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Foto Raffaele Coppola: Luca Paris

Il bizzozerese Luca Paris interviene a più riprese su lavoro, segreteria PD ed esami medici.


Il consigliere comunale bizzozerese del PD, Luca Paris, da sempre caratterizza la sua attività politica coniugando l'impegno a livello locale con uno sguardo sull'Italia e sul mondo, un atteggiamento che lo porta a frequenti prese di posizione pubbliche che nelle ultime settimane non siamo riusciti a documentare puntualmente e che dunque proviamo ora a riprendere congiuntamente.

Il primo tema trattato, con un'intervista a VareseReport ed una lettera "al direttore" de La Prealpina, è stato il riassetto ed il rilancio del PD, con una nuova organizzazione e nuove modalità di presenza sul territorio per una "nuova identità del PD".

Il secondo intervento, datato 26 novembre, ha preso le mosse da un articolo de La Prealpina sulle tempistiche necessarie per effettuare degli esami medici, circostanza che ha portato Paris ad annunciare:

"La realtà supera la propaganda. A Varese tempi biblici per un esame medico in ospedale. L'efficienza del modello lombardo nella sanità purtroppo non esiste più, da tempo. Noi che lo viviamo nelle esperienze di vita tutti i giorni, di questo ci eravamo già accorti. Lombardia, é ora di cambiare".

Alle parole è seguita l'azione, ed in data 29 novembre lo stesso Paris poteva comunicare "Esami medici, code bibliche. Ieri sera ho sollevato la questione al Consiglio comunale di Varese. I cittadini sono stanchi di aspettare. Se non si muove la regione, il comune prenda l'iniziativa e denunci il problema. Sul tema presenterò una mozione urgente".

Nel frattempo, il 27 novembre, sempre Paris ha presentato una mozione in Consiglio Comunale sul tema della sicurezza sul lavoro:

"Ogni anno, nel nostro Paese, sono purtroppo tantissimi i lavoratori che perdono la vita durante lo svolgimento della loro attività. Negli ultimi 10 anni, i morti sul lavoro sono stati 17mila. Un numero impressionante è anche quello degli incidenti e degli infortuni sul lavoro, per cui il lavoratore rimane ferito con invalidità, in alcuni casi anche totale. Gli infortuni sono centinaia di migliaia ogni anno.
Ci sono aziende e imprese, ancora troppe - continua il consigliere dem - che si dileguano quando si parla di risarcimento dei danni, e quando invece ha luogo, il risarcimento è spesso insufficiente per il lavoratore rispetto al danno subito. Il lavoro, su cui si fonda la Repubblica Italiana, diventa in questi casi, inevitabilmente, motivo di afflizioni per i lavoratori e le loro famiglie. Il diritto alla salute, tutelato dall’art. 32 della nostra Costituzione, si trova, in queste situazioni, tutelato solo parzialmente o addirittura privo di ogni tutela.
Proprio quei lavoratori che muovono positivamente il mercato produttivo della nostra società, diventano troppo spesso le vittime di un sistema più grande, fatto di interessi e avidi guadagni concentrati sulla massimizzazione dei profitti con il minor sforzo. Un sistema in cui non c’è spazio per la sicurezza, che invece passa dalla qualità del lavoro e della vita lavorativa e dai controlli nei luoghi dove le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata.
In Lombardia, da gennaio ad agosto di quest’anno, gli incidenti mortali sul lavoro sono passati dai 97 del 2018 ai 102 del 2019, con 77.317 denunce per infortuni. Anche in Provincia di Varese la situazione è drammatica, come testimonia l’ultimo incidente mortale avvenuto due mesi fa in una ditta di Vergiate: da gennaio ad agosto del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, le morti sul lavoro sono aumentate da 4 a 13, mentre le denunce per infortuni sono passate da 6.265 a 6.285.
i Comuni "devono adoperarsi, per quanto di competenza, nel favorire e rilanciare rapporti organizzati all’ interno delle imprese tra i lavoratori e le loro organizzazioni e i datori di lavoro, per rafforzare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle aziende, quello territoriale per i cantieri temporanei e mobili, e quello della Sanità pubblica nei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro. Ritengo che il Comune di Varese debba assumere tutte le iniziative di propria competenza al fine di approntare i più accurati controlli sulle condizioni di sicurezza in cui vengono svolti i lavori, sia quelli svolti direttamente dal personale dell’Ente, sia quelli svolti dalle società controllate o da esso appaltati, tenuto conto che nella nostra città sono iniziati i lavori relativi a grandi opere pubbliche (per es. il “progetto stazioni”), nei cui cantieri saranno impegnati molti lavoratori.
Questo il senso della mozione che ho presentato al Consiglio Comunale e che si traduce nel seguente dispositivo: Il Consiglio Comunale di Varese impegna il Sindaco e la Giunta, secondo le rispettive competenze:
1. Ad esercitare sempre un’attenta supervisione sulle condizioni di sicurezza in cui sono svolti i lavori da parte del personale del Comune, su quelli appaltati a società esterne e su quelli svolti dalle società da esso controllate, raccordandosi con i soggetti e gli enti cui, secondo la normativa vigente, spettano le attività di vigilanza e di controllo;
2. A sviluppare all’interno dell’Ente tutte le possibili iniziative per promuovere la sicurezza e la qualità del lavoro e per contrastare il lavoro nero e quello precario in tutti i settori economici e professionali, anche promuovendo, in accordo con i soggetti sociali ed economici e le istituzioni competenti, l’organizzazione di una conferenza cittadina sulla sicurezza sul lavoro, al fine di sensibilizzare l’intera cittadinanza sull’argomento;
3. Ad aderire formalmente alla prossima giornata mondiale della sicurezza sul lavoro che, istituita dall’ Organizzazione Mondiale della sicurezza sul lavoro (ILO), si svolge il 28 aprile di ogni anno;
4. A relazionare annualmente al Consiglio Comunale sulle condizioni di sicurezza riscontrati nei cantieri dei lavori appaltati dal Comune e dalle società da esso controllate e sul numero e la gravità degli incidenti che si siano eventualmente verificati".

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