Foto Mario Bianchi: La facciata di Casa San Carlo con la caratteristica meridiana

Approfondimento del Vangelo di domenica 5 maggio a cura di don Marco Casale.


Di seguito la libera trascrizione dell'intervento di don Marco Casale in occasione del momento di riflessione sul Vangelo domenicale, proposto ogni venerdì sera alle ore 21 presso la Casa San Carlo di via Santa Maria Maddalena, per riflettere e meglio prepararsi alla celebrazione liturgica.

Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 3 maggio 2019:

 

LA PAROLA IN MEZZO A NOI

III Domenica di Pasqua
Gv 8, 12 – 19

12Di nuovo Gesù parlò loro e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». 13Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 14Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. 18Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». 19Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».

“ Io sono la luce del mondo” dice Gesù, e la luce è vita. Fin dall’inizio della Scrittura, nel libro della Genesi, Dio disse: Sia la luce! E la luce fu! Tutto prende vita da qui, inizia da qui: Dio distingue la luce dalle tenebre. La luce rappresenta la vita, le tenebre rappresentano la morte. Gesù invita i suoi discepoli a seguirlo perché – dice - “chi segue me ha la luce della vita e non cammina nelle tenebre della morte.” I farisei gli contestano, con questioni di tipo giuridico, quello che Lui dice di se stesso proprio perché è solo lui che lo afferma mentre nella cultura giudaica, perché una testimonianza sia vera, occorrono almeno due testimoni, per dare sostanza alla testimonianza stessa. Gesù, allora, chiama come altro testimone il Padre “anche il Padre dà testimonianza di me stesso”. Questo ci aiuta quindi a vedere che questa luce, di cui Gesù parla, è una luce sul mistero della sua comunione con Dio, suo Padre: Lui ha un Padre, che è anche il nostro Padre, e lui è il Figlio primogenito e attraverso la comunione con lui, anche noi diventiamo figli. Questa è la verità – secondo il linguaggio di Giovanni – su cui Gesù getta la sua luce, mette in luce il fatto che Dio è nostro Padre, ci svela la vera natura profonda di Dio che è quella di Padre e che noi siamo figli suoi. La luce è vita perché tutto ciò che c’è nel mondo di vivo, di vitale non esisterebbe se non vi fosse la luce, a cominciare dalle piante, da tutto ciò che c’è e vive e cresce in virtù del fatto che vi è la luce. Ma potremmo anche considerare come anche noi, quando siamo costretti a vivere in un ambiente dove non c’è la luce, viviamo un’esperienza proprio di privazione, che ci toglie l’energia. Noi abbiamo bisogno della luce perché la luce è vita per la nostra persona. Questa affermazione “Io sono la luce del mondo” ci dice che Gesù si rivela come la luce per ogni uomo – il mondo qui rappresenta quel mondo che Dio, il Padre, ama – quindi è l’umanità tutta “Io sono la luce per ogni uomo” e non dobbiamo confondere il concetto di mondo con l’altro significato, che il vangelo di Giovanni ben evidenzia e che fa riferimento all’opposto di Dio, nemico di Dio, quel mondo, cioè quella parte, che non accoglie il Signore che viene. Qui, invece, Gesù si presenta come la luce del mondo, per quella umanità che è disponibile ad accogliere questa luce, uscendo dalle tenebre. C’è, allora, un mistero di luce da cui lasciarsi raggiungere e lasciarsi inondare. La luce è la luce della verità che scaccia le tenebre della menzogna; quindi il simbolo della luce – vita - è un simbolo che ci aiuta a comprendere anche l’altro simbolo che è la verità. Dove c’è luce c’è verità, dove ci sono le tenebre c’è menzogna! Quindi mettere in luce, far venire alla luce, vuol dire svelare la menzogna per far emergere la verità! Per questo, dove vi è la luce di Gesù è svelata ogni menzogna e quando la menzogna è svelata ed è messa in piena luce la menzogna non c’è più, perché la menzogna è nascondere la verità, mostrare la verità per quella che non è: è un far apparire la verità per quella che non è. La luce, invece, mette in evidenza tutte le contraddizioni che ogni menzogna porta