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Davide Galimberti

Attivazione del parco di Bizzozero, uso preferenziale della palestra di Bizzozero per le società del rione, apertura degli asili anche per chi non risiede a Bizzozero ma vi lavora; ecco i punti "forti" di Galimberti per Bizzozero.


Dopo De Simone e Marantelli, anche Davide Galimberti, uno dei candidati alle primarie del centrosinistra alla poltrona di sindaco di Varese, si confronta con i quesiti di B.NET su Bizzozero, e ne emergono impegni ed obiettivi concreti:

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Foto Raffaele Coppola: Scorcio di piazza S. Evasio a Bizzozero

Bizzozero, dall'ormai lontano 1927, fa parte di Varese, conseguentemente ogni progetto o programma sul rione deve essere collocato nel contesto più ampio della città di Varese. Dunque su Varese il vostro partito che progetto ha? Quale vocazione (industriale, turistica, terziaria, culturale, universitaria, sanitaria, sportiva,...) vedete e/o intendete promuovere come prioritaria e dirimente per la città ?
Nelle classifiche di vivibilità ritroviamo spesso la nostra città in posizioni decisamente inadeguate rispetto alle potenzialità espresse dalla propria vita economica e produttiva, oltre che dalle condizioni di vita percepite. In questa ottica si dovranno integrare le risorse e le scelte per rendere finalmente Varese, che ricordiamo città capoluogo di provincia, in grado di soddisfare tutta una serie di servizi e di adeguatezza alle richieste dei suoi cittadini, non ultimo quello dell’opportunità di benessere e del “vivere bene”. Vogliamo dunque una città dinamica, in continuo movimento, che guardi lontano, ascolti il passato e valorizzi il presente. La città di Varese è da troppo tempo “ferma”, quandanche paralizzata di fronte ai grandi cambiamenti che l’economia globalizzata ha portato nelle nostre vite. Giocoforza va dunque ripresa e anzi incentivata la migliore vocazione varesina del lavoro e dell’innovazione, in special modo in quei settori ad alto contenuto tecnologico ed elevato potenziale di crescita, da qui l'obiettivo di una “Unità di missione” permanente, un soggetto che possa dialogare con le associazioni di categoria, con l’ Università e la scuola per la creazione di nuovi posti di lavoro. Agevolando domanda e offerta, contestualizzandole rispetto alle caratteristiche del territorio.
Come si evince dalle linee programmatiche a cui rimandiamo, la città di Varese, come tutte le città di provincia, non può permettersi il lusso di avere un’unica vocazione ma deve saper agevolare tutte quelle virtù e conoscenze che hanno contribuito a renderla invidiata. Pensiamo qui alle caratteristiche intrinseche della città giardino, all’apertura internazionale dei nostri concittadini resi celebri per le loro attività nel mondo intero, al commercio di qualità e allo sviluppo di una cultura organica del bello e dell’arte. Va certamente evitato l’inserimento spesso disarmonico di attività difficilmente sostenibili e di discussa utilità sociale.  

Varese è una città policentrica (cioè costituita da più nuclei – gli attuali rioni una volta comuni, e le storiche castellanze - con una loro conformazione e identità fisica, urbana, sociale e storica); come si pone il vostro partito di fronte a questa peculiarità ? Intende disincentivarla o valorizzarla ? In che modo ?
Naturalmente siamo consapevoli del valore sociale e di aggregazione delle castellanze e dei rioni, modo per cui è diriminente predisporre un piano di riqualificazione urbanistica al fine di valorizzarne le peculiarità.
Infatti è solo attraverso l’analisi complessiva di parti di città (ed in modo particolare delle castellanze e dei rioni, luoghi questi dove vengono salvaguardati i “valori di identità “ come premesse di nuove ecologie dei significati) che si propone, alla luce delle generali trasformazioni dei contesti urbani e delle specifiche linee evolutive del tessuto urbano, una riprogettazione corretta in una scala che tenga presente il proprio dimensionamento morfologico-orografico-viabilistico e sociale, dove la stessa città si ripropone con i suoi aspetti caratterizzanti o tali da individuare una serie di possibili interventi, senza per questo essere soffocata da progetti fini a se stessi.

In questo quadro complessivo che visione ha il vostro partito su Bizzozero ? Quale il ruolo, la vocazione che si intende stimolare per Bizzozero?
Occorre fissare un limite all’espansione della città che deve essere costituito da una cintura verde di verde pubblico, boschi e campagna per garantire le risorse naturali indispensabili, come l’aria e l’acqua. Al modello della “città diffusa” si deve preferire il modello di sviluppo della “città compatta”. Bizzozero al a differenza degli altri rioni dovrà avere la possibilità di integrare al meglio l’Università e con essa i prorpi studenti.

