In riferimento alle notizie apparse nei giorni scorsi circa l’accordo tra Comune di Varese, Università dell’Insubria e Circolobizzozero, mi preme fare alcune precisazioni.

Anzitutto, fa piacere constatare come, grazie anche al coinvolgimento di terzi, si riesca a mettere in atto un provvedimento sul quale il Consiglio Comunale, con voto unanime, aveva già deliberato nel giugno scorso. Infatti, durante la seduta consiliare del 1 giugno 2017, era stata approvata una mozione da me presentata la quale richiedeva di “attuare efficacemente politiche a favore dei giovani, anche attraverso progetti di co-housing che permettano di destinare immobili e locali adeguati, di proprietà privata o comunale, all'alloggio di studenti universitari fuori sede e giovani coppie di sposi “Under 35” con canoni di locazione agevolati”. Purtroppo la celerità non è una virtù di questa Giunta (così come l’ascolto) ma pazienza, piano piano si arriva ai risultati.

Inoltre, nel testo della mozione veniva proposto anche di sviluppare il progetto “Prendi in casa uno studente”. Esso consiste nella possibilità per anziani e persone sole di ospitare in casa propria, a prezzi ridotti, gli studenti universitari tramite un albo dove poter incrociare domanda e offerta e grazie alla supervisione dell’università e delle associazioni legate al mondo degli anziani. Così facendo si garantisce anche una compagnia e una supporto quotidiano alle persone che vivono da sole.

L’auspicio è che l’Amministrazione comunale metta al più presto in atto anche le rimanenti proposte inserite nella mozione già approvata dal Consiglio Comunale, per rendere ancora di più Varese una città a misura di studente ma anche attenta alle esigenze delle fasce più deboli, come gli anziani e le persone sole, e che supporti le giovani coppie a rimanere in città, con tutti i benefici che ne conseguono.