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San Biagio in un'immaginetta devozionale

Domani e dopo, si rinnovano gli appuntamenti con la "Candelora" e con la benedizione delle gole di San Biagio.


Sono appuntamenti devozionali davvero antichi, a cui molte persone, soprattutto anziane ma non solo, sono affezionate; ci riferiamo alla cosiddetta "Candelora" e alla ricorrenza di San Biagio.

Dopo alcuni anni in cui tali appuntamenti erano stati ridimensionati e ridotti alla "semplice" celebrazione liturgica ordinaria, quest'anno torneranno ad essere celebrati e valorizzati, pur nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia in corso.

L'appuntamento è dunque per domani, martedì 2 febbraio, e per dopodomani, mercoledì 3 febbraio, alle ore 08.30, quando la celebrazione liturgica feriale eccezionalmente si terrà nella chiesa parrocchiale di S. Evasio e non nell'adiacente chiesetta iemale, per consentire ad un numero maggiore di fedeli di partecipavi.

Nell'occasione martedì - ricordo della Presentazione al Tempio di Gesù, festa detta della "Candelora" - saranno benedette le candele che ciascuno potrà portare personalmente o ritirare sul posto, mentre mercoledì - memoria di San Biagio, protettore della gola - saranno benedette le gole e i dolci natalizi  avanzati o appositamente conservati, che ciascuno potrà portare con se. Per evitare contatti e assembramenti, le benedizioni saranno sempre collettive, senza processioni o incolonnamenti per riceverle personalmente.

   

CANDELORA

 

La presentazione del Signore è una festa del Signore con la quale si ricorda il corrispondente avvenimento della vita di Gesù, narrato in Lc 2,22-39, ed è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 2 febbraio, quaranta giorni dopo il Natale.

È detta popolarmente Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, poiché nel passo evangelico Cristo è detto da Simeone "luce per illuminare le genti"; in precedenza però la festa era anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, al momento della presentazione del figlio primogenito al Tempio, avveniva anche la purificazione della madre.

Da un punto di vista storico fu Papa Gelasio I che durante il suo episcopato (tra il 492 e il 496), ottenne dal Senato Romano l'abolizione della festa pagana dei Lupercali ai quali fu sostituita, nella devozione popolare, la festa appunto della Candelora, che anticamente veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania). Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano I di Bisanzio al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi.

Informazioni tratte e rielaborate da Cathopedia

SAN BIAGIO

 

Le notizie storiche di san Biagio sono molto scarse. Si sa che era di origine armena e fu eletto vescovo di Sebaste. Infierendo la persecuzione di Licinio, Biagio ritenne prudente lasciare la città e rifugiarsi in una grotta nascosta nella boscaglia, ma l’andirivieni delle persone che lo cercavano rese ben presto noto a tutti il suo nascondiglio. Condotto in città, per ordine del governatore Agricola, fu imprigionato, ma anche nella prigione riceveva e sanava molti ammalati.

Un giorno si recò da lui una madre il cui figlio stava morendo soffocato, per aver ingoiato una spina di pesce: Biagio lo benedisse e lo risanò immediatamente. La buona mamma, per ringraziarlo, gli offrì una candela per illuminare di notte la cella e un po’ di cibo. Da qui nacque la tradizione di benedire, con due ceri incrociati, la gola dei fedeli nel giorno della sua festa. Questo episodio valse a san Biagio la qualifica di protettore di tutti i mali della gola.

Si racconta pure del suo amore per gli animali, che anche loro per le sue mani erano curati e guariti. Per questo è venerato come patrono dei veterinari.

Il culto di san Biagio si è diffuso particolarmente in Armenia, ma la fama di questo santo ha raggiunto anche l’occidente, entrando nella tradizione e nella pietà popolare. Il suo martirio avvenne nel 320 durante la persecuzione di Diocleziano.

Informazioni tratte dal sito della Diocesi di Milano 

 

   

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