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Foto B.NET: una finestra distrutta al Circolobizzozero

Grande sconcerto in paese per quanto accaduto mercoledì sera al Circolobizzozero; forse un'azione premeditata per un furto mirato.


Nei bar, dai parrucchieri, per strada; quest'oggi a Bizzozero l'argomento principale di discussione è stato il raid messo a segno da una baby gang nei locali del Circolobizzozero di via Monte Generoso (quelli che ospitano l'Osteria Cose d'Altri Tempi e il salone polivalente). Un episodio che ha generato incredulità e grande sconcerto, un fatto senza precedenti per il nostro rione.

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Foto B.NET: l'esterno del salone polivalente che ospita in questi giorni la mostra "La Storia in Mutande", oggetto delle "attenzioni" dei giovani teppisti

L'accaduto è ormai noto, nella serata di mercoledì una dozzina di ragazzi della zona, di età compresa tra i 13 ed i 18 anni dopo aver disturbato avventori dell'osteria Cose d'Altri Tempi e visitatori della mostra "La Storia in Mutande", ha preso a sassate le vetrate del salone polivalente del Circolobizzozero che ospita la mostra, insultando ed aggredendo poi i gestori del locale intervenuti per richiamarli all'ordine. Non contenti con un'azione evidentemente preparata hanno poi svuotato un estintore nel locale ristorante e approfittando del caos sembra abbiano trafugato anche uno dei cimeli esposti nella mostra. Uno di loro però è rimasto intossicato dall'uso sconsiderato fatto dell'estintore ed ha dovuto essere soccorso da un'ambulanza che l'ha portato al pronto soccorso.

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 Foto B.NET: i vetri di una delle porte di ingresso al salone con gli evidenti segni delle sassate

Come detto un fatto grave e senza precedenti per Bizzozero, che sta facendo parlare molto. Dai commenti raccolti in paese a sconcertare e a lasciare increduli i bizzozeresi sono soprattutto la giovane età dei teppisti, la loro sfrontatezza che li ha portati ad agire anche in presenza di una ventina di persone adulte, ed il fatto che si tratta di ragazzi della zona, conosciuti, ragazzi "della porta accanto".

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Foto B.NET: il registro delle presenze alla mostra, vandalizzato anche nei giorni precedenti

C'è chi ha minimizzato ("dopo tutto i danni sono contenuti"), ma i più hanno manifestato preoccupazione e indignazione (diversi hanno invocato il "carcere" e/o sanzioni anche per i genitori, dai più indicati come i responsabili morali dell'accaduto).

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Foto B.NET: il buco nel vetro fatto dal sasso penetrato nel salone come un proiettile che ha poi sfiorato una visitatrice e che ha innescato la reprimenda ai giovani

Nel frattempo del caso si stanno occupando le forze dell'ordine che come i bizzozeresi, pare abbiano identificato il gruppo. Una prima osservazione formulata è che l'azione parrebbe premeditata; solo così si spiegherebbe l'apparizione repentina del grosso estintore utilizzato nel ristorante. Da dove poi provenga tale estintore non è ancora dato sapere; qualcuno ha ipotizzato che potrebbe essere stato trafugato dall'adiacente scuola elementare.

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Foto B.NET: l'estintore utilizzato nel raid e abbandonato nel locale

Si è poi fatto notare che nel primo pomeriggio dello stesso giorno Ballinari (gestore dell'osteria e curatore della mostra) era stato intervistato da Radio Monte Carlo, radio piuttosto nota anche fra il pubblico più giovane; proprio in tale occasione l'intervistatore aveva sottolineato come le mutante di Gabrielle D'Annunzio esposte nella mostra, potessero avere un certo valore storico, buttando lì anche una cifra oscillante tra i 10.000 ed i 15.000 euro (del tutto teorici visto che collezionisti in questo settore non se ne conoscono altri !). Guarda caso proprio quelle mutande, fra le più scomode da trafugare in quanto incorniciate, sono sparite durante il raid.

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Foto B.NET: l'angolo dove era esposto il quadro con il cimelio di D'Annunzio, prima e dopo il raid

Un episodio che segue altri fatti, alcuni noti altri non saliti agli onori delle cronache anche per non "rovinare dei ragazzi". Ma in molti ora si domandano se non sia da imputare proprio alla politica del minimizzare -da parte dei genitori, ma anche della comunità- una simile degenerazione. Resta il fatto che -come detto da una mamma -"evidentemente questi ragazzi e forse anche le loro famiglie, vanno aiutati, se non per altruismo per interesse collettivo".

 

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