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Foto Raffaele Coppola: Da destra l'assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio e la coordinatrice dell'asilo nido Carletto Ferrari

Ultimi giorni per le iscrizioni al nido di Bizzozero, uno dei più qualificati di Varese; ne abbiamo parlato con l'assessore ai servizi educativi Di Maggio.


Scadono domani, giovedì 30 settembre, i termini per le iscrizioni ai cinque asili nido comunali di Varese, fra cui quello di Bizzozero, intitolato a Carletto Ferrari, una struttura d'eccellenza presso cui vi sono ancora dei posti, e presso cui abbiamo incontrato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Varese, Rossella Dimaggio, cui abbiamo chiesto di fare il punto sulla struttura e il perchè i genitori dovrebbero preferirla ad altre.

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Foto Raffaele Coppola: L'asilo nido Carletto Ferrari

"La struttura di via Jacopino da Tradate - la terale di Viale Borri nei pressi del concessionario Marelli & Pozzi dove si trova l'asilo nido Carletto Ferrari NDR - è una struttura splendida, recentemente ristrutturata, con ampi spazi all'aperto, in una zona comoda da raggiungere, ma appartata e tranquilla - è l'esordio dell'assessore -, anche se la differenza la fanno le persone e gli indirizzi gestionali che segue".

"Il Comune di Varese ha scelto infatti di destinare una significativa parte del budget a disposizione, alla formazione ed all'aggiornamento professionale delle educatrici impiegate nelle sue strutture, sviluppando un percorso specifico in collaborazione con l'università - spiega la Dimaggio -, ed anche il loro rapporto numerico rispetto a quello dei bambini è uno dei migliori in assoluto, con un'educatrice ogni sei lattanti ed un'educatrice ogni otto divezzi, che per il nido di Bizzozero vuol dire 10 educatrici. Inoltre il mio assessorato mette a disposizione uno staff pedagogico di supporto - che comunque collabora anche con alcuni nidi privati -, per un'offerta educativa particolarmente qualificata".

Sin qui le scelte amministrative, ma poi ci sono appunto le educatrici: "loro sono poi quelle che svolgono fisicamente il lavoro, che curano i piccoli e si interfacciano con le famiglie, - prosegue l'assessore - ed evidentemente lo fanno bene dato il tasso di soddisfazione che registriamo; una buona fama che riesce ad attirare qui anche bambini provenienti da altri rioni".

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Foto Raffaele Coppola: L'assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio a colloquio con la coordinatrice dell'asilo nido a margine dell'intervista

Anche dai comuni limitrofi - domandiamo - ?

"No dai comuni limitrofi le adesioni sono rese complicate dalle tariffe più alte destinate ai non residenti, una scelta necessaria poichè il Comune si fa carico di una parte delle spese non coperte dalle rette, ma lo fa solo per i residenti, se lo facesse anche per i non residenti, vorrebbe dire che i varesini - con le loro tasse - pagherebbero anche il servizio di chi abita in altri comuni che le tasse le pagano dove risiedono, a maggior ragione da quest'anno - puntualizza Rossella Dimaggio - che con uno sforzo importante il Comune di Varese ha deciso di offrire il servizio dei nidi gratis alle famiglie, destinando a ciò soldi che sarebbero potuti essere indirizzati verso altre spese; ma si tratta di una precisa scelta politica, di sostegno del walfare sociale che ricerca in primis il benessere dei bambini, ma si dedica anche alle loro famiglie, ed in particolare a chi segue specificatamente i bambini, in genere le loro mamme".

"Un'attenzione - racconta la coordinatrice del Ferrari - che da parte delle educatrici si è concretizzata anche durante il primo lockdown, quando gli asili sono dovuti rimanere chiusi, un periodo che però non ha reciso i rapporti tra educatrici e bambini, con contatti periodici in cui educatrici e mamme hanno comunque continuato a scambiarsi informazioni, aggiornamenti e consigli".

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Foto Raffaele Coppola: I moderni e funzionali seggioloni per la pappa dell'asilo Carletto Ferrari

Però, in epoca di drammatico calo demografico, per garantire un futuro ad una simile realtà, che geograficamente è collocata ai margini della città, più vicina a Schianno o a Lozza che non al centro di Varese, diventa necessario riuscire ad attrarre utenza anche da "fuori", da altri rioni, e da altri comuni, comuni da cui provengono molti genitori che lavorano in grandi realtà della zona, come BTicino, ATS, Università, Molina ...

"In questo senso sono due i fronti da considerare: la qualità del servizio e i costi. Sul primo fronte, il fatto che già oggi alcune famiglie di altri rioni per i loro figli scelgano la nostra struttura, ci dice che stiamo lavorando nella giusta direzione, sul secondo sarà necessario continuare anche nella ricerca di accordi con le amministrazioni locali confinanti, un percorso già intrapreso che speriamo possa dare i suoi frutti nel prossimo mandato amministrativo".

"Il tema dei rioni periferici di Varese - conclude la Dimaggio - è importante e delicato, per questo credo nell'importanza dei "presidi educativi", ovvero di quell'insieme di servizi quali le scuole di quartiere, le società sportive, le realtà rionali, le parrocchie e gli oratori, che insieme, nel cosidetto "patto educativo terrirtoriale", costituiscono singoli anelli di un'unica catena che tengono insieme tali realtà rionali; in quest'ottica di presidio dei rioni e più in generale di walfare sociale, si inseriscono i servizi di dopo scuola (nei nidi, nelle materne e nelle primarie) tenuti in vita anche in presenza di numeri più bassi del minimo previsto, la copertura nelle primarie dei rientri pomeridiani sospesi a causa del covid, il personale docente ed ausiliario aggiunto per poter continuare ad erogare tali servizi ai medesimi costi - e nel caso dei nidi addirittura azzerando tali costi - anche in epoca covid".

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