia di opere di mitigazione, eppure ci troviamo sul margine della palude e al margine del PLIS. Nonostante il comitato abbia da sempre fatto presente questa gravissima lacuna ci è sempre stato risposto che “qualunque interferenza o valutazione ambientale verrà discussa e recepita nelle successive fasi di progettazione (Progetto Definitivo) per l’ottenimento dei pareri di competenza”. Questa affermazione è stata espressa anche a fine maggio (Bertani), quando da tempo Esselunga ha consegnato al Comune il Progetto Esecutivo, non vi sono quindi altre possibilità di valutazioni, queste non sono mai state fatte né prese in considerazione nonostante la continua azione del Comitato.

7 La via Piana di Luco cosa diventerà?
Abbiamo da subito compreso che, pur tenendoli separati, i progetti di Via Selene e di via Piana di Luco sono tra loro interconnessi per un unico grande progetto, un percorso alternativo alla storica idea della bretella Gasparotto Borri. Perché in fondo è questo che si è sempre cercato di nascondere, una nuova tangenziale che attraverserà, dopo aver tragicamente semidistrutto un ecosistema, un PLIS, andando a valorizzare aree industriali che, ne abbiamo certezza, torneranno a
rifiorire. Per non parlare del grande favore che si sta facendo ad Esselunga, mettendola al centro di collegamenti di interi territori. La pressione sull’ecosistema della palude Stoppada sarà insostenibile e ne decreterà la fine prematura.

8 La via per Schianno e la zona industriale
Quali tutele al PLIS ci saranno con la nuova strada ed i terreni ad uso industriale nel Plis Sud Varese da un lato e Plis Rile Tenore Olona dall’altro? Dovremmo chiederlo al sindaco di Schianno che, circa tre anni fa, si era dimostrato estremamente accogliente nei nostri confronti... a parole. Cosa è cambiato nel frattempo? Come e quando si pensa di mettere mano al drammatico imbuto della via per Schianno? Come si pensa di far passare due Tir da quella strettoia, quando oggi faticano a passare due Smart? Corrisponde a verità che recentemente nelle zone limitrofe all’intervento sono stati venduti degli immobili e dei terreni a immobiliari ed aziende? Ed è plausibile che vengano autorizzate nuove concessioni di costruzione?

 
 

 

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Foto Raffaele Coppola: Bruno Cerabolini

 

Bruno Cerabolini, docente di botanica all'Università dell'insubria, dopo aver precisato che l'università ha dato una disponibilità nelle persone sua e del prof. Adriano Martinoli che si occupa di zoologia, non ha assunto un impegno che coinvolgerebbe la governance, ma ha dato una disponibilità per collaborare nello studio dell'area e delle sue risorse naturali, e nella loro valorizzazione, perchè lo studio d'impatto ambientale fatto a suo tempo (oltre un decennio fa), appare approssimativa, la Stoppada non viene neppure nominata, parla degli animali presenti, ma non del loro habitat. La "frittata è stata fatta", a questo punto si può e si deve lavorare sul piano delle mitigazioni (che non mgliorano l'ambiente) e delle compensazioni (che possono migliorarlo con interventi "natura per natura"), per preservare, valorizzare, riqualificare e rendere fruibile un PLIS che presenta valori importanti. A questo lavoro lui e Martinoli ribadiscono la loro disponibilità a collaborare.

 
 

 

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Foto Raffaele Coppola: Davide Galimberti

 

Il Sindaco Davide Galimberti ha confermato che il progetto su via Selene e quello su via Piana di Luco sono un tutt'uno, e che entrambi vanno inseriti nel più ampio contesto dell'accessibilità a Varese da sud, contesto che comprende anche il nuovo largo Flaiano ed il sistema di rotonde tra via Gasparotto e viale Europa, affermando che però tale progetto non è chiuso alle istanze dei cittadini e delle associazioni, che anzi ora, e per i prossimi 30 giorni, nella "fase partecipativa" dell'iter burocratico del progetto, sono invitate a presentare le proprie osservazioni e i propri suggerimenti affinchè possano eventualmente essere recepiti nel progetto conclusivo che potrà portare alla creazione di un parco caratterizzato da una rete di percorsi ciclopedonali che dalla Stoppada salga sino a Bizzozero ed all'asse di viale Borri, rendendo fruibile e valorizzando il plis, ma nel pieno rispetto dell'ambiente, questo anche grazie alla partecipazione dei cittadini, delle associazioni, ed anche dell'università cittadina, che vanda dipartimenti specialistici in grado di dare un contributo altamente qualificato.

Questo intervento darà anche l'occasione per porre rimedio ad una grave mancanza tollerata decenni or sono, quando si permisero gli insediamenti nell'area, senza provvedere alla realizzazione della necessaria una rete fognaria, una scelta che ha portato agli odierni sversamenti in un contesto ambientale di pregio come quello attorno a via Selene. Un intervento che va a sopperire ad una necessità, e che non è da intendersi quale opera di compensazione.

