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Foto Vivi Papi: La chiesa di S. Stefano subito dopo i restauri conclusi nel 1975

Vivi Papi e le piccole chiese di Varese: da domani una mostra del Centro storie locali dell’Università dell’Insubria con protagonista anche la chiesa di Bizzozero.


«Vivi Papi e le piccole chiese di Varese. Immagini di un patrimonio da conoscere» è il titolo della mostra organizzata dall’International research center for local histories and cultural diversities dell’Università dell’Insubria, da Italia Nostra Varese, Foto Club Varese e Acli Arte e Spettacolo. L’inaugurazione è fissata venerdì 12 novembre alle ore 17.30 a Varese, allo Spazio espositivo Acli di via Speri della Chiesa Jemoli 7/9, con una conferenza del professor Andrea Spiriti.

Il fotografo varesino Vivi Papi (1937-2005), specializzato in riproduzioni d’arte, svolse la sua attività tra i primi anni Cinquanta e il 2005. Appassionato e curioso, esplorò, attraverso i suoi obiettivi, il territorio in cui viveva, sia per campagne commissionate da enti locali, restauratori e ricercatori, sia per iniziative personali di studio. Dalla sua attività è nato un archivio, ricco di immagini diverse e storiche, che la famiglia ha donato all’Università dell’Insubria e che è collocato, e consultabile, nella sede del Centro storie locali dell’ateneo a Villa Toeplitz.

La mostra si propone di portare all’attenzione dei visitatori alcune chiese sparse nelle castellanze e nelle frazioni di Varese, piccoli gioielli, spesso “minori” solo per dimensioni. L’auspicio è quello non solo di farli conoscere ma, soprattutto, di far sorgere il desiderio di andare a scoprirli direttamente. In particolare, saranno esposte foto di Santo Stefano a Bizzozero, della chiesetta di San Cassiano e della cappella di San Rocco a Velate, della «Schirannetta» a Bobbiate, di Santa Maria di Loreto e di San Silvestro a Cartabbia, di Sant’Anna a Biumo Superiore, di Sant’Imerio a Bosto, della vecchia chiesa di Sant’Ambrogio Olona, della chiesa dell’Immacolata a Prima Cappella e della chiesina dell’Annunciata a Santa Maria del Monte.

L’arco temporale degli scatti, che spazia dalla metà degli anni Sessanta ai primi Duemila, è tale da consentire anche un viaggio nel tempo, recuperando situazioni e ambienti che sono in parte mutati.

L’esposizione, con ingresso libero e gratuito, proseguirà dal 13 al 21 novembre, sabato e domenica ore 10-12 e 15-18, altri giorni su prenotazione ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , 339.4263742); per l’inaugurazione è necessario iscriversi al Foto Club Varese ed è richiesto il green pass.

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