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Foto Mario Bianchi: David Mammano, il giornalista di Varesenews in farmacia a Bizzozero

Nella giornata di ieri David Mammano di Varesenews ha girato Bizzozero incontrando persone e associazioni: ecco il suo reportage.


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Il racconto di Varesenews dei quartieri di Varese in vista delle elezioni comunali del 2016.

È stato il quartiere di Varese dove si è svolto il primo dibattito tra i principali candidati sindaco delle elezioni del 2016. Bizzozero è il sud periferico della città ma sono tante le dimensioni e le realtà attorno cui si sviluppano diverse energie. Se volessimo utilizzare l’immagine della Rete e declinarla sul piano fisico, i nodi di Bizzozero sono certamente l’Università Insubria con il suo campus, la BTcino parte del gruppo francese Legrand che con i suoi stabilimenti occupa uno spazio più grande del centro storico, la valle dell’Olona a sud est e la casa di riposo Fratelli Molina. Ma anche piazza Sant’Evasio con la questione parcheggi, il Circolobizzozero, le scuole e il nodo “virtuale” di Bizzozero.net. Le dimensioni che il quartiere sviluppa sono quelle della solidarietà, dell’ambiente, dell’educazione e lo sport. Abbiamo girato per una giornata intera il quartiere di Bizzozero per scoprire e raccontare tutte le realtà di questa zona di Varese, cercando di identificare le sue dinamiche, i problemi e le opportunità.

I nodi

L’Università Insubria e il campus: odi et amo

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Il quartiere di Bizzozero è destinato a diventare sempre più centrale dal punto di vista della convergenza delle energie degli studenti che animano gli ambienti universitari del polo dell’Insubria. Ogni giorno, oltre 6500 studenti raggiungono l’Università provenendo dalla città, dalla provincia e dalle zone di Como, Milano, Canton Ticino e dalla Svizzera, utilizzando macchine, treni e i bus di linea che collegano il centro di Varese con Bizzozero: la C e la E. Il 79% dei laureati non ha a sua volta genitori laureati: da questo punto di vista, l’Insubria porta il titolo di studio della laurea per la prima volta in molte famiglie. Il quartiere ha da sempre fatto fatica ad aprire un dialogo con la realtà universitaria. Gli abitanti e le realtà economiche lamentano la mancanza di interazione ma riconoscono l’enorme opportunità rappresentata dal polo. Per questo, l’immagine che alcuni danno dell’Università Insubria (“Un tumore che si sviluppa a sé stante”) è certamente forte ma non coglie appieno la dimensione delle opportunità da cogliere di cui i bizzozeresi sono consapevoli. Le principali preoccupazioni sono legate al rischio che le attività sportive rionali vengano interrotte dalla presenza del Campus e il rammarico più forte rimane l’incapacità di assorbire le energie degli studenti durante la giornata (affitti, spazi di aggregazione, vitto).
Connessioni
: la pizzeria Da Giorgio di viale Luigi Borri offre un servizio di consegna a domicilio della pizza direttamente in Univeristà ed è apprezzato dagli studenti. La Croce Rossa di Bizzozero ha aperto da poco una mensa aperta ai bisognosi e ha stipulato una convenzione per cui gli studenti dell’Insubria possono consumare i pasti a tariffa agevolata. L’Università ha avuto una ricaduta economica sul quartiere in termini di persone che adesso lavorano lì.
Legami mancanti: Bizzozero è collegata da poche linee di autobus che nelle ore di punta diventano sature di studenti. Questo rende difficoltosi gli spostamenti verso il centro anche perché le linee passano per altri nodi salienti della città, ovvero il supermercato di Viale Borri e l’Ospedale del Circolo. Le navette dell’Università sono piccole e secondo alcuni studenti non riescono a soddisfare pienamente l’esigenza degli spostamenti.