Avete dei progetti concreti di interventi pubblici che state portando avanti o intendete proporre, promuovere, sponsorizzare su Bizzozero? Se si quali?
Il PLIS per il parco sud di Varese innanzitutto; altro progetto rilevante per Bizzozero è la sistemazione di via piana di luco che sarà di sicuro subordinata ad un'indagine sulla mobilità di Varese sud, e a piu' ampio raggio, per la viabilità su gomma, sulla connessione di varese con le arterie di scorrimento. In merito certamente verranno sentiti i cittadini di bizzozero.

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Foto Comune di Varese: Scorcio del futuro parco di Bizzozero

Di seguito vi sottoponiamo alcuni problemi che interessano il rione di Bizzozero su cui vi chiediamo di esprimere la vostra posizione e di indicare le azioni che avete già intrapreso o che eventualmente intendete intraprendere:

Rapporto con il polo universitario: a Bizzozero sta crescendo sempre più un importante “quartiere universitario” completamente estraneo al tessuto sociale ed urbano del rione, che vive di vita autonoma, con strutture che consumano territorio, generano disagi viabilistici e non portano ricadute positive sulla comunità rionale (strutture sportive non accessibili ai bizzozeresi, strutture residenziali, servizi ristorativi e commerciali  “concorrenti” nel mercato degli affitti, della ristorazione e del commercio e precluse ai residenti), tanto che qualcuno l'ha paragonato un tumore più che ad una risorsa/opportunità per il rione.
Riteniamo che la presenza dell'Università degli Studi dell'Insubria e dell’attività di ricerca da essa sviluppata, dovrebbero incentivare l'insediamento di nuove attività produttive nella città. Per far questo riteniamo sia necessario coinvolgere l'Università e le associazioni di categoria per meglio comprendere quali attività e servizi (connessi all'attività di ricerca in corso) potrebbero trovare collocazione in città. L’Università dovrà cosi aprirsi alle città ed e indubbio che più che un tumore possa essere invece diventare un elisir per poter ridare vigore e slancio anche alle realtà più in difficolta. Per quanto riguarda i possibili disagi, questi andranno ridotti e/o compensati con nuove opportunità per i residenti.

Parcheggi: la conformazione medioevale del centro storico di Bizzozero risulta poco adatta alle necessità della mobilità automobilistica, ed in particolare offre poche possibilità di parcheggio, soprattutto a danno delle già scarse attività commerciali, la cui presenza è però fondamentale per conservare al nucleo storico un minimo di vita sociale ordinaria.
Varese deve candidarsi a prendere la guida di tutta l’area che si estende all’intorno dei propri confini comunale. Ormai è chiaro a tutti che piccolo se pur intrigante, significa quasi sempre meno risorse e meno possibilità di fare le cose. Nella prospettiva metropolitana si deve cosi porre il problema della mobilità di interscambio con gli altri comuni limitrofi con una visione di collegamenti che devono essere necessariamente dimensionati verso l’Europa e l’area metropolitana di Milano. Stiamo parlando dell’Arcisate Stabio, della nuova Pedemontana, della Tangenziale Nord-Est e dei nuovi collegamenti con Como, Ticino e anche Novara. Dovranno essere, in particolare, potenziati i collegamenti da e per Milano nonché verso l’aeroporto della Malpensa, adoperandosi affinché gli svolgimenti ormai metropolitani dei trasporti (viari e ferroviari) possano comprendere in modo efficace, oltre che strategico, l’intero bacino Italo-Svizzero.

Palestra: pur in presenza di una palestra comunale spaziosa (presso la scuola Marconi), la locale società sportiva di pallavolo (denominata Rosa Grigia) è costretta a migrare presso altre strutture cittadine per allenamenti e partite, costringendo ragazze giovanissime a peregrinare la sera da una struttura all'altra per giocare e allenarsi in quanto le strutture bizzozeresi non riservano loro la priorità d'uso a vantaggio di società esterne.
Pare scontato affermare che una maggiore attenzione dovrà essere prestata alle società sportive del rione che avranno diritto ad una sorta di priorità rispetto ad altre realtà non residenti. Inoltre crediamo sia possibile diminuire anche i costi di noleggio delle stessa palestra. Crediamo nello sport dilettantistico e di tutti i valori che trasmette ai nostri giovani. Non esiste solo la vetrina domenicale per grandi realtà sportive, ma un amministrazione deve impegnarsi principalmente ape sostenere tutte le attività, anche amatoriali, che con impegno e sacrificio consentono ai nostri giovani cittadini di partecipare ad eventi sportivi di ogni tipo.

