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La copertina del libro

Don Alberto Lolli cura la prefazione di una prestigiosa pubblicazione che guarda all'attuale pandemia da una prospettiva insolita.


Lo spessore culturale dei due autori già da solo dovrebbe rappresentare una garanzia per la qualità dell'opera, e l'originalità del contenuto poi non dovrebbe lasciare dubbi, eppure per i bizzozeresi c'è un qualcosa in più che rende "Non è la prima volta ...", il nuovo libro curato da Renzo Dionigi e Filippo Maria Ferri ed in uscita a breve, speciale e di particolare interesse: la prefazione del bizzozerese don Alberto Lolli.

Ma andiamo per gradi. Renzo Dionigi, varesino, chirurgo di fama internazionale, Magnifico Rettore dell'Università dell'Insubria per 24 anni, si è laureato a Pavia, e da studente frequentò il locale, prestigioso Collegio Borromeo per andarvi a studiare. Filippo Maria Ferri, novarese, neurologo, psichiatra e psicopatologo, docente universitario a Chieri, pure studiò medicina a Pavia, ed è un ex alunno del medesimo collegio. Le affinità fra i due luminari di medicina però hanno ora trovato un nuovo punto d'incontro nell'amore per l'arte e per la fotografia, che li ha portati a realizzare un originalissimo volume che ripercorre le pestilenze del passato, raccontandole attraverso le opere d'arte che in qualche modo le hanno immortalate.

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Don Alberto Lolli

Ad introdurre questa prestigiosa ricerca, don Alberto Lolli, bizzozerese, baccalaureato in teologia, master in management pastorale alla Pontificia università lateranense di Roma, attuale rettore dell'Almo Collegio Borromeo, punto di incontro fra i due autori per la loro storia personale, ma anche per la loro indagine storico-artistica, visto che un capitolo del volume riguarda gli affreschi di Nebbia e Zuccari conservati presso il Collegio Borromeo di Pavia.

E Lolli, così introduce l'opera: “Non è la prima volta” ma accade. Accade che ci si dimentichi che la vita di ogni singola persona dipenda da quella degli altri. “Non è la prima volta” ma accade che in poche settimane un nemico invisibile renda visibile ciò che si era dimenticato. Così d’un tratto, l’idea di prendere le distanze, la convinzione di staccarci dal resto del mondo e la risolutezza di pensare prima a quelli di casa nostra, appaiono aspirazioni innaturali. “Non è la prima volta” ma accade che una pandemia, come quella che l’intero nostro mondo sta vivendo ora, possa essere non solo causa di preoccupazione, angoscia e solitudine ma addirittura anche occasione per gesti di solidarietà inaspettata, gratuita e istintiva, come anche dimostra questo intenso studio (estratto della prefazione di Don Alberto Lolli Rettore del Collegio Borromeo al libro di Renzo Dionigi e Filippo Maria Ferro, Non è la prima volta… Epidemie e pandemie. Storie, leggende e immagini, edito da Franco Orsi (art director by Advanced Agency snc Varese), 2020).

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Foto Mario Bianchi: L'affresco recentemente ripristinato della cappella di San Rocco a Bizzozero

Per concludere ci piace anche evidenziare come l'opera in questione, trattando di pestilenze, dedichi ben tre capitoli a San Rocco e ad alcune sue artistiche rappresentazioni, il medesimo martire di cui solo pochi giorni fa abbiamo ricordato esistere una cappella votiva anche a Bizzozero, con tanto di affresco recentemente ripristinato.

Per prendere visione in anteprima del volume (ed eventualmente scaricarne il PDF): Non è la prima volta ...

Per approfondire: Don Alberto Lolli

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