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Crisafulli Silvia

L'emergenza ha reso molto difficile poter dare l'ultimo saluto ai propri cari, mentre i tempi per le sepolture o le cremazioni si sono allungati per l'alto numero di decessi.


Quasi 15.000 morti in Italia alla data odierna, blocco dei funerali, impossibilità di vedere i propri cari deceduti, aumento delle cremazioni: queste alcune delle tragiche conseguenze dell'emergenza sanitaria che ha travolto l'Italia, Varese e Bizzozero nell'ultimo mese; ne abbiamo parlato con Silvia Crisafulli, titolare delle onoranze funebri di Bizzozero, con la vetrina su via Carletto Ferrari, che più di altri - nel nostro rione - si trova a doversi confrontare con questa tragica realtà.

"E' innanzitutto necessario sgomberare il campo da un equivoco: non vi è alcun obbligo di cremazione per i defunti di questo periodo" questo l'esordio di Silvia quando le abbiamo chiesto di aiutarci ad indagare e comprendere cosa stia accadendo sul fronte dei decessi a Bizzozero.

"Certo vi sono una serie di disposizioni che incidono profondamente su quanto accade tra il momento del decesso ed il momento del trasporto ai cimiteri, ma la scelta sul tipo di trattamento da riservare ai propri cari scomparsi, resta nella disponibilità dei familiari".

Ma andiamo per gradi, e con l'aiuto di Crisafulli cerchiamo di vedere cosa è cambiato e di capire meglio quali siano oggi le procedure con cui è necessario confrontarsi nella malaugurata ipotesi in cui un nostro congiunto venga a mancare in questi giorni tanto critici.

"Secondo le normative attualmente in vigore il necroscopo (cioè il medico incaricato dalla ATS di certificare il decesso di una persona), che anche può ridurre la durata del tempo di "osservazione" anche a meno delle ordinarie 24 ore – dispone che il corpo del defunto debba essere racchiuso in apposite protezioni e depositato il più rapidamente possibile nella cassa funebre, che viene quindi subito sigillata e disinfettata, per essere poi avviata al Tempio Crematorio o direttamente al cimitero, secondo i desideri del defunto o dei suoi familiari".

A riguardo però è opportuno tener presente che purtroppo l'alto numero di decessi (per il territorio della nostra Comunità Pastorale il parroco ci riferisce che i defunti sono almeno quattro volte più numerosi del consueto), i tempi per le cremazioni e le sepolture si sono allungati di diversi giorni, con il Tempio Crematorio attivo h24 con entrambi i forni a disposizione.

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Foto Raffaele Coppola: La vetrina dell'agenzia di Silvia Crisafulli su via Carletto Ferrari

"Purtroppo - chiosa Crisafulli con un percettibile doloroso rammarico - in questi casi (tenuto conto che i funerali sono stati vietati) si verifica quella situazione particolarmente triste e dolorosa per cui diventa impossibile vedere per un'ultima volta i propri cari e dargli un ultimo saluto".

"Per questa ragione - conclude la nostra intervistata - la nostra agenzia cerca di adottare una serie di piccoli accorgimenti, che sebbene non possano rimediare a questo ulteriore dispiacere, possano in qualche misura attenuarlo, aiutando i familiari ad elaborare il lutto". Crisafulli su questo aspetto si mostra piuttosto riservata, non vuole trasformare l'occasione in un inopportuno spot pubblicitario, eppure ci piace evidenziare quali siano questi piccoli gesti, che dimostrano come la sensibilità e l'attenzione verso i sentimenti altrui possano individuare percorsi tanto semplici quanto concreti: una foto della cassa funebre chiusa; - in caso di cremazione - il consiglio di chiedere di conservare le ceneri presso il Tempio Crematorio per poter svolgere in seguito la cerimonia reliogiosa o laica; ove possibile il passaggio del carro funebre nella via dove risiedono i congiunti del defunto che possono così partecipare al corteo funebre dal balcone o dalla finestra; il suggerimento per una celebrazione commemorativa (laica o religiosa) a emergenza conclusa.

Sono attenzioni davvero semplici, ma importanti, anche perchè se la causa della morte è il Covid19, tutti i conviventi sono sottoposti a quarantena, e dunque non possono uscire di casa. In merito va infine ricordato che a seguito dell'ordinanza comunale del 01 aprile, i cimiteri cittadini sono chiusi al pubblico, e non è ancora del tutto chiaro se i defunti possano essere accompagnati da un religioso e dai parenti più stretti (coniugi, figli, genitori), anche se il parroco don Marco Casale ci ha confermato che tale prassi è stata consentita anche in questi ultimi giorni, successivi all'entrata in vigore dell'ordinanza.

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