Valorizzazione centro storico: Bizzozero, la sua piazza e più in generale il suo centro storico, rappresentano uno degli esempi meno compromessi di struttura urbana di impronta medioevale di tutta la città e non solo, un patrimonio dal punto di vista urbano, su cui sono stati fatti degli interventi molto parziali (riqualificazione di metà piazza S. Evasio, rizzada sul primo tratto di via Parrocchiale) e almeno apparentemente fini a se stessi, non essendo stati inseriti in un progetto globale d’area; poche anche le proposte di carattere sociale promosse dall’Amministrazione Comunale (manifestazioni, luminarie, eventi, incontri, …).
Nessuna realtà rionale dovrà essere abbandonata a se stessa, la vita culturale della citta non si esaurisce solo nelle vie del centro cittadino, ma con un lavoro di squadra e maggior attenzione al territorio sarà possibile valorizzare l’impegno e il valore di tutti i rioni. Nessuna periferia dormitorio, ma molteplici dinamiche realtà dove sia possibile avere scambi culturali, socialità e perché no anche compartecipazione e solidarietà.
Questo assunto impone di porre al centro dei processi di progettazione la riconquista di uno spazio urbano pubblico, naturale e costruito, che sia realmente fruibile, per consentire ad ognuno il diritto di partecipare ed essere presenti nella vita sociale attraverso le azioni quotidiane del lavorare, muoversi, divertirsi, entrare in relazione con gli altri individui.

Viabilità: pur in presenza di importanti infrastrutture pubbliche (ospedale, università, Molina, ASL) e private (Bassani, Prealpi) la viabilità da e per Bizzozero è notoriamente problematica con poche vie d'accesso e importanti coni di bottiglia (in particolare Largo Flaiano) che isolano Bizzozero ed i territorio della ex circoscrizione 6, dal resto della città.
Deve essere verificata la compatibilità delle nuove soluzioni viabilistiche proposte, in modo da non snaturare equilibri consolidati, e la programmazione di nuovi e mirati parcheggi, mettendo cosi fine a una stagione di approssimazione del flusso veicolare attorno alla città. Lo sviluppo della città sarà, altresì, possibile solo attraverso il potenziamento delle vie di comunicazione. Nella prospettiva metropolitana si deve porre il problema della mobilità di interscambio con gli altri comuni limitrofi senza tralasciare, una visione di collegamenti che devono essere necessariamente dimensionati (urbani ed extraurbani) verso sistemi di trasporto sostenibili.

Asili: Bizzozero è uno dei pochissimi rioni che può contare su un asilo nido ed una scuola primaria (il vecchio asilo propriamente detto) comunali, due strutture però che interagiscono ben poco con il territorio, limitandosi a gestire la propria attività all’interno delle proprie mura.
Vista la presenza dell’università e vista la posizionie di Bizzozero come porta d’ingresso della città e possibile pensare a strutture in grado di accogliere anche bambini di cittadini non residenti, ma che lavorano a Varese. Questo dovrà tradursi in azioni di sostegno e agevolazioni per permetterne il buon esito finale.

Prescuola: sull’area di Bizzozero insistono alcune importanti realtà industriali (Bassani Ticino, Prealpi, SKF e area più in generale industriale di Varese-Schianno, ma attualmente anche la sede ASL e la casa di cura Molina) la dimensione operaia è dunque una dimensione sociale rilevante sia per i residenti che per coloro che da pendolari lavorano presso questi complessi, ecco perché i servizi per l’infanzia (asilo nido, scuola primaria, pre e dopo scuola, servizi estivi) acquistano una rilevanza particolare, ben più significativa che non per altre aree cittadine, rilevanza che non sembra godere di particolare tutela visto che nel recente passato si è comunque deciso di penalizzare la frequenza extracomunale di tali servizi (la cui fruizione, essendo Bizzozero geograficamente periferia di Varese, risulta disagevole per un'ampia parte della città, ma non per gli adiacenti territori extracomunali), compromettendone il funzionamento anche per i residenti (l’asilo nido ha da allora posti vacanti, la scuola dell’infanzia ha vuoti notevoli compensati solo dall’attivazione della “classe primavera”)  e la scuola primaria – oltre ad un calo del numero delle sezioni – ha visto la sospensione del servizio di prescuola.
Il tema del lavoro femminile a noi è molto caro. Riteniamo che una società matura debba avere l’ambizione di incentivare con aiuti concreti il lavoro femminile. In Italia, e Varese, non fa eccezioni, troppe donne, sono ancora  costrette a rinunciare al proprio lavoro dopo la nascita del primo figlio e la percentuale diventa altissima con l’arrivo di un secondo bambino. Dunque agevolare i bimbi di genitori che pur essendo di comuni limitrofi lavorano in aziende la cui ubicazione è sul territorio di Bizzozero (come BTicino, Skf, Prealpi, fino ad arrivare all’ Ospedale) è un obiettivo, e lo stesso dovrà valere  anche per l’inserimento di bambini all’asilo e al nido.

Verde: da anni, con passo lento, avanza il progetto parco cintura verde – Varese sud, senza però che siano stati comunicati obiettivi temporali.
Vedi PLIS

Illuminazione: lo storico Comune di Bizzozero, fu uno dei primi a provvedere all'illuminazione pubblica del suo territorio, oggi però il centro storico del rione è afflitto da frequenti interruzioni del servizio, più o meno estese, dovute ad una rete elettrica ormai del tutto obsoleta.
E' necessaria più attenzione all'illuminazione verso strade che rendono critica la loro percorrenza soprattutto nel  caso di pedoni e di cicli o motocicli. Ricordando che maggiore Illuminazione garantisce maggiore sicurezza stradale e non solo.

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