Una struttura in bianco e nero vibrante e dinamica, elegante e magnetica geometria al confine tra le seducenti visioni dell’Optical Art, e le nuove frontiere del 3D. L’opera, realizzata ad hoc per la nostra copertina, è una puntuale testimonianza del ricco alfabeto visivo di Marcello Morandini (Mantova, 1940, ottant'anni il prossimo 15 maggio) voce tra le più significative dell’Arte Concreta e grande artista dal carattere poliedrico, da sempre impegnato tra architettura, scultura, pittura, attività accademica e design. Al suo attivo, storici riconoscimenti internazionali, come le presenze a “Documenta” di Kassel, alla Biennale di Venezia, oltre alle tante architetture realizzate in tutto il mondo. L’universo di Marcello Morandini è una incessante e rigorosa ricerca sulla forma e il movimento. Ma a differenza dei suoi compagni di viaggio dell’Arte Cinetica e Programmata, la sua indagine si impone come autentica visione autonoma (e anche solitaria) con un segno riconoscibile, il bianco e nero, che diventa cifra, stile, carattere: un codice che significa spazio mentale e rigore progettuale. Con uno scopo primario: rivelare i misteri e la responsabilità del vedere. (Gianluigi Colin)