La valle dell’Olona e il PLIS Cintura Verde: un rapporto da recuperare

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L’istituzione del parco locale di interesse sovracomunale della cintura verde a sud di Bizzozero aspetta soltanto l’approvazione da parte della Provincia. “Speriamo che avvenga in fretta. Bizzozero è un crocevia importante per sviluppo di rete ecologica regionale” dice Alberto Minazzi, responsabile del progetto dei Mulini di Gurone finanziato dalla Fondazione Cariplo. Secondo Luisa Alioli di Legambiente e del Comitato Varese Sud, il Plis può portare un arricchimento comunitario economico e sociale. Un tempo la valle era centrale nell’ecosistema urbano che comprendeva Bizzozero e Malnate; oggi il rapporto con la valle è perso ma Bizzozero dimostra la sua voglia di costruire attività e progetti in grado di ridare un significato al fiume e alla valle, cercando di recuperare il rapporto perduto con questa parte di territorio e tentando di farne un perno di rilancio economico.
Connessioni: Bizzozero risponde con attenzione alle questioni ambientali e la cintura verde è vista come una potenziale area di collegamento pedonale tra i territori con la costruzione di piste ciclabili e sentieri.
Legami mancanti: Bizzozero non ha un parco, piste o percorsi dove correre o camminare in sicurezza. Via Monte Generoso e via Verri sono descritte come “strade posteggio”. La dimensione della viabilità è concepita in funzione di viale Borri che è spesso sovraccarica e soggetta a investimenti di pedoni. “Bizzozero è il centro geografico della cintura verde ma non ancora quello sociale” conclude Luisa Alioli.

BTcino. Il gigante di Bizzozero che ha perso la dimensione territoriale

Il direttore della comunicazione Luigi Caricato aveva parlato così della BTcino durante l’ultima edizione di Glocal: “Siamo una azienda che fa prodotti tecnici ma ha notorietà di marca più simile a quella degli oggetti di largo consumo. Una notorietà che non è, storicamente, fatta di relazione con il cliente finale, che ci conosceva ma non parlava con noi. Ora, da qualche anno, con ha una relazione quotidiana: ci parla, ci chiede consigli, ci critica”. Gli stabilimenti di Bizzozero occupano uno spazio più grande del suo centro storico e hanno un ruolo importante per il quartiere che considera BTcino come una ricchezza. Mario Bianchi ricorda che la BTcino dava lavoro ad almeno uno o due membri di ogni famiglia di Bizzozero. Da quando è entrata nel gruppo Legrand, ha perso la sua dimensione territoriale locale.

Le dimensioni

La solidarietà

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Tra le attività dello spaccio alimentare Acli di Bizzozero (l’ultimo rimasto in provincia di Varese) c’è la raccolta di alimenti per famiglie in difficoltà. Remo Incerti e sua moglie e le sorelle Collu si occupano di personalizzare i pacchi in funzione delle esigenze e questo assicura l’efficacia del servizio. La Croce Rossa (il cui presidente Angelo Bianchi è di Bizzozero) ha di recente aperto una mensa con un sistema di ticket anche per i più bisognosi.

L’aggregazione

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Gli abitanti di Bizzozero lamentano Una carenza di centri di aggregazione. Gli spazi aggregativi sono pochi al di fuori di quelli privati. Il Circolobizzozero ha una particolarità: è uno spazio privato ma con una valenza fortemente pubblica sentita dai bizzozeresi. Il suo parco giochi, costruito anche con il contributo dell’amministrazione, è un punto di aggregazione molto forte. Il Club Bizzozero è l’associazione più giovane del quartiere ma anche la più aggregante e attiva (conta 120 soci). L’iniziativa più famosa che porta avanti è la festa di Ferragosto che organizza per due settimane ogni mese di agosto. “L’ingresso è gratuito e la pista da ballo ha sempre un enorme successo con decine di migliaia di partecipanti anche dai comuni limitrofi” – spiega il presidente del Club Stefano Frattini – “Il ricavato permette di distribuire più di 30mila euro all’anno in progetti pubblici. La nostra festa è un momento di aggregazione e impegno”. Il Club ha provato a dialogare con l’amministrazione comunale sulla possibilità di rimodulare l’affitto pagato per l’occupazione del terreno nel quale organizzano la festa ma per ora il dialogo non ha portato a qualcosa. La gente fa fatica a capire una dinamica per cui il comune chiede soldi a una realtà che altrimenti riporrebbe quei soldi in iniziative di beneficienza.

