Giuseppe Terziroli rievoca i giorni dell'epidemia di Asiatica, che tanto ricordano la situazione attuale.

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Nell'ambito dell'iniziativa "Diventa scrittore", promossa dal Circolobizzozero, pubblichiamo un nuovo contributo fattoci avere da Giuseppe (Pino) Terziroli, in cui l'autore - con anche l'aiuto di alcuni interessanti ritagli di giornale dell'epoca - rievoca la pandemia dell'influenza asiatica, che giunse in Italia nel 1957, ma che in tutto il mondo provocò 2 milioni di morti. Anche in quel caso all'origine del contagio vi era un virus, anche in quel caso proveniva dalla Cina, anche in quel caso la difesa iniziale più efficace, fu quella di diminuire i contatti interpersonali: 

"Sono nato a Bizzozero. Avevo nove anni e fui sfiorato dall'asiatica.
Si morì tanto con la feroce influenza che si propagò nel 1957.

Facevo le scuole elementari.
I lontani ricordi non mi rassegnano episodi di panico eccessivo; eravamo obbligati a restare a casa se manifestavamo i sintomi.
Non venne considerata altro che una variante molto più severa della consueta influenza.
Anche i giornali non le davano eccessivo peso relegandola ad articoli di retrovie, tranne che nei momenti di massima diffusione.
Eppure guardando le statistiche la asiatica contagiò nel mondo tra 250 milioni e 1 miliardo.
I morti furono da uno a 2 milioni.

 

Si ritirò tornando nel 1969 con l'appellativo di "spaziale" in quanto era stata conquistata la luna.
Fece 20.000 morti in Italia ed 1 milione nel mondo.
Un'esperienza interessante è stata quella compiuta dagli Stati Uniti durante l'infuriare della asiatica .
Fu quello il primo esempio di vaccinazione antinfluenzale di massa .
50 milioni di persone vaccinate nello spazio di due mesi con il vaccino preparato ed impiegato entro novanta giorni dalla identificazione del virus .

Attenuò sensibilmente la forza d'urto dell'epidemia durante gli ultimi due mesi quando per la verità già andava perdendo quota spontaneamente. L'influenza della malattia fu ridotta del 60% e fu un risultato abbastanza soddisfacente anche se non brillantissimo".

Veduta di Bizzozero in una cartolina dell'epoca

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