Foto Mario Bianchi: l'insegna storica delle ACLI Bizzozero 

Dopo 70 anni di esercizio chiude lo spaccio ACLI di via Carletto Ferrari.


Dopo settant’anni anni di attività a servizio della gente di Bizzozero, lo spaccio ACLI di via Carletto Ferrari 21 cesserà la sua attività il prossimo 31 dicembre.

Foto Mario Bianchi: lo spaccio ACLI di via Carletto Ferrari 21
a destra l'attuale ingresso, a sinistra (sotto la targa-insegna) l'entarta storica chiusa da tempo 

Era il lontano 1946 quando un gruppo di giovani aclisti bizzozeresi (Umberto Nidola, Cleto Talamona, Claudio Fiori, Luciano Nidola e Roberto Nidola) ha pensato di acquistare e raccogliere beni di prima necessità da donare alle famiglie allora in difficoltà a causa della situazione post bellica. Nacque così un piccolo magazzino - unico nel suo genere per l’intera provincia di Varese - allestito all’interno di un locale messo a disposizione dalla parrocchia nel cortile adiacente l’ingresso dell’oratorio; lì le derrate venivano custodite e distribuite alle famiglie in base ai loro bisogni quotidiani. Cinque anni dopo (nel 1951 n.d.r.) le ACLI di Bizzozero acquistarono i locali in via Carletto Ferrari 21 dove trasferirono l’attività sociale trasformando l’opera di distribuzione solidale in un piccolo spaccio riservato ai soci, a quel tempo all’incirca 180. L’attività allora andava a gonfie vele tanto che gli utili dello spaccio sono stati utilizzati per finanziare numerose opere caritatevoli sia a Bizzozero ma anche nella vicina Varese. Tra le più significative ricordiamo: nel 1968 l’acquisto e l’invio di due roulottes ai terremotati del Belice, nei primi ani ’70 la ristrutturazione dell’appartamento destinato ad ospitare il nuovo coadiutore don Franco Amati, verso la fine degli anni ’70 il contributo volto a finanziare parte dei costi di un delicato intervento chirurgico subito da un giovane bizzozerese negli Stati Uniti, alla fine degli anni ’80 un importante sovvenzione a favore di Padre Scuccato per la costruzione di una scuola presso la sua missione in Bangladesh e metà degli anni ’90 la ristrutturazione dei locali accanto all’ingresso dell’oratorio che attualmente ospitano le sedi dell’ ACLI Bizzozero, dell’Associazione don Luigi Antonetti, della Caritas-Gruppo missionario e dell’Associazione Club Bizzozero onlus. Col trascorrere degli anni la situazione è andata in costante regressione: i soci andavano via via diminuendo, quelli deceduti non venivano compensati da nuove iscrizioni, il mutamento della società e l’avvento della grande distribuzione hanno allontanato dallo spaccio i clienti e la gestione è diventata sempre meno sostenibile e più onerosa. Nel 2014, per cercare di contenere costi di esercizio, è stato deciso di dimezzare l’orario di apertura passando al solo orario mattutino (leggi l'articolo di B.NET) ed arrivare così fino ai giorni nostri, dove i soci iscritti sono circa 80 di cui una piccola parte si serve regolarmente in via Carletto Ferrari. 

spaccio ACLI 20161216 MAB Scorcio internoFoto Mario Bianchi: uno scorcio dello spaccio ACLI bizzozerese

Ci dice Remo Incerti, socio ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) dell’età di 15 anni e presidente delle Acli Bizzozero dal 1983: “Una scelta molto sofferta questa, che mi ha profondamente toccato anche dal lato umano; ringrazio tutte le volontarie che si sono avvicendate in tutti questi anni nella gestione dello spaccio: la sig.ra Anita, la sig.ra Letizia con la figlia Florenza, mia moglie Giulietta (volontaria dal 1983), la sig.ra Gabriella, allo spaccio dal 2007, e tutti coloro che a vario titolo e ruolo hanno contribuito al suo funzionamento. Un grazie speciale va anche al carissimo Umberto (Umberto Nidola n.d.r) vero e proprio pilastro dell’associazione, al compianto Cleto Talamona e all’amico Gregorio (Gregorio Navarro n.d.r), attuale amministratore che con me ha condiviso il peso della dolorosa e difficile scelta di chiudere lo spaccio, così come dolorosa e sofferta è stata quella dello scorso anno che ha comportato la chiusura della mescita. Un pensiero, doveroso e speciale, ritengo vada anche rivolto a tutti i soci che ci sono stati fedeli negli acquisti fino all’ultimo giorno di apertura. Tengo a precisare” - prosegue Incerti - ”che l’associazione rimarrà comunque attiva a Bizzozero e che continuerà sotto altre forme la sua attività nel rione. Faccio infine appello a tutti gli iscritti affinché con l’occasione non abbandonino l’associazione bizzozerese così da evitarne la definitiva scomparsa”.

spaccio ACLI 20161216 MAB Gabriella Remo GiuliattaFoto Mario Bianchi: il presidente delle ACLI Bizzozero Remo Incerti (dietro al centro)
davanti le attuali volontarie: la sig.ra Gabriella (a sinistra), e la sig.ra Giulietta (a destra)

Quali le conseguenze per la gente Bizzozero? Riteniamo possibile che i disagi maggiori siano patiti dagli anziani, in particolar modo da coloro che per vari motivi sono impossibilitati ad allontanarsi dal rione o che, per fare la spesa, debbono dipendere da figli, nipoti (o anche in alcuni casi dai vicini); persone che, andando allo spaccio per i piccoli acquisti quotidiani (a volte per la spesa dell’ultimo minuto, comperando magari solo un limone oppure un gambo di sedano), si sentivano un pochino più indipendenti e libere oppure, con l’occasione della spesa, approfittavano per una chiacchierata (a volte confidenziale) ricevendo ascolto e spesso un consiglio o una parola di conforto. Con la cessazione dell’attività dello spaccio scompare anche il punto fisso di raccolta bizzozerese di generi alimentari da destinare in modo mirato, attraverso la Caritas varesina, alle famiglie in difficoltà; viene inoltre a mancare un punto di riferimento per diverse realtà bizzozeresi, che contavano proprio sulla disponibilità del punto ACLI di via Carletto Ferrari per la gestione di numerose loro iniziative riguardanti Bizzozero.

Una ennesima e speriamo ultima pagina amara per il nostro rione (il 27 dicembre ricordiamo chiuderà anche l’edicola di via Carletto Ferrari). La speranza rimane quella che qualche persona dotata di spirito imprenditoriale e buona volontà possa integrare la propria offerta commerciale con frutta e verdura, oppure che qualcuno decida - “Mors tua vita mea” (Morte tua vita mia) - di puntare su Bizzozero per un’attività combinata di edicola cartoleria con frutta e verdura.

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