L’impegno civico

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Fabio Laudi, Cesare Bossi, Luigi Marta e Giovanni Raffo fanno parte del gruppo Amici di Bizzozero impegnato nella risoluzione delle problematiche del quartiere e nella promozione di progetti e attività. “Cerchiamo di essere la cassa di risonanza delle esigenze civiche del territorio. Siamo un gruppo di ascolto e di interlocuzione verso l’amministrazione comunale” spiegano. I progetti principali sui quali si concentrano sono l’acquisizione e l’utilizzo della cosiddetta “Villa” nella zona a sud ovest del quartiere: una proprietà privata lasciata in abbandono che vorrebbero diventasse un nuovo centro vitale e usufruibile per Bizzozero; la sistemazione di Piazza Sant’Evasio; lo sviluppo di attività culturali e sociali (“Il centro storico è morto”); la sistemazione di marciapiedi e la creazione di piste ciclabili; la sistemazione dell’illuminazione che spesso salta nel quartiere e crea disagi anche ai bambini che specialmente d’inverno escono da scuola anche quando il sole è già tramontato; la bretella Gasparotto Borri; la sistemazione di via Selene e l’allargamento di via Piana di Luco con la costruzione di una rotonda su viale Borri.

La scuola

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Il Comitato genitori della Scuola Primaria Marconi è molto attivo nel rendere la scuola di Bizzozero più accogliente e nello sviluppo di iniziative che durante l’anno servono a raccogliere fondi da destinare in progetti a sostegno della scuola. Tra questi, il progetto di inglese integrativo per le quinte ma anche l’acquisto di palloni per la palestra o apparecchiature tecnologiche. “Il prossimo obiettivo è l’imbiancatura degli interni perché l’ultima è stata fatta nel 1970” spiegano la presidente Daniela Di Pietro e la vicepresidente Katia Malnati. “L’imbiancatura ha un costo non indifferente e pensavamo che il comune ci aiutasse maggiormente. Abbiamo quindi chiesto autorizzazione a accedere locali e sollecitato la partecipazione economica su più fronti”. Katia racconta di aver scritto a Roberto Maroni (che ha risposto), Matteo Renzi (ha risposto la segreteria), Silvio Berlusconi (non ha risposto) e di aver provato a coinvolgere più realtà economiche possibili. Nel 2015 hanno vinto il concorso Pedibus.

A Bizzozero l’asilo, e le scuole primarie sono tutte comunali. Ci sono 140 bambini alle primarie e circa 350 alle medie.

Le voci degli abitanti e dei commercianti

Fabio Laudi: “Veniamo definiti rione dormitorio. In cinque anni le cose possono non cambiare in modo significativo. Una mano sulla viabilità. I parcheggi grosso problema. Chi fa commissioni non può parcheggiare. C’è una sensazione di abbandono specialmente in inverno. C’è la necessità di inserire qualcuno di nuovo.”

Daniela Baraldi: “Da cittadina voglio zone verdi, parcheggi e bagni, servizi alle mamme e ai bambini. Una rotonda in via Piana di Luco. Spazi per il movimento. Basta cementificazione. L’illuminazione spesso assente e su viale Borri talvolta salta. Bizzozero non è ancora un ambiente universitario”;

Tommaso Baraldi: “Mi sembra zona di Varese tranquilla e bella. C’è il problema illuminazione per la sicurezza dei bambini”;

Patrizia Bertollo: “C’è bisogno di eventi che revitalizzino. Ci sono anche tanti giovani e bambini. Un paese di belli e giovani non di matti”;

“Bisognerebbe dare importanza alle periferie. Abbiamo molto apprezzato le luminarie a Bizzozero uno dei soli quattro quartieri”.

David Mammano


Questo servizio è statato scritto da David Mammano per Vsresenews che ne ha concesso la pubblicazione anche su BIZZOZERO.NET 


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