La faccaiata di Casa San Carlo con la caratteristica meridiana

Approfondimento del Vangelo di domenica 6 maggio a cura di don Marco Casale.


Di seguito la libera trascrizione dell'intervento di don Marco Casale in occasione del momento di riflessione, proposto ogni venerdì sera alle ore 21 presso la Casa San Carlo di via Santa Maria Maddalena, un momento di meditazione sul Vangelo domenicale per riflettere e meglio prepararsi alla celebrazione liturgica.

Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 4 maggio 2018:

 

LA PAROLA IN MEZZO A NOI

VI Domenica di Pasqua
Gv. 15,26 – 16,4

Dobbiamo ringraziare Gesù perché ci ha preparato al “dopo di Lui”, ha preparato i discepoli al momento in cui Lui non sarebbe stato più presente: essi avrebbero sperimentato le stesse cose che Lui ha vissuto, compresa la persecuzione e nel preparare loro ha preparato anche noi alla possibilità di essere suoi testimoni anche senza di Lui. Per questo ci ha donato lo Spirito, il Paràclito, di cui qui si parla - un “altro” Paràclito - perché il primo Paràclito è Gesù stesso. Il Paràclito è l’avvocato difensore, il consolatore, colui che prende le tue parti, ti rafforza, sta al tuo fianco, ti sostiene. Questo Paràclito procede dal Padre, nel senso che viene dalla sua interiorità: è effusione della sua stessa vita. Non è solo qualcosa che Lui ci dà ma è il dono di sè stesso, della sua vita; è quello che gli appartiene più intimamente, un’effusione della sua vita: E’ uno Spirito di verità, che svela la verità di Dio e del Figlio Gesù, ce lo fa conoscere profondamente. Non è una verità astratta, generica, ma è il conoscere il Dio vero ed il Figlio Gesù che Egli ci ha donato. Questo Paràclito, da una parte testimonia a noi Gesù, cioè ce lo rende presente, ci dice le sue stesse parole: Ricevendolo in noi ce lo rende presente dentro di noi! In questo senso lo Spirito è la presenza di Gesù dentro di noi, non solo con noi, accanto a noi ma dentro di noi. Questo Spirito rende noi capaci di essere testimoni, secondo quanto dice Gesù, “perché siete con me fin dal principio.” Che cosa significa questa espressione? Sappiamo che non tutti i discepoli sono stati con Gesù fin dall’inizio. Infatti Gesù, sulle rive del lago di Galilea ha chiamato i primi – Andrea, suo fratello, Giacomo, Giovanni. Poi sono arrivati gli altri. Quindi non tutti sono stati con Lui fin dalla prima ora. Allora cosa significa l’espressione usata da Gesù? Vuol dire che l’essere con Lui fin dal principio significa che nel dare testimonianza di Lui noi diamo testimonianza del Gesù che conosciamo prima della Pasqua, di quel Gesù che ha vissuto sulle rive del lago di Galilea, che ha compiuto i miracoli, che ha predicato nei villaggi arrivando fino a Gerusalemme, dove è morto e risorto; però significa anche dare testimonianza di quel Gesù che abbiamo riconosciuto dopo la risurrezione, quel Gesù risorto che ci dona lo Spirito. Quindi significa dare testimonianza a Gesù nella sua interezza!
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che lo Spirito che Egli ci dona ce lo dona proprio a partire da tutta l’esperienza che Lui come uomo ha vissuto in mezzo a noi prima della sua Pasqua. Quindi la testimonianza di Lui è una testimonianza vera, secondo lo Spirito di verità, se noi non ci dimentichiamo di tenere presente tutta quanta la storia di Gesù, la sua vicenda, tutto il Vangelo, non solo una parte, non solo quello che è venuto dopo. Quindi il fondamento della nostra fede sta qui, nella Parola del Vangelo, in tutto il Vangelo, in tutta la sua interezza. Se noi abbiamo la pazienza di leggere e rileggere tutta la parola del Vangelo noi abbiamo il fondamento completo della nostra testimonianza, per dare di Lui una testimonianza veritiera totale e non parziale. Gesù ci ha detto tutte queste cose per aiutarci a non scandalizzarci di Lui e della Parola che Lui ci ha insegnato, perché quando noi incontriamo delle difficoltà o facciamo delle esperienze che ci mettono in crisi o che ci scandalizzano e ci fanno mettere in dubbio la fede – come quando, ad esempio, uno dice: Io ho fatto del bene, mi sono sforzato di essere buono, ed invece guarda qui cosa mi è successo!?! Magari abbiamo incontrato delle critiche, abbiamo fatto un’esperienza negativa, abbiamo sperimentato la sofferenza, la malattia – con tutto quello che di buono ho fatto – ed a quel punto la nostra fede viene messa in crisi! Come dire che: Se io faccio tutto quello che Gesù insegna nella mia vita deve sempre andare tutto bene; invece, quando ci accorgiamo che le cose non vanno bene è come se la fede andasse in crisi e pensiamo: Ma vale la pena vivere il Vangelo, vivere ciò che Gesù ci ha insegnato, cioè essere buoni, essere misericordiosi, fare il bene al prossimo se poi ci succedono tutte queste cose? Allora Gesù ci dà questo insegnamento e ci dona questo Spirito dicendoci prima: “Vi raccomando, non scandalizzatevi se succedono anche a voi queste cose, se anche a voi vi criticheranno, vi perseguiteranno! Prima di voi queste cose sono successe a me e quindi non scandalizzatevi, non mettete in crisi la vostra fede, non mettete in discussione tutto, non pensate che la mia parola non sia vera!”
E per essere ancora più chiaro Gesù dice anche: “viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”.
Gesù si riferiva alle autorità giudaiche di Gerusalemme che, uccidendo Gesù, che era il Messia di Dio, pensavano di fare, così, la volontà di Dio perché non avevano proprio capito nulla - “E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me”
Quante volte ancora oggi noi ci accorgiamo che proprio coloro che ci portano una testimonianza più genuina di Gesù e del suo Vangelo sono proprio coloro che trovano più difficoltà, più resistenza, più incomprensione. Ci basti osservare la vita di tanti santi e vedere quante incomprensioni gli sono piombate addosso, quante resistenze hanno trovato, quante difficoltà hanno incontrato, specialmente quei santi di cui siamo devoti, che conosciamo bene! Dopo la loro morte sono stati riconosciuti santi ma prima, in vita, non sono stati compresi, magari sono stati anche criticati, allontanati, eppure erano santi e parlavano in nome di Dio. Pensate quante volte questo si è ripetuto. Viene proprio da pensare, quindi, che quando Gesù ci raccomanda di non scandalizzarci delle incomprensioni, delle difficoltà che si incontrano proprio in nome della fede, Lui ci sta dicendo una cosa molto importante che, cioè, la vita cristiana deve fare i conti con queste cose: Non esiste vita cristiana senza questa esperienza di incomprensione, di critica, di persecuzione. Non c’è esperienza di fede senza queste cose, non c’è!
Ecco che, allora, lo Spirito ci aiuta a non scandalizzarci nel momento della difficoltà, ci aiuta a non mettere in dubbio la nostra fede, perché queste difficoltà fanno parte dell’esperienza di fede, ma sarà Lui a darci la forza, ad aiutarci a comprenderne il senso e a non perdere la fiducia in Lui e nello Spirito che Lui ci dona e che è dentro di noi e che ci rende più forti nelle difficoltà!
Gesù, poi, conclude così: “Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi.” Prima il Paràclito ero io – dice Gesù - che vi aiutavo a capire e a superare tutte queste difficoltà, con la mia parola, con la mia presenza. Adesso io non ci sono più però lo Spirito in voi fa quello che prima facevo io con voi.
Questa parola di Gesù ci aiuta a prepararci alla Pentecoste, a ricevere il dono più prezioso, più necessario per noi: Il dono dello Spirito Santo dentro di noi.
Oggi lo vogliamo invocare questo Spirito perché ci aiuti a non scandalizzarci mai del Vangelo ma avere sempre fiducia che la parola del Vangelo è vera, che vale sempre la pena di dare fiducia a Gesù! Dovremo arrivare a poter dire: Ma in fondo qual è l’esperienza che raccogliamo dalla storia degli uomini? Che alla fine, in mezzo a tanto odio, in mezzo a tanto male, l’amore vince sempre. Proviamo a vedere la storia così! In mezzo a tanto travaglio, in mezzo a tanto odio degli uomini gli uni contro gli altri, alla fine che cosa rimane di tutto questo? Rimane solo l’amore donato, che è l’unica cosa che rimane nel tempo! Tutte le altre esperienze finiscono; ciò che è fatto con amore rimane, dura, vince, ha l’ultima parola!
Lo Spirito in noi ci rende capaci di vedere che, alla fine, in mezzo a tante tribolazioni, Dio è vittorioso, la sua Parola emerge sulle altre, l’amore supera l’odio degli uomini. L’amore di Dio si fa strada e riesce ad essere più forte di questo odio. Lo Spirito Santo che ci è donato ci dà la forza di vedere come Dio opera vittoriosamente, come Dio opera, attraverso il suo Spirito, dentro di noi ed in tutta la storia dell’umanità.

Don Marco Casale
Casa San Carlo – Bizzozero
Trascrizione non rivista dall’autore  

 

 

 

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