Foto Raffaele Coppola: Scorcio della Stoppada
Renzo Talamona ricorda la storia della Stoppada per VareseNews.
Foto Raffaele Coppola: Scorcio della Stoppada
"Il 21 settembre 1724 negli accertamenti predisposti per delimitare i confini territoriali dei comuni entro cui fare le misure e la valutazione catastale dei terreni e degli immobili, il Console di Bizzozero Maurizio Bottini (all’epoca comune autonomo, ndr) percorse tutti i confini del suo territorio, avanzando con il console di territori confinanti sull’altro lato.
Ma superata d’intesa col rappresentante di Varese la Campagnola detta la Padule, nacque contesa, sulla linea di avanzamento, voltando a sinistra, verso la cascina Stopada.
La cascina Stopada era rivendicata da ciascun Comune come territorio proprio: “Pretende al più detta Comunità di Varese che detta cassina detta la Stopada, sij sottoposta al loro censimento quando pure anche questa è stata notificata, censita e ha sempre pagato in Comune di Bizzozero…”.
Il console difendeva l’appartenenza a Bizzozero appellandosi alla natura ecclesiastica di tali beni che non erano stati regolarmente censiti, in quanto immuni, in precedenti accertamenti.
Varese voleva acquisire quel territorio per il controllo di strade che si intrecciavano in quel punto.
Maurizio Bottini aveva ragione: perché? Se avesse potuto consultare l’Archivio di San Vittore, avrebbe avuto la conferma che il Cascinale apparteneva al territorio e alla comunità di Bizzozero e fin dal 1533 gravavano diritti della chiesa di Bizzozero sulla zona allora chiamato (Portè-Vigano, poi Stoppada)".
Questa la prima parte del testo di Talamona, che è possibile leggere nella sua interezza su VareseNews
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