Foto Raffaele Coppola: L'interno della chiesa di Santa Maria Maddalena

Approfondimento del Vangelo di domenica 6 agosto a cura di don Marco Casale.


Di seguito la libera trascrizione dell'intervento di don Marco Casale in occasione del momento di riflessione proposto ogni venerdì sera alle ore 21.00, presso la chiesa di S. Maria Maddalena, un momento di meditazione sul Vangelo domenicale per riflettere e meglio prepararsi alla celebrazione liturgica.

Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 4 agosto 2017:

 

LA PAROLA IN MEZZO A NOI

Trasfigurazione del Signore
Mt 17, 1 - 9

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

La Trasfigurazione è una festa così importante che prevale anche sulla domenica: è un mistero di luce che vince le tenebre. Possiamo anche ricordare che il 6 di agosto è scoppiata la prima bomba atomica ad Hiroshima: un momento di grande buio, seppure luminoso, ma distruttivo. Il 6 di agosto è morto anche Papa Paolo VI: un giorno particolare in cui tornare al Signore, il giorno della Trasfigurazione, che anticipa la gloria della Resurrezione. In questo mistero della Trasfigurazione noi vediamo che Gesù si mostra ai suoi discepoli, che Lui ha scelto, Pietro, Giacomo e Giovanni, nella luce, cioè senza il velo della carne dell’uomo. Si mostra in tutta la luce della Sua divinità, come aveva già fatto al Battesimo nel Giordano. In giorni roventi come questi preferiremmo anche noi essere nelle acque del Giordano, piuttosto che sotto la luce della Trasfigurazione, ma sono due momenti di rivelazione in cui Gesù si mostra per quello che è e lo fa con Pietro, Giacomo e Giovanni che, poco dopo, lo vedranno nella notte del suo arresto nell’orto degli ulivi e lo vedranno piangere, versare sangue al posto del sudore: E’ lo stesso Gesù, il Figlio dell’Uomo. Cioè il Figlio di Dio si manifesta nella carne del Figlio dell’Uomo, nella carne di un uomo fragile, mortale, come la nostra. Ma lì dimora Dio stesso, il Figlio di Dio. Qui c’è tutto il mistero della nostra fede: Dio abita nella nostra umanità! E la nostra fede è in Gesù che non è soltanto uomo ma è anche Figlio di Dio. Questa è la fede che ci distingue un po’ da tutte le altre religioni: Dio è venuto ad abitare nella nostra umanità e Gesù ce lo ha mostrato, ci ha mostrato il volto di Dio nella Sua umanità!
E anche questo è il mistero che ci dice che ognuno di noi è un mistero che può celare la divinità e può manifestare la divinità: noi siamo chiamati ad essere, il più possibile, trasparenti per non essere di ostacolo alla visione di Dio che abita in noi. Quando siamo opachi noi nascondiamo la presenza di Dio; quando, invece, noi siamo trasparenti lasciamo passare la luce di Dio, perché gli altri la vedano. Per questo la nostra vita è chiamata ad essere trasparente. Noi non siamo sorgente di luce, anche se qualcuno, magari, a volte pensa di esserlo! Noi, al massimo, possiamo lasciar passare la luce del Signore affinché gli altri la vedano!
Per Gesù sono importanti due cose che nel Vangelo di oggi vengono evidenziate.
La prima è questa. Dice la voce di Dio: “Questi è il Figlio mio, l’amato! Ascoltatelo!” Quello che ci ha chiesto di fare è, innanzitutto, ascoltare la Sua voce, la Sua Parola. Di fronte al mistero della Trasfigurazione la prima cosa che possiamo fare è quella di domandarci: Io quando ascolto la voce del Signore? Solo nella Messa della Domenica oppure trovo altre occasioni per mettermi in ascolto della voce del Signore? Vado a riprendere il testo della Scrittura, il testo del Vangelo per rileggerlo, per riascoltarlo, per meditarlo? La Parola di Dio è fatta per essere ascoltata se no cade nel vuoto, come la semente che cade sulla strada e non porta frutto, mentre quando c’è l’ascolto la Parola cade su un terreno buono e porta frutto dentro di noi, nella nostra vita.