con sé. Noi siamo intimamente tentati di fare un compromesso con le contraddizioni che la menzogna porta con sé. Se voi volete proprio un esempio luminoso di come si cammina nella luce, senza paura di svelare anche la propria azione, guardate a Papa Francesco, vedete come lui cammina nella luce: non segue l’opinione pubblica, non segue le parole opportunistiche, non dice le parole che fa piacere sentirsi dire, quelle parole che si vogliono sentir dire, perché “politicamente corrette”, perché non disturbano, perché non danno fastidio, perché seguono la massa, perché seguono l’aria che tira, perché rincorrono il consenso del momento. Papa Francesco dice con nettezza, con estrema chiarezza e pulizia la verità del vangelo, che è una verità anche scomoda, non accettata, anche politicamente scorretta, indigesta, difficile da comprendere; ma questa è la luce e non fa compromessi, non cerca il consenso di chi è potente e comanda, non si fa comprare. E’ la luce della verità che si lascia risplendere in tutta la sua bellezza e luminosità, anche quando le tenebre sono in disaccordo e sono dispiaciute di questo risplendere della luce. E tuttavia la luce è luce e la verità è verità!
Ricercare, annunciare, testimoniare la verità del Vangelo è l’unica cosa che fa di noi uomini liberi, discepoli di Gesù: “Chi segue me non cammina nelle tenebre” non chi segue altre voci o altri interessi: “Chi segue me e la mia parola!”
Quando noi ci allontaniamo dalla sua luce e dalla sua parola noi brancoliamo nelle tenebre!
Ecco perché per affermare come la sua testimonianza è vera e non è una pretesa falsa e presuntuosa, Gesù invoca il Padre come altro testimone. Questo è molto importante perché l’unità fra Gesù ed il Padre è il sigillo sulla testimonianza di Gesù. Loro sono in comunione d’amore piena e perfetta e l’unità profonda tra Gesù ed il Padre nello Spirito è il segno che, più di ogni altro e meglio di ogni altro, testimonia che ciò che Gesù dice è luminoso e vero, perché quando si vuole smontare, mettere in cattiva luce una testimonianza cosa si fa? Si divide! Si cerca in tutti i modi di far vedere come lì ci sia una crepa, una divisione. D’altra parte il diavolo è il divisore – lo dice la parola stessa – è colui che divide, separa, mette l’uno contro l’altro, mostra le crepe e questo è il modo migliore, dal punto di vista del diavolo, per sconfessare la verità: mostrare che ci sono divisioni. Per questo la testimonianza di Gesù è una testimonianza luminosa di una verità: la verità della paternità di Dio e del suo amore per noi che siamo suoi figli, perché fra lui ed il Padre vi è una comunione perfetta, questa profonda unità - ciò che il Padre vuole io lo voglio; ciò che il Padre opera io opero!
Allora, a quel punto, il divisore non può più far nulla. La testimonianza ha il sigillo della comunione d’amore fra il Padre ed il Figlio. Ecco perché l’unità, la comunione sigillata dall’amore è “la” testimonianza, è ciò che rende vera la testimonianza che noi diamo, ciò che rende luminosa la testimonianza che noi diamo. Quando noi siamo uniti, quando noi superiamo le divisioni, quando noi ricostruiamo ogni volta la comunione fra noi: Questo è il sigillo luminoso di una testimonianza che ha la pretesa di essere una testimonianza del vangelo, della Parola di Gesù!
“Da questo sapranno che siete miei discepoli: Se avrete amore gli uni per gli altri”.
Questo è il sigillo della testimonianza! Io e il Padre siamo una cosa sola! Gesù con i suoi discepoli è una cosa sola.
Ecco la luce che nasce dal seno della Trinità, da questo amore che unisce le Persone della Trinità e che nasce dalla testimonianza di questo amore che ci unisce nel nome del Signore Gesù e che testimonia al mondo la luminosità che da Gesù viene ed è questa una luce in cui tutti noi possiamo camminare per non inciampare e per non essere nelle tenebre.

Don Marco Casale
Casa San Carlo – Bizzozero
Trascrizione non rivista dall’autore

 

I numeri posti all'inizio di diverse frasi evangeliche indicano i numeri di paragrafo.

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