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Dino De Simone

Il candidato alle primarie del centrosinistra per le prossime elezioni comunali, risponde alle domande di B.NET su Bizzozero.


Lo scorso 29 ottobre Dino De Simone ha incontrato i bizzozeresi per raccoglierne le istanze e in quell'occasione ha promesso di rispondere al "questionario" che B.NET sottopose alle segreterie di partito ad inizio 2015 e a cui rispose unicamente il Movimento 5 Stelle; ebbene a distanza di pochi giorni De Simone ha tenuto fede al suo impegno.  

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Stemma bizzozerese

Le risposte che darò non sono la voce “del partito”, come chiedete voi, ma quelle del movimento che sta crescendo attorno alla mia candidatura, quel “Laboratorio ConCittàDino” intenzionato a dare una nuova vita a Varese, quindi anche a Bizzozero.

Bizzozero, dall'ormai lontano 1927, fa parte di Varese, conseguentemente ogni progetto o programma sul rione deve essere collocato nel contesto più ampio della città di Varese. Dunque su Varese il vostro partito che progetto ha? Quale vocazione (industriale, turistica, terziaria, culturale, universitaria, sanitaria, sportiva,...) vedete e/o intendete promuovere come prioritaria e dirimente per la città?

Varese può essere tutto questo, ha in sé tante energie da esprimere e da non sprecare. La vocazione industriale può essere ripresa guardando al futuro, attraverso un aiuto concreto alle start up innovative, ad esempio, che non mancano. Uno spazio che sia incubatore d’impresa, che dia loro modo di crescere, magari ricavato da una delle aree dismesse oggi vergogna della città, 30 campi di calcio che aspettano solo di tornare a vivere di nuovo.

La vocazione turistica e quella culturale vanno di pari passo: il turismo “di qualità” è quello che può essere attratto da Varese, quello di lungo periodo degli stranieri, attraverso la valorizzazione delle bellezze naturali e del patrimonio archeologico, e quello da week end degli italiani, attraverso un coordinamento serio delle tante meritevoli iniziative che la città già propone.

L’università sta crescendo autonomamente, ma la vocazione universitaria della città può essere decisiva, in particolare per Bizzozero. Il comune deve essere capace di far dialogare il quartiere, quindi la città, con l’università, per crescere insieme.

Varese è una città policentrica (cioè costituita da più nuclei – gli attuali rioni una volta comuni, e le storiche castellanze - con una loro conformazione e identità fisica, urbana, sociale e storica); come si pone il vostro partito di fronte a questa peculiarità? Intende disincentivarla o valorizzarla? In che modo ?

In questo quadro complessivo che visione ha il vostro partito su Bizzozero ? Quale il ruolo, la vocazione che si intende stimolare per Bizzozero?

L’impianto policentrico di Varese non è solo geografico, ma anche e soprattutto culturale. Fa parte del Dna della città, quindi chi si candida a guidare Varese non può ignorarlo, se ama davvero la città. I rioni sono la casa dei cittadini, e come ogni casa hanno bisogno di amore e manutenzione. Manutenzione delle vie anche secondarie, illuminazione intelligente, valorizzazione dei cuori pulsanti della vita sociale, quindi le scuole e i circoli. Oltre a questi elementi, comuni a tutti i rioni, Bizzozero ha l’università, la Bticino e i grandi spazi verdi e agricoli a sud, che dovrebbero diventare parte del Parco Sud di Varese, una delle principali infrastrutture verdi della città. La sfida è riuscire a far convivere queste anime.

Avete dei progetti concreti di interventi pubblici che state portando avanti o intendete proporre, promuovere, sponsorizzare su Bizzozero? Se si quali?

Il Parco Sud, in gran parte in territorio di Bizzozero, è un progetto da portare a termine in fretta, per salvaguardare l’ambiente e una delle caratteristiche principali del rione.

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Foto Fondazione Cariplo: Un angolo dell'area destinata a far parte del nuovo parco

Di seguito vi sottoponiamo alcuni problemi che interessano il rione di Bizzozero su cui vi chiediamo di esprimere la vostra posizione e di indicare le azioni che avete già intrapreso o che eventualmente intendete intraprendere:

Rapporto con il polo universitario: a Bizzozero sta crescendo sempre più un importante “quartiere universitario” completamente estraneo al tessuto sociale ed urbano del rione, che vive di vita autonoma, con strutture che consumano territorio, generano disagi viabilistici e non portano ricadute positive sulla comunità rionale (strutture sportive non accessibili ai bizzozeresi, strutture residenziali, servizi ristorativi e commerciali “concorrenti” nel mercato degli affitti, della ristorazione e del commercio e precluse ai residenti), tanto che qualcuno l'ha paragonato un tumore più che ad una risorsa/opportunità per il rione.

