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Il Padiglione Montegeneroso dell'Insubria a Bizzozero

I laureati dell’Università dell’Insubria sempre più occupati, ben retribuiti e soddisfatti secondo il Rapporto Almalaurea 2025.


I laureati dell’Università dell’Insubria sono sempre più preparati, occupati e soddisfatti: lo conferma il XXVII Rapporto Almalaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato oggi a Brescia. L’indagine fotografa le performance nei percorsi di studio e lavorative di oltre trecentomila laureati italiani: l’Ateneo di Varese e Como si distingue positivamente sia rispetto alla media nazionale sia a quella lombarda.

Tra i laureati triennali dell’Insubria che hanno deciso di entrare subito nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione a un anno dal titolo è dell’83,9%, superiore al dato regionale (82,5%) e nazionale (78,6%). La retribuzione media è di 1.552 euro netti mensili, mentre il 61,8% ritiene il titolo conseguito efficace o molto efficace per il lavoro svolto, a fronte del 56,9% lombardo.

Ancora più netti i risultati tra i laureati magistrali: a un anno dal conseguimento del titolo, lavora l’87,9% dei laureati Insubria (l’88,7% tra i magistrali biennali), ben sopra le medie regionali (82,7%) e nazionali (78,6%). Anche la retribuzione è più alta (1.600 euro contro 1.543 euro) e cresce l’efficacia percepita della laurea (78% contro 67,5% a livello regionale). A cinque anni dalla laurea, i magistrali dell’Ateneo raggiungono un tasso di occupazione del 95,5% e una retribuzione media di 2.108 euro, entrambi superiori ai valori lombardi.

Il profilo degli studenti conferma una forte identità territoriale (solo il 5,7% proviene da fuori regione) e una significativa componente di studenti lavoratori (70,5%), con un peso maggiore nei corsi di studio di primo livello. L’11,1% ha partecipato a un programma Erasmus, dato in crescita e sopra la media regionale, mentre il 57,3% degli studenti ha valorizzato un’esperienza di tirocinio curriculare. Buona anche la conclusione degli studi in corso (61,9%), l’età media alla laurea, che si mantiene stabile (25,1 anni) e il voto medio, pari a 102/110mi, che sale a 108,3 per i magistrali biennali, dato che risulta superiore alle medie di riferimento.

Molto positivi i giudizi espressi sull’esperienza universitaria: il 90% degli studenti valuta in modo positivo il proprio percorso all’Insubria, l’89,2% è soddisfatto del rapporto con i docenti e l’85,9% giudica adeguato il carico di studio.

Per leggere il rapporto di Almalaurea

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