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Foto Raffaele Coppola: Il senzatetto in viale Borri mentre cammina contromano in strada

Un nuovo bizzozerese ha attirato l'attenzione di molti bizzozeresi.


Già da alcuni giorni un cosiddetto "senza fissa dimora" ha eletto a proprio domicilio lo spazio sottostante una pensilina dell'ex concessionaria Terziroli di viale Borri; qui il nuovo bizzozerese d'adozione ha raccolto i propri averi in alcuni carrelli per la spesa evidentemente sottratti a qualche supermercato delle vicinanze, e si è accampato come meglio ha potuto. 

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Foto Raffaele Coppola: La pensila sotto cui il senzafissadimora si è "accampato"

La nuova presenza non è passata inosservata, anche perchè la persona in questione non solo è di stazza imponente, ma ha l'abitudine di percorrere viale Borri senza utilizzare il marciapiedi, spesso trascinando con se, anche al centro della trafficata arteria stradale, uno dei suoi carrelli. Numerosi dunque i commenti degli altri bizzozeresi, sia dal vivo che on line (sul gruppo Facebook Bizzozero & Bizzozeresi in particolare), che hanno oscillato dalla pietà (a dire il vero non moltissima), alla paura, dalla critica alle "istituzioni assenti", al richiamo allo spirito d'iniziativa e alla solidarietà.

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Foto Raffaele Coppola: Roberto Molinari Assessore ai Servizi Sociali di Varese

Per inquadrare meglio la situazione abbiamo contattato l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Varese, Roberto Molinari, che ci ha confermato di conoscere il caso: "Sono almeno due anni che periodicamente appare in zone diverse della città per poi sparire per periodi più o meno lunghi, siamo comunque riusciti ad avvicinarlo, ma non essendo un cittadino di Varese le nostre possibilità d'intervento sono limitate, abbiamo allora coinvolto alcune delle realtà solidali con cui il Comune collabora per cercare di offrirgli almeno nei mesi invernali un tetto, ma si è rivelata una persona difficile da gestire che ha rifiutato ogni tipo di assistenza, assistenza che non può essere legalmente imposta da noi".

Già perchè il senzatetto in questione al momento non è un "fuorilegge" e dunque come ciascuno di noi è libero di andare dove vuole; certo i vigili possono invitarlo a non bivaccare in un determinato punto della città, possono magari elevargli una multa per intralcio al traffico, ma in una situazione come quella in questione è evidente che si tratta di interventi tutt'altro che risolutivi.

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Foto Mario Bianchi: Don Marco Casale, responsabile locale della Caritas

Visto dunque che l'ente pubblico ha limitati margini d'intervento, abbiamo sentito don Marco Casale, che non solo è il parroco delle due parrocchie di Bizzozero, ma è anche il responsabile locale della Caritas ed è promotore di numerose iniziative di carattere solidale a favore degli "ultimi" in città: "Lo conosciamo, si chiama Stefano e viene da Napoli. Sono già stati fatti numerosi tentativi per inserirlo in qualche struttura ma sono tutti falliti. Si tratta di una situazione difficile sia sul piano giuridico - oltre a non avere la residenza in città, pare non sia mai stato interdetto nè dichiarato pericoloso ndr - che sul piano personale - tutti coloro che hanno avuto modo di "conoscerlo" ce lo hanno indicato come un tipo irrascibile, difficile da gestire e da inserire in contesti dove vi siano altre persone -. Al momento non possiamo far altro che avvicinarlo periodicamente nella speranza che si renda più disponibile ad un aiuto". 

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Foto Raffaele Coppola: Stefano 

Insomma una situazione difficile che interessa una persona difficile. Fino a qualche decennio fa probabilmente sarebbe stato ricoverato in una struttura come - ironia della sorte - l'ex ospedale psichiatrico di Bizzozero, verosimilmente nel padiglione degli "agitati"; con la legge Basaglia la gestione di queste persone è invece passata alle famiglie di appartenenza, famiglie che però non sempre riescono a gestire queste situazioni. Al momento nulla siamo riusciti a sapere della sua famiglia d'origine (ce l'ha ancora ? è in difficoltà ? l'ha abbandonato ? è lui che l'ha abbandonata ?), però quel che è certo è che oggi Stefano ci appare come una persona sola, anche se pare sia una sua libera scelta, una persona che comunque avrebbe bisogno di un aiuto, che pure non vuole.

Eppure non si tratta di un caso unico, di persone ai margini della nostra società, della nostra città, purtroppo ve ne sono anche altre, che spesso però restano invisibili; Stefano invece, con il suo comportamento spericolato, con l'elezione ad alloggio di un punto, di una posizione particolarmente in vista, è emerso da questa invisibilità e la sua presenza ci impone qualche legittimo timore e molte domande.

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