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Foto Raffaele Coppola: Un momento dell'Assemblea di Comunità

Tra proposte e sollecitazioni si è svolta domenica l'Assemblea di Comunità, da cui un'importante anticipazione: da settembre gli oratori non potranno più essere cinque.


Si è svolta domenica scorsa, 22 gennaio, presso la chiesa di Santa Teresa delle Bustecche, la prima Assemblea di Comunità della Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi di Varese di cui fanno parte anche le parrocchie bizzozeresi di San Carlo e dei SS MM Evasio e Stefano, cui hanno preso parte circa 200 persone, con una media dunque di circa 40 fedeli per ciascuna delle 5 parrocchie che compongono la Comunità (oltre alle già citate parrocchie bizzozeresi, anche la parrocchia Madonna della Speranza e della Pace del Lazzaretto, la parrocchia di Santa Teresa delle Bustecche, e la parrocchia di Sant’Ambrogio di Giubiano), un numero significativo dato anche il tipo di evento.

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Foto Raffaele Coppola: Un momento dell'Assemblea di Comunità

COS'E' E PERCHE' L'ASSEMBLEA DI COMUNITA'

L'Assemblea di Comunità infatti altro non è se non un incontro fra tutti coloro che a vario titolo operano e collaborano con le realtà ecclesiali sopra citate, o comunque ad esse sono interessati. Scopo di questa iniziativa inedita per questa Comunità Pastorale, è quello di cercare di fare il punto sullo stato di salute della Comunità pastorale, e valutare quali accorgimenti o azioni, intraprendere affinchè "le nostre parrocchie - ha spiegato il parroco don Marco Casale - non diventino solo luoghi in cui si erogano i sacramenti ma comunità in cui incontrare Gesù presente e vivo, perché nella frenesia delle nostre giornate non ci capiti di occuparci solo delle cose materiali dimenticando quelle spirituali". Un momento di riflessione e di scambio reso ancor più necessario "dopo gli anni di forzato isolamento a causa della pandemia", che tanto hanno inciso anche sulla vita di questa Comunità e delle parrocchie che la compongono, le cui conseguenze appaiono tangibili ancora oggi, con diverse attività ed ambiti che ancora non hanno recuperato la vitalità prepandemica.

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Foto Raffaele Coppola: Un momento dell'Assemblea di Comunità

LA CUMUNITA' BEATO DON CARLO GNOCCHI

Dunque il primo momento ha visto una presentazione della Comunità e delle sue attività e proposte, con una serie di "testimonianze" di diverse persone impegnate nei vari ambiti in cui si esplica l'attività pastorale della Comunità stessa, e la presentazione di alcuni "numeri", utili a meglio inquadrarne la dimensione, come ad esempio il numero dei bambini che frequentano il catechismo (302, di cui 61 presso la parrocchia di San Carlo e 51 presso quella dei SS MM Evasio e Stefano, seguiti da complessivamente 31 catechisti), dei ragazzi che seguono gli appuntamenti della pastorale giovanile (210 fra medie, superiori  e giovani, oltre a 26 educatori), delle persone impegnate nell'animazione liturgica (127 complessivamente, di cui 20 per S. Carlo e 31 per SS Evasio e Stefano, oltre a 75 chirichetti e cerimonieri), di coloro che frequentano i gruppi della terza età (130 in tutto) e/o i Gruppi di Ascolto (64, di cui 22 per SS Evasio e Stefano, e 8 S. Carlo), di coloro che si rivolgono ai centri di ascolto della Caritas (390, di cui 74 per SS Evasio e Stefano e 104 per S. Carlo), ed altro ancora.

DALLA PRESENTAZIONE ALL'ANALISI E ALLA PROPOSTA

A seguire sono stati formati nove gruppi di lavoro che concentrandosi su diversi aspetti del "fare" Comunità (accogliere, celebrare e formare) sono stati invitati a formulare proposte e sollecitazioni su dove e come poter intervenire e migliorare l'operato della Comunità. Significativo che le attenzioni maggiori siano state riservate al momento della liturgia, a conferma di come questo sia unanimamente riconosciuto come il momento fondante di queste realtà, con una particolare attenzione rivolta al canto ed alle modalità attraverso cui poterlo meglio curare per favorirne la partecipazione dei fedeli.

Mentre un'altra esigenza che è sembrata emergere, è stata quella di un ulteriore sforzo per migliorare la comunicazione sia interna che verso l'esterno. Non sono mancate le richieste per una maggiore "presenza" dei sacerdoti, un'esigenza che però si scontra con il numero di preti disponibili, numero che in prospettiva si andrà riducento.

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Foto Raffaele Coppola: Un momento dell'Assemblea di Comunità

UNO SGUARDO AL FUTURO PROSSIMO: GLI ORATORI

Proprio la riduzione del numero dei religiosi disponibili, in assenza di un'eventuale maggiore coinvolgimento/disponibilità dei laici che iniziative come questa cercano di stimolare, sono alla base dell'annuncio che al termine dell'incontro ha fatto don Marco Casale, responsabile della Comunità pastortale e parroco delle cinque parrocchie, ovvero che "da settembre difficilmente si potrà continuare a sostenere l'attività di cinque oratori, e dunque dovranno essere fatte delle scelte".

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