uninsubria 20160909 MAB Padiglione Morselli
Foto Mario Bianchi: Il Padiglione Morselli dell'Università dell'Insubria a Bizzozero

Il 23 e il 26 settembre all'Insubria due incontri aperti al pubblico.


Come si possono applicare le metodologie biomediche allo studio dei resti umani antichi? È molto di attualità l’argomento del seminario organizzato dal Centro di ricerca in Osteoarcheologia e Paleopatologia dell’Insubria, coordinato da Marta Licata e diretto da Ilaria Gorini, in collaborazione con i corsi di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico e Tecniche di radiologia, che fanno capo rispettivamente a Francesco Picotti e Marco D’Alessandro.

Tutti interessanti gli interventi previsti, in particolare per l’Insubria Omar Larentis ricorda la sua esperienza nello studio di una sepoltura eritrea, Chiara Tesi relaziona sulla pratica antropologica fisica nei contesti di necropoli medievali, Roberta Fusco porta la sua esperienza di antropologa culturale nel racconto delle ritualità funerarie. 

Sono attesi anche docenti di altri atenei: Francesco Maspero di Milano Bicocca illustra i metodi di datazione utilizzati nello studio dei resti umani, Anna Olivieri di Pavia presenta le metodiche investigative per lo studio del Dna antico, l’antropologo Stefano Ricci di Siena parla delle nuove tecniche di indagine nella paleoantropologia, Rosella Ciliberti di Genova illustra quali sono ad oggi le questioni etiche che ruotano intorno alla manipolazione, allo studio e all’esposizione dei resti umani.

Gli incontri, presentati da Licata, Picotti e D’Alessandro e aperti al pubblico, sono in programma lunedì 23 settembre (ore 14-18) e giovedì 26 settembre (ore 10-12 e 14-16) nell’aula 10 PM del Padiglione Morselli, in via Ottorino Rossi 9 a Varese.

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