carletto ferrari 20150111 MAB Cerimonia commemorazione
Foto Mario Bianchi: un momento della commemorazione 

Nel 70° della morte, commemorato ieri il partigiano bizzozrese.


Si è svolta nella mattinata di ieri (11 gennaio), all’interno del cimitero di Bizzozero la cerimonia di commemorazione dell’uccisione di Carletto Ferrari, avvenuta Varese il 10 Gennaio 1945.

Per ricordare l’eroe della Resistenza bizzozerse - a 70 anni dalla sua morte - erano presenti davanti ai gonfaloni del Comune e della Provincia di Varese e ai rappresentanti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri: il sindaco di Varese Attilio Fontana, Giuseppe Pitarresi (membro del comitato provinciale ANPI Varese) ed Ester de Tomasi (figlia di Sergio de Tomasi, partigiano e compagno d’azione di Ferrari, sepolto anch’egli a Bizzozero).

carletto ferrari 20150111 MAB Ester De Tomasi introduce cerimoniaFoto Mario Bianchi: Ester de Tomasi (al centro col microfono) apre la cerimonia

Gli interventi di Ester De Tomasi prima e successivamente del Sindaco Fontana non potevano evitare il paragone tra i fatti di sangue recentemente accaduti a Parigi e il valori di libertà per cui Carletto ha da sempre lottato fino all’estremo sacrificio. Giuseppe Pitarresi - a nome dell’ANPI provinciale - ha invece tracciato nel suo intervento una breve ma significativa nota biografica del partigiano di Bizzozero. Come consuetudine, al termine della cerimonia sono, stati deposti dei fiori all’interno della cappella ospita le spoglie di Carletto Ferrari.

carletto ferrari 20150111 MAB Pitarresi Fontana De TomasiFoto Mario Bianchi: Giuseppe Pitarresi (a sinistra) durante il suo intervento
al centro il sincaco Fontana, a destra Ester de Tomasi

Nella chiesa di S. Stefano, alle 10:00, è stata celebrata una messa di suffragio.

Questo il ricordo di quei giorni di una bizzozerese: “Ricordo che faceva molto freddo, c’era la neve; don Giuseppe Macchi – saputo dell’arrivo al cimitero della salma di Carletto Ferrari da Varese per la sepoltura – attese il carro funebre davanti al cimitero per dare almeno la benedizione alla tomba. Visto il protrarsi dell’attesa e il freddo sempre più pungente accese un fuoco per riscaldarsi. Mia mamma di ritorno dal ‘Vulcanova’ dove lavorava, vedendo il prete in attesa col fuoco acceso chiese il motivo della sua presenza lì. Saputo che stava aspettando la salma del Carletto decise di rimanere ed attendere anche lei con il sacerdote per partecipare, con un ristrettissimo gruppo di gente di Bizzozero, alla brevissima cerimonia funebre.”

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