Don Nino Origgi 2011 Agor

Foto d'archivio: don Nino Origgi

L'intervento integrale di domenica scorsa di don Nino in merito alla mancata benedizione natalizia alla Marconi.


Anche per evitare la diffusione di versioni, voci o interpretazioni errate o peggio fantasione, il parroco di Bizzozero ci ha chiesto la pubblicazione integrale del suo intervento di domenica relativamente al "caso" della benedizione natalizia alla Marconi, che dunque riportiamo di seguito:

 

Mercoledì 18 dicembre, su invito della responsabile della scuola materna che ha sede qui a Bizzozero, sarò presente per un momento di preghiera e di serenità con i bambini che la frequentano ed io ne sono grato.

Non posso dire altrettanto per quanto riguarda alcune scuole di Varese compresa la Marconi anch'essa presente sul nostro territorio. Secondo le informazioni che mi sono state date la direttrice scolastica ha deciso che un eventuale momento di preghiera e di riflessione, può avvenire non durante l'orario scolastico ma (bontà sua) prima o dopo l'orario delle lezioni.

Con la solita ipocrita scusa (di cui i laicisti sono maestri insuperabili): per non offendere i bambini non cattolici.

Come se non ci fosse, come sempre si è fatto, una soluzione, rispettosa dei loro sentimenti.

Per non offendere loro, si nega un diritto alla stragrande maggioranza dei bambini.

Questa concessione, io l'ho rifiutata perchè è una decisione che non rispetta la vera laicità della scuola come, al contrario, vanno blaterando alcuni, accecati dalla ideologia, espressione di un laicismo ottocentesco che nega alle varie realtà sociali presenti sul territorio di potersi esprimere pubblicamente, quindi anche nell'ambito della scuola.

E proprio nell'ambito della scuola, perchè la scuola, è bene che tutti lo ricordino, non è dello Stato, è statale, cioè pubblica, cioè di tutto un popolo: lo Stato non è il padrone.

Lo Stato ha solo il diritto e il dovere di organizzare la scuola e il suo buon funzionamento, dando voce a tutte le realtà presenti, nel rispetto reciproco.

Nessuno ha il diritto, neppure la responsabile della scuola, di coartare la libertà di espressione privata o pubblica, come garantisce la Costituzione Italiana.

O peggio, di emarginare (come in questo caso) i valori e le espressioni religiose presenti sul territorio.

Valori che hanno plasmato e formato decine e decine di generazioni.

Ma queste persone non ci fanno paura e non ci intimidiscono.

Sono passati Voltaire, Garibaldi, Cavour, Napoleone, Stalin, Hitler: passeranno anche loro.

Don Nino Origgi

 

A seguito di questo duro intervento molti bizzozeresi, seppur con sfumature diverse, hanno espresso il loro appoggio