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Dal 28 settembre all’Insubria la due giorni di confronto multidisciplinare ad ingresso libero organizzata dal Centro di ricerca dell’Ateneo bizzozerese.


Bufale, fake-news, rumors e post-verità: facciamo un po’ di chiarezza. Accademici, giornalisti, divulgatori scientifici e giuristi si riuniscono a Varese, all’Università degli Studi dell’Insubria, per una due giorni organizzata dal Centro di Ricerca “Mass media e società: storia e critica dell’opinione pubblica”, il 28 e il 29 settembre 2017.

«Tali concetti, come è noto, non solo sono entrati con prepotenza nei mezzi di comunicazione e nel linguaggio comune, ma investono ormai tutti i settori scientifico-disciplinari, nonostante le ovvie differenze metodologiche di ciascun ambito e di ciascun settore, se è vero che nel 2016 Oxford Dictionaries ha “eletto” quale parola dell’anno «post-truth» (post-verità), un aggettivo che definisce “le circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti, nella formazione dell’opinione pubblica, del richiamo alle emozioni e alle convinzioni personali” - spiega il professor Antonio Orecchia, direttore del Centro “Mass media e società” - . Appare quindi evidente che le ricadute di tale processo abbiano ormai conseguenze sempre più simili nei diversi campi della ricerca, soprattutto se applicate al grande problema della costruzione e dell’indirizzo dell’opinione pubblica, inteso come l’ultimo approdo della ricerca scientifica». Il focus sarà quello della corretta informazione e del “fact-checking” e il convegno dunque avrà un approccio multidisciplinare – l’unico possibile per poter affrontare il tema nella sua complessità e ampiezza – e durante i lavori si confronteranno professionisti e accademici di ambiti diversi: dalla filosofia alla storia e al giornalismo, dal diritto all’informatica, dall’ambiente e dalla natura al nucleare, fino al cinema e alla televisione.

I lavori si aprono alle ore 10 di giovedì 28 settembre, nell’Aula Magna del Collegio Carlo Cattaneo (via Dunant 5), con la prima sessione “Dal pensiero al diritto”, che vedrà l’intervento di filosofi e giuristi, con un excursus dal passato ai giorni nostri, dalla falsità ai fake, attraversando aree disciplinari diverse, dalle scienze al diritto penale. La seconda sessione alle ore 15, “Dalla storia alla cronaca” affronterà la questione in chiave storica, gli studiosi spiegheranno che le bufale non sono nate con internet ma sono sempre esistite, citando casi più o meno noti, come ad esempio l’Affaire “Codice Da Vinci”. I lavori proseguono il 29 settembre dalle ore 10, quando zoologi, divulgatori scientifici, giornalisti e informatici nella sessione “Dalla Natura all’Intelligenza Artificiale” sfateranno dei falsi miti, dal lupo al nucleare ai cambiamenti climatici e proporranno approcci nuovi per comprendere le dinamiche tra bufale e realtà; infine nell’ultima sessione in programma alle ore 15 “Dai Mass Media al futuro” esperti di cinema e tv e non solo centreranno il focus dell’informazione e, di contro, della disinformazione, dalla televisione, alla rete, fino alle Aule dei tribunali.

Per conoscere il programma dettagliato degli interventi consultare il programma su: www.uninsubria.it

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

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