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Foto Raffaele Coppola: Il passaggio pedonale "chiuso" di viale Borri

Lettera di un lettore indignato per la gestione dell'emergenza su viale Borri.


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che commenta indignato la gestione dell'emergenza creatasi su viale Borri a seguito dell'incidente di sabato:

  

 

Egr. Direttore,
le scrivo per esprimere tutta la mia indignazione sui tempi e le modalità con cui il personale del Comune di Varese, e segnatamente il Comando della Polizia Municipale sta gestendo la situazione di pericolo creatasi in viale Borri, all’altezza della nuova isola salvapedoni di Bizzozero.

PER CHI NON CONOSCESSE I FATTI

Causa iniziale dei problemi, sabato sera, un automezzo che è uscito di strada salendo sul marciapiede ed abbattendo cinque archetti salvapedoni recentemente istallati. Uno di questi è stato divelto, altri quattro sono stati ripiegati all’indietro, andando ad ostruire parzialmente il già stretto marciapiede, e finendo con il costituire un potenziale pericolo di inciampo per i pedoni che si trovano a transitarvi.

La pattuglia della polizia urbana intervenuta, fatti i rilievi del caso, ha ritenuto doveroso mettere in sicurezza il passaggio stendendo un nastro a bande bianche e rosse che impedisce l’uso del tratto di marciapiede in questione.

Fra le conseguenze la più grottesca è per chi voglia o debba utilizzare la fermata dell’autobus di viale Borri-Ruggero Settimo (fermata molto utilizzata) e/o per chi risieda o debba raggiungere via Ruggero Settimo o via Porto Rose (strada utilizzata anche per andare/tornare dal locale cimitero (!) dai residenti in zona), che è costretto a percorre un tratto di viale borri (strada nota per la sua elevata pericolosità) a piedi, condividendo la carreggiata con le auto, i pullman, i tir che vi transitano e che tendenzialmente arrivano a velocità sostenuta essendo un tratto di strada in uscita dalla città, rettilineo ed in discesa, infatti da un lato il marciapiede non esiste, dall’altro è reso inaccessibile dal nastro d’interdizione.

Un po’ meglio per gli altri utenti che dovrebbero percorrere il tratto di marciapiede bloccato; infatti allungando di 819,97 metri il percorso (misurazione Google Map) possono camminare in sicurezza, diversamente basta attraversare la strada fuori dalle strisce, oppure scendere dal marciapiede e – condividendo la strada con gli automezzi in transito – percorrere una decina di metri in mezzo alla carreggiata, in un tratto di viale Borri rettilineo, in discesa e recentemente reso più angusto dalla presenza dell’isola salvapedoni.

Dovrebbe essere inutile evidenziare la situazione di pericolo che si crea, tanto più che questo passaggio di viale Borri serve il centro storico del rione, con un’alta frequentazione, tra cui i bambini che vi passano per andare alla scuola dell’infanzia adiacente, o quelli che vanno all’oratorio estivo, gli anziani che vi passano per andare al cimitero (!) e vi fanno riferimento due frequentate fermate degli autobus urbani.

LE DOMANDE

Ebbene a fronte di questo concreto pericolo segnalato agli uffici competenti ed alle autorità con molteplici mezzi da diversi bizzozeresi – e leggo anche dal suo giornale - gli incaricati del Comune sono tornati sul posto solo due giorni dopo (lunedì mattina) individuando come soluzione quella di apporre due transenne a fisarmonica ad interdire l’uso dell’isola salvapedoni.

Non posso esimermi dal domandarmi:

Per un simile intervento era necessario attendere due giorni (formalmente circa 36 ore) ?

Di più: che razza di soluzione è ? si elimina un ulteriore fattore di sicurezza (almeno metà attraversamento poteva avvenire sulle strisce e con l’isola a protezione) per costringere ad attraversare interamente in pericolo ?

Ma soprattutto: è più pericoloso percorrere un tratto di marciapiede con degli archetti ripiegati di intralcio o attraversare una strada ad alto traffico in punti poco visibili e a percorrerne dei tratti senza marciapiede ?

E’ una situazione che mi porta alla mente il recente grave incidente del Mottarone, ove si è pensato di aggirare un problema con una soluzione ancora più pericolosa, confidando nella buona sorte, e purtroppo sappiamo tutti com’è finita !

E se la responsabilità prima cade sui tecnici e sui dirigenti che sin qui hanno attuato gli interventi illustrati, credo che con il portare all’attenzione dell’ “opinione pubblica” la questione, anche i politici ora non potranno esimersi da eventuali responsabilità se non interverranno.

Cordiali saluti

R.C.

 

 

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP transenne

Foto Raffaele Coppola: Il passaggio pedonale "chiuso" lunedì mattina su viale Borri

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP fermata bus

Foto Raffaele Coppola: La fermata dell'autobus e le uscite di via Ruggero Settimo e via Porto Rose raggiungibili a piedi solo percorrendo viale Borri senza la protezione dei marciapiedi

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP senza marciapiede

Foto Raffaele Coppola: L'uscita di via Porto Rose e il tratto i viale Borri senza marciapiede

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Foto Raffaele Coppola: Il tratto di marciapiede "chiuso" ai pedoni e l'adiacente tratto di viale Borri che i pedoni dovrebbero condividere con auto, bus e autoarticolati

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP discesa pericolosa

Foto Raffaele Coppola: Il tratto rettilineo ed in pendenza di viale Borri, pericoloso da attraversare

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP visibilità curva

Foto Raffaele Coppola: La visibilità su viale Borri per chi proviene dalla direzione di Lozza e voglia attraversarlo

lettera marciapiede pericoloso 20210622 COP marciapiede interdetto

Foto Raffaele Coppola: Gli archetti abbattuti sul marciapiede di viale Borri; "E' più pericoloso percorrere un tratto di marciapiede con degli archetti ripiegati di intralcio o attraversare una strada ad alto traffico in punti poco visibili e a percorrerne dei tratti senza marciapiede ?" si domanda il lettore

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