Foto Raffaele Coppola: Fondazione Molina

Ascoltati Inzaghi, Galli e Morello; ricostruito il contesto in cui si collocò l'operazione.

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Venerdì 13 gennaio 2021 si è tenuta la terza udienza del processo sui prestiti che Fondazione Molina fece nel 2016 a Rete 55 Evolution SpA e Mata SpA.

Oltre ad una parentesi legata poi ad una consulente del personale, professionista nel controllo di gestione chiamata dal commissario straordinario nominato da Ats Insubria Carmine Pallino per una verifica interna alla Fondazione da cui emerse una «pesante situazione legata alle gestione del personale», sono stati esaminati altri due testi per far luce sulla vicenda dei prestiti.

Nell'occasione si è parlato di risorse umane, con l'audizione di una professionista nel controllo di gestione che avrebbe riscontrato una "pesante situazione legata alle gestione del personale" all'interno di Fondazione Molina, ma soprattutto si è ricostruita la delicata situazione finanziaria del Gruppo Rete 55 in quel momento storico, in cui si sono intrecciate diverse trattative per la sua cessione, ed il quadro politico in cui si è inserita la vicenda, e che la difesa indica come causa scatenante di un putiferio valutato senza fondamenti, ovvero l'uscita del'UDC dalla compagine del governo cittadino, uscita che avrebbe poi avuto un peso determinante nella vittoria del centrosinistra alle amministrative cittadine.

Per far ciò sono stati sentiti Matteo Inzaghi, all'ora come oggi direttore del tg di Rete 55, Mauro Morello all'epoca del prestito Presidente del Consiglio Comunale, esponente dell'UDC ed investitore in Rete 55 (che ha detto di aver valutato l'acquisto dell'emittente ma di avervi rinunciato a causa del quadro finanziario della stessa), e Luca Galli, all'epoca indicato come vicino alla Lega, Presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto (fondazione cui Rete 55 aveva chiesto un finanziamento prima di rivolgersi al Molina, a causa - è stato sostenuto in udienza - dell'opposizione di Paolo Orrigoni, all'epoca componente del cda di Fondazione Comunitaria del Varesotto, e successivamente candidato sindaco del centrodestra a Varese, dove - come già ricordato - sarebbe stato sconfitto proprio per l'uscita dell'UDC dal centrodestra), qui sentito però in quanto membro del cda di Mata Spa, l'altra società cui Fondazione Molina fece un prestito, e che ha confermato di ritenere il Molina un soggetto di diritto privato, come del resto - a suo dire - ritenuto dall'ambiente finanziario locale, anche per via di altri prestiti erogati in precedenza ad altre realtà.

Già perchè alla fine il nodo del contendere resta sempre quello, e ciò se Fondazione Molina può essere considerato un ente pubblico (che dunque non avrebbe avuto la possibilità di erogare i prestiti in esame), oppure di diritto privato (che dunque avrebbe la possibilità di erogare prestiti e fare investimenti finanziari).

La quarta udienza del procedimento è ora stata fissata per il prossimo 26 gennaio.

Ne hanno parlato anche: La Prealpina (di sabato 14 gennaio); Malpensa24; VareseNews; VareseNoi

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