La seconda parola è questa: Quando questa visione svanisce “Non videro altri che Gesù, solo.” Lo videro e quindi la seconda parola è vedere Gesù. Cosa significa questo vedere Gesù? Vuol dire che il modo con cui Egli si fa vedere, si fa riconoscere chiede la capacità di immaginare anche i momenti ed i luoghi dove Gesù è stato, dove si è trovato, dove ha parlato. Ci vuole, per ascoltare il Vangelo, un po’ di immaginazione, quella che Ignazio di Loyola chiamava la “composizione del luogo” cioè la capacità di immaginarsi questo monte alto, il monte Tabor, che è alto come il nostro Sacro monte ma che è il monte più alto della Palestina. E’ tutto relativo, naturalmente! Ed in questo monte alto, il più alto della Palestina, come diceva la tradizione, dobbiamo immaginare Gesù lì in cima, con questo Suo volto che diventa luminoso come il sole – il sole da una parte si vede ma dall’altra non si riesce proprio a fissarlo, perché gli occhi non sostengono il suo sguardo. Dio è un po’ così: Da una parte puoi vederlo ma dall’altra non sostieni lo sguardo, così come non puoi propriamente vedere il sole perché troppo luminoso.
E poi possiamo immaginarci Mosè ed Elia, accanto a Lui, che conversano con Lui: Mosè rappresenta la legge Elia la profezia. E’ come se Gesù portasse a compimento tutta la legge e tutta la profezia. Cioè: tutta la Parola di Dio, tutte le promesse di Dio si realizzano in Gesù!
Poi c’è Pietro che, un po’ goffamente dice: “E’ così bella questa visione che vorremmo fermarla. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè ed una per Elia!” Fermare i momenti belli della vita! Eh, però, non si può! Fermare i momenti belli della vita, i momenti luminosi: come si fa? Non si può! Vanno vissuti! Vedere Gesù vuol dire avere questa capacità di immaginazione. Siccome oggi noi siamo pieni di tante immagini, che altri ci fanno vedere, magari la nostra capacità di immaginazione è un po’ meno utilizzata. Però è importante esercitarla nella nostra vita: Vedere questi luoghi ed ascoltare queste parole.
Gesù si mostra come Colui che fa questo regalo ai discepoli: in vista del buio della sua passione anticipa loro la luce della Resurrezione! La vita è un po’ così: è la Trasfigurazione, che poi passa dalla Passione che poi torna alla luce della Resurrezione. E’ un alternarsi di luce e di tenebre, però il messaggio della Trasfigurazione è che poi, alla fine, la luce vince sulle tenebre: questo è il messaggio di speranza!
Gesù, da saggio educatore, prepara al momento della difficoltà, del buio i suoi discepoli mostrando questa grande luce, in modo che essi poi se lo ricorderanno dopo – abbiamo sentito, nella seconda lettura, Pietro che ricorda ancora quell’episodio lì: Un anticipo della Risurrezione!
Il mistero della Trasfigurazione ci aiuta perché ci ricorda che nei momenti bui non dobbiamo perdere la memoria dei momenti luminosi. La vita è costellata di punti luminosi. Qualcuno potrebbe dire che, invece, la vita è spesso avvolta nelle tenebre. Ma in ogni caso è costellata di tanti punti luce, un po’ come il cielo di notte che è scuro ma ci sono le stelle che segnano il cammino, che tracciano la strada. E nella vita non mancano questi punti luce però, nel momento del buio, non vanno dimenticati perché, altrimenti, ci si perde. Anzi proprio in quei momenti vanno richiamati, bisogna mettere in atto la capacità di ripensare, di ricomporre nella nostra mente il ricordo di quel momento lì! Ci aiuta ad andare avanti! Non è sempre buio! E’ importante dirselo quando c’è il buio, ma non è sempre buio! C’è la luce! La luce c’è stata, la luce tornerà e la luce vince: La luce del Signore! Ecco perché il mistero della Trasfigurazione: il mistero della rivelazione di Dio come mistero di luce ed è un messaggio di grande speranza: basta una piccola luce perché le tenebre siano schiacciate!

Don Marco Casale

Chiesa di S. Maria Maddalena – Bizzozero

Trascrizione non rivista dall’autore

 

I numeri posti all'inizio di diverse frasi evangeliche indicano i numeri di paragrafo.

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