Proprio le opere di compensazione sono quelle che maggiormente potranno beneficiare del contributo di idee dei cittadini e potranno iniziare ad essere realizzate entro la fine dell'anno, anche perchè l'intenzione dell'amministrazione Galimberti è quella di arrivare alla pubblicazione del bando di gara in autunno, e partire con i lavori immediatamente dopo, possibilmente prima della fine dell'anno.

 
 

 

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Foto Raffaele Coppola: Alberto Minazzi

 

Alberto Minazzi, presidente di Legambiente ha invece sottolineato come l'approccio propugnato dall'ente da lui presieduto preveda come obiettivo quello di "ostacolare" il traffico, soprattutto privato, per incentivare altre forme di trasporto; in tal ottica da un lato Legambiente si dice fermamente contraria al nuovo progetto di via Piana di Luco, dall'altro invece è favorevole alla nuova via Selene in quanto ritenuta la soluzione con il minor impatto possibile sull'ambiente al fine di risolvere il problema viabilistico dell'area industriale.  
 

 

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Foto Raffaele Coppola: Luca Paris

 

Il Consigliere Comunale di maggioranza, Luca Paris, dopo aver ricordato la sua pubblica e costante vicinanza ai residenti di via Selene di cui in più occasioni ha raccolto e amplificato la voce, ha sottolineato il valore dell'area verde che da Bizzozero scende sino alla nuova via Selene, un'area che può essere valorizzata e resa maggiormente fruibile attraverso ad esempio idonee piste ciclopedonali. Dunque - dando seguito a quanto detto dal sindaco - se l'intervento odierno è necessario e non annullabile, è necessario intervenire e vigilare sulle modalità con cui esso verrà realizzato, ed allo scopo ha lanciato la proposta per la creazione di un gruppo di lavoro in cui possano trovare posto rappresentanti dell'amministrazione, dei residenti, dell'università di Legambiente, un progettista, che possano seguire e vigilare sia sulla fase di progettazione che di realizzazione dell'intervento.

 
 

 

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Foto Raffaele Coppola:Nicoletta San Martino

 

L'Assessore all'Ambiente Nicoletta San Martino, ricordando come in questi ultimi mesi, dal suo insediamento, vi siano stati numerosi incontri e scambi di vedute con il Comitato, ha ricordato e rilanciato la proposta-impegno già formulata da Dino De Simone, precedente Assessore all'Ambiente, ed attuale Presidente della Commissione Ambiente del Comune, di un incontro in loco con i tecnici del Comune, i tecnici di Esselunga, esponenti dell'università, associazioni del territorio e associazioni ambientaliste, per monitorare i lavori sin qui svolti e confrontarsi su quelli da realizzare, anche alla luce di quanto riferito dal Sindaco.  
 

 

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Foto Raffaele Coppola: Daniele Zanzi

 

L'ex Vicesindaco Daniele Zanzi, ha rimarcato come lui sia stato sempre presente alle iniziative del Comitato e come dunque non possa essere soddisfatto da un incontro dove ancora una volta non siano arrivate risposte ma promesse di ulteriori incontri, di costituzione di gruppi di lavoro, di approfondimenti, dove si parla di coinvolgere l'università senza formalizzare un incarico; per lui l'intervento di via Selene è un "errore colossale", la pista ciclabile una foglia di fico per nascondere un intervento ambientalmente devastante, che adotta criteri diametralmente opposti da quelli adottati dalle stesse forze politiche che oggi portano avanti questo progetto, e che sei anni fa condannavano la realizzazione del parcheggio alla prima cappella invocando la "wafer zone" (una distanza di sicurezza attorno ai confini di un'area sensibile) che oggi qui non si considera, un progetto per altro che lui - pur Vicesindaco - non è mai riuscito a vedere, un progetto che non risolve problemi come la strettoia di via 1° maggio, un progetto che prevede opere di mitigazioni irrilevanti rispetto al danno procurato, perchè "non si può distruggere l'ambiente per valorizzarlo".  

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Foto Raffaele Coppola: Tracciato della nuova ciclopedonale presentata nell'occasione dal Sindaco, che da via F.lli De Grandi (retro cimitero), dovrebbe raggiungere via Selene

Per approfondire: La nuova Esselunga e Bizzozero; Il convitato di pietra; Civati parla di via Selene al CdQ11; Via Selene: cercasi alternativaCome cambierà la viabilità attorno a Bizzozero; Nuova Esselunga: passo in avanti per la nuova viabilità; Si torna a parlare della bretella Gasparotto-Borri; Il futuro di Bizzozero

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