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Foto Raffaele Coppola: Autobus della linea E al capolinea a Bizzozero

Dopo cinque anni arriva la condanna al carcere per un passeggero che sulla linea E aggredì i controllori.


Arriva una nuova sentenza di condanna nei confronti di un soggetto che si è distinto per una forte aggressione verbale nei confronti di due verificatori delle Autolinee Varesine: al termine del processo, l’imputato – peraltro già noto in ambito giudiziario – è stato infatti condannato a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali.

La vicenda risale all’anno 2014, quando due controllori salirono a bordo di un autobus della linea urbana E: nei pressi di via Sanvito Silvestro, il passeggero in questione esibì un abbonamento scaduto da diverse settimane e, alla richiesta di documenti per l’inevitabile sanzione, diede letteralmente in escandescenza, ricoprendo i due verificatori di irripetibili insulti e minacce verbali, oltretutto alla presenza di un ampio numero di utenti.
Venne così richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine, puntualmente avvenuto in prossimità del centro: anche alla presenza degli agenti, il passeggero continuò nei suoi comportamenti offensivi e fu pertanto tradotto immediatamente in Questura per procedere con l’identificazione. Inevitabile dunque la denuncia da parte dell’azienda e, a distanza di cinque anni, ecco la sentenza di condanna.
Autolinee Varesine esprime piena soddisfazione per l’esito del procedimento giudiziario, che tutela una volta di più la figura dei verificatori/controllori: essendo incaricati di pubblico servizio, il rifiuto di esibire loro i documenti di identità comporta infatti l’automatico intervento delle Forze dell’Ordine, e al tempo stesso episodi di insulti e minacce verbali come questo vengono puntualmente perseguiti.
Fortunatamente, negli ultimi anni gli episodi di aggressione verbale o peggio ancora fisica nei confronti dei controllori sono in diminuzione: ciò è possibile da un lato grazie alla fondamentale collaborazione col Comune di Varese che ha portato alla presenza a bordo degli agenti di Polizia Locale (in borghese o in divisa), e dall’altro grazie ad un crescente numero di autobus dotati di moderni sistemi di videosorveglianza.

 

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