Appare lampante come il problema che rilevate abbia avuto origine in una mancanza di presenza del Comune nella crescita dell’università. Un polo universitario non può diventare “un tumore”, deve essere una risorsa, altrimenti è un progetto zoppo. Per Bizzozero e per tutta Varese, a questo punto, un dialogo vero con l’università diventa una questione sempre più urgente. Il Comune deve farsi tramite, trovando accordi, ad esempio, per aprire al rione le strutture sportive. Ma anche gli affitti e le attività commerciali devono trovare un equilibrio virtuoso, come avviene in tutte le città universitarie del mondo. Una missione possibile, se solo la prossima Amministrazione decidesse di uscire da Palazzo Estense per interessarsi della vita concreta della città.

Parcheggi: la conformazione medioevale del centro storico di Bizzozero risulta poco adatta alle necessità della mobilità automobilistica, ed in particolare offre poche possibilità di parcheggio, soprattutto a danno delle già scarse attività commerciali, la cui presenza è però fondamentale per conservare al nucleo storico un minimo di vita sociale ordinaria.

Evidentemente non si può cambiare l’impianto medioevale del quartiere, che è una delle caratteristiche principali del suo fascino. Una proposta potrebbe essere elaborare, insieme ai residenti in modo partecipato, un nuovo assetto viabilistico, con più sensi unici, rendendo più sicuro e scorrevole il traffico. In questo modo, anche per i pedoni sarebbe più facile camminare nel centro del quartiere, ridando linfa alla vita sociale, agli esercizi commerciali, e in generale alla vita di Bizzozero.

Palestra: pur in presenza di una palestra comunale spaziosa (presso la scuola Marconi), la locale società sportiva di pallavolo (denominata Rosa Grigia) è costretta a migrare presso altre strutture cittadine per allenamenti e partite, costringendo ragazze giovanissime a peregrinare la sera da una struttura all'altra per giocare e allenarsi in quanto le strutture bizzozeresi non riservano loro la priorità d'uso a vantaggio di società esterne.

Anche qui, appare chiaro che manca una regia da parte del Comune. Cosa, però, possibile solo se lo stabile è di proprietà di Palazzo Estense. È anche però necessario che il nuovo impianto dell’università sia aperto ai residenti. Penso ad un accordo con il Cus, l’ente dell’università che lo gestirà, per aprire al rione questa infrastruttura fondamentale.

Valorizzazione centro storico: Bizzozero, la sua piazza e più in generale il suo centro storico, rappresentano uno degli esempi meno compromessi di struttura urbana di impronta medioevale di tutta la città e non solo, un patrimonio dal punto di vista urbano, su cui sono stati fatti degli interventi molto parziali (riqualificazione di metà piazza S. Evasio, rizzada sul primo tratto di via Parrocchiale) e almeno apparentemente fini a se stessi, non essendo stati inseriti in un progetto globale d’area; poche anche le proposte di carattere sociale promosse dall’Amministrazione Comunale (manifestazioni, luminarie, eventi, incontri, …).

Il mio progetto di governo della città ha come filosofia di fondo la partecipazione, l’ascolto dei bisogni dei cittadini e la valorizzazione delle energie già presenti in città attraverso una regia attenta alle proposte. In questo senso, la panificazione urbanistica va rivista quanto prima, con un progetto globale per la città, prendendo però in considerazione le specifiche esigenze di ogni rione. In questo senso, l’ascolto dei bisogni e delle proposte di Bizzozero porterà a delle soluzioni condivise con i residenti.

Viabilità: pur in presenza di importanti infrastrutture pubbliche (ospedale, università, Molina, ASL) e private (Bassani, Prealpi) la viabilità da e per Bizzozero è notoriamente problematica con poche vie d'accesso e importanti coni di bottiglia (in particolare Largo Flaiano) che isolano Bizzozero ed i territorio della ex circoscrizione 6, dal resto della città.

Anche questo aspetto è da valutare attentamente, con una migliore organizzazione dei mezzi pubblici, quindi della viabilità. È necessario un confronto per capire con voi residenti cosa sia meglio: isolare ulteriormente il centro storico per preservare la qualità della vita dei residenti, o se ripensare i sensi unici per garantire un passaggio agevole per e auto.

Asili: Bizzozero è uno dei pochissimi rioni che può contare su un asilo nido ed una scuola primaria (il vecchio asilo propriamente detto) comunali, due strutture però che interagiscono ben poco con il territorio, limitandosi a gestire la propria attività all’interno delle proprie mura.

Anche qui, l’input da parte di Palazzo Estense è fondamentale. Se l’amministrazione non si apre alla città, perché dovrebbero farlo le sue articolazioni sul territorio? La mia ottica, come già detto, è totalmente opposta. È fondamentale che asili e scuole dell'obbligo rimangano una presenza nei quartieri e se, per garantire ciò, serve aprire l'accesso ai residenti fuori Varese, è giusto farlo. Varese deve ragionare con l’ottica della città allargata, e questi servizi sarebbero un primo passo. 

Prescuola: sull’area di Bizzozero insistono alcune importanti realtà industriali (Bassani Ticino, Prealpi, SKF e area più in generale industriale di Varese-Schianno, ma attualmente anche la sede ASL e la casa di cura Molina) la dimensione operaia è dunque una dimensione sociale rilevante sia per i residenti che per coloro che da pendolari lavorano presso questi complessi, ecco perché i servizi per l’infanzia (asilo nido, scuola primaria, pre e dopo scuola, servizi estivi) acquistano una rilevanza particolare, ben più significativa che non per altre aree cittadine, rilevanza che non sembra godere di particolare tutela visto che nel recente passato si è comunque deciso di penalizzare la frequenza extracomunale di tali servizi (la cui fruizione, essendo Bizzozero geograficamente periferia di Varese, risulta disagevole per un'ampia parte della città, ma non per gli adiacenti territori extracomunali), compromettendone il funzionamento anche per i residenti (l’asilo nido ha da allora posti vacanti, la scuola dell’infanzia ha vuoti notevoli compensati solo dall’attivazione della “classe primavera”) e la scuola primaria – oltre ad un calo del numero delle sezioni – ha visto la sospensione del servizio di prescuola.

Una questione da considerare attentamente, ma valutandola con i bilanci alla mano, purtroppo. Come linea generale, l’apertura ai non residenti può essere considerata, vista soprattutto la particolare situazione di Bizzozero. Di sicuro, un servizio di prescuola è un servizio fondamentale. Il mio modello di gestione delle finanze cittadine considera il sociale come un investimento fondamentale per il futuro di Varese, e i servizi alle famiglie sono un’esigenza da considerare primaria. Per questo, abbiamo intenzione di avviare percorsi, concertati con scuole e genitori, per garantire i servizi parascolastici (mensa, doposcuola, ecc) che sono importanti per i genitori che lavorano, e che possono essere opportunità per i bambini e i ragazzi che li frequentano.

Verde: da anni, con passo lento, avanza il progetto parco cintura verde – Varese sud, senza però che siano stati comunicati obiettivi temporali.

Da ambientalista militante, non posso che garantire il mio impegno per un’istituzione del parco. Prima è, meglio è: il verde deve restare una caratteristica fondante di Varese.

Illuminazione: lo storico Comune di Bizzozero, fu uno dei primi a provvedere all'illuminazione pubblica del suo territorio, oggi però il centro storico del rione è afflitto da frequenti interruzioni del servizio, più o meno estese, dovute ad una rete elettrica ormai del tutto obsoleta.

Se Varese vuole essere una “smart city” deve esserlo in tutto. Un’illuminazione pubblica efficiente e, magari, multifunzione, diventa una risorsa e un’occasione di risparmio per la città. Questa è la mia visione di Varese, quindi anche di Bizzozero: la spesa pubblica di Palazzo Estense deve rivedere le proprie priorità, mettendo al centro le esigenze reali dei cittadini. Quindi meglio un lampione a led in più, magari lungo le strade di Bizzozero, che l’ennesimo evento-clone che utilizza soldi pubblici.

Pro memoria: mensilmente il nostro sito ricorda alcuni poblemi molto pratici - e spesso anche molto semplici - che interessano il nostro territorio, alcuni dei quali aspettano un intervento pubblico ormai da molto tempo

Vi invito a mandarmi un promemoria di questi report. Sarò felice di ascoltare e cercare soluzioni insieme a voi.

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