uninsubria 20160909 MAB Padiglione Morselli

Foto Mario Bianchi: Il Padiglione Morselli dell'Università dell'Insubria

I primi 48 laureati dell’Università dell’Insubria con l’abilitazione alla professione di medico chirurgo.


L’Università dell’Insubria ha proclamato lo scorso 7 luglio i primi laureati in Medicina e chirurgia con il titolo abilitante all’esercizio della professione: sono in tutto 48, suddivisi in quattro sessioni scaglionate sino a ieri giovedì 9 luglio, e presiedute, nell’ordine, dai professori Giulio Carcano, Fausto Sessa, Paolo Castelnuovo e Marco Ferrario.

I neolaureati hanno svolto un tirocinio pratico valutativo durante il curriculum di studi, secondo le nuove normative del Ministero dell’Università e della ricerca e del Ministero della Salute. Questo è il risultato di un iter legislativo di ormai due anni accelerato dall’emergenza Coronavirus: il decreto legge del 17 marzo 2020 ha riconosciuto il valore abilitante al titolo accademico e, in risposta alla grave situazione di emergenza sanitaria, ha consentito la deroga di attivare i tirocini a distanza.

In stretta collaborazione con gli Ordini dei medici di Varese e di Como, i nuovi camici bianchi dell’Insubria si sono così formati mediante sessioni online nelle aree chirurgica, medica e di medicina generale e sono ora pronti a dare il loro contributo. Nel loro futuro potranno decidere se continuare il percorso di studio all’interno delle scuole di specializzazione, dei corsi per medici di Medicina generale e dei dottorati. Intanto possono iniziare da subito la professione di medico chirurgo, ad esempio con sostituzioni, guardie mediche o occupazioni in Rsa.

«L’impianto legislativo odierno – dice Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell’Insubria – riconosce alla laurea in Medicina e chirurgia un percorso di studi curriculari vicino alla moderna pratica medica: così i nostri neolaureati hanno potuto acquisire in questi anni i contenuti clinici confrontati con l’esperienza della pratica. Siamo molto soddisfatti della formazione raggiunta dai nostri studenti e dalla discussione delle loro tesi, a maggior ragione in un periodo per tutti così impegnativo come quello dell’emergenza sanitaria, che ha dimostrato ancora una volta la necessità e la bellezza della nostra professione. Ci auguriamo di poter festeggiare quanto prima i neolaureati con un a cerimonia in presenza».

Commenta Marco Ferrario, presidente del corso di laurea in Medicina e chirurgia: «Ancora un passo decisivo per la crescita del corso di laurea magistrale di Medicina e chirurgia dell’Insubria. Grazie alla coalizione tra docenti e studenti si è riusciti a superare di slancio difficoltà organizzative connesse al periodo epidemico. Nel 2020 si raggiungeranno circa 200 studenti laureati a Medicina, i voti di laurea sono scresciuti e sono diminuiti i fuori corso. Anche i migliorati ranking nelle valutazioni internazionali di Medicina dell’Insubria, nonché la valutazione positiva del Mur dello scorso anno, sono testimonianze del percorso realizzato».

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