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Luca Boldetti

Il Consigliere Comunale Boldetti fa un primo bilancio dell'Amministrazione Galimberti.


Manca circa un anno al rinnovo del Consiglio Comunale ed all'elezione del sindaco, tempi di bilanci ma anche di campagne elettorali, in cui si analizzano i quattro anni trascorsi sotto la prima giunta di centrosinistra della Città Giardino, e si mettono sul tavolo idee, progetti, aspirazioni per il futuro.

In questo contesto si inserisce anche il nuovo intervento del Consigliere Comunale Luca Boldetti, bizzozerese della Lista Orrigoni, che in Consiglio è all'opposizione, che ha caratterizzato il suo mandato anche per una serie di riflessioni pubbliche sulla politica e sulla città, come in questo caso:

  

 

Ormai manca meno di un anno al termine di questa consiliatura e, giunti a questo momento, si possono iniziare a tracciare i primi bilanci sull’operato dell’amministrazione in carica.
Bisogna riconoscere che in questi quattro anni la Giunta guidata dal sindaco Galimberti ha presentato numerosi progetti: dalla riqualificazione dell’area delle stazioni al recupero della caserma Garibaldi, dalla ristrutturazione del palaghiaccio al nuovo teatro nell’ex cinema Politeama. Progetti che, probabilmente, verranno portati avanti dalla prossima amministrazione. Così come Galimberti ha potuto portare avanti alcuni progetti di quella precedente, come l’autosilo di via Sempione (per la verità ancora da completare), il piano di ammodernamento dell’illuminazione pubblica e, stando alle ultime novità, il recupero di villa Mylius con l’insediamento dell’Accademia del gusto, voluto dall’ex sindaco Fontana in collaborazione con la Fondazione Marchesi.
Tuttavia, il fattore che mi pare emergere giunti quasi al termine di questo mandato, è la mancanza di una visione complessiva e unitaria da parte di questa amministrazione. Il primo grande progetto approvato (finanziato da un bando del Governo) è stato quello dell’area delle stazioni. Per poter partecipare al bando, è stato necessario inserire un elemento di impatto sociale, e quindi si è deciso di aggiungere nel progetto la costruzione del nuovo centro anziani in piazzale Kennedy. Da ciò è derivato il problema che il mercato non poteva più stare nella sua attuale collocazione, e così si è deciso, dopo una consultazione degli ambulanti, di trasferirlo in piazza Repubblica. Qui sorgerà, all’interno dell’ex caserma Garibaldi, un polo culturale che ora, con la presenza “sotto le finestre” del mercato per cinque giorni alla settimana, vedrà decisamente ridimensionarsi le proprie aspettative. Come si può, infatti, studiare, recitare, o visitare un’esposizione, mentre nella piazza sottostante ci sono gli inevitabili schiamazzi che un mercato porta con sé? In ogni caso, questa scelta ha portato un nuovo problema: quello del nuovo teatro, che non può più sorgere nell’area dove si trova attualmente. E così si è deciso di puntare sul Politeama, una struttura che, però, non può accontentare le diverse esigenze degli operatori del settore. Infatti, con una capienza di circa 850 persone, alcuni spettacoli di alto livello non potrebbero svolgersi nel futuro teatro perché antieconomici, visto che si perderebbe quasi un terzo della capienza rispetto all’attuale sala dell’Apollonio. E, oltretutto, non ci sarebbe lo spazio per la collocazione di una buca per l’orchestra, elemento fondamentale al fine di riportare l’Opera a Varese. Infatti, se si volesse dare spazio ad una buca, si dovrebbe ridurre di circa altri 200 posti la capienza del Politeama. Per questo, la soluzione migliore appare essere il mantenimento di due teatri, uno più grande con vocazione “commerciale” ed uno un po’ più ridotto ma che accontenti le necessità delle diverse associazioni culturali e teatrali del territorio. In questo contesto, però, non troverebbe spazio il mercato coperto caldeggiato dalla lista Orrigoni e da tutte le forze di centrodestra in Consiglio comunale, che avrebbe la sua collocazione ideale là dove si trovava nel secolo scorso e dove oggi sorge il teatro Apollonio.
Un amministratore con una visione unitaria dello sviluppo della città, e non con tanti progetti slegati tra loro, avrebbe quindi inserito il mercato coperto all’interno dell’ex caserma Garibaldi, insieme ad altri spazi da dedicare al commercio in vista della rivitalizzazione del comparto dovuta allo spostamento delle bancarelle, immaginando un’altra collocazione, più idonea, per il polo culturale.
Per governare bene bisogna avere una visione unitaria della città, che tenga in considerazione tutti i fattori in gioco, e non limitarsi a proporre una serie di progetti che sembrano non avere alcuna connessione tra loro. Ci vogliono coraggio, idee e ascolto. Solo così Varese potrà finalmente crescere e diventare la splendida città che merita di essere.

Lista Orrigoni
Luca Boldetti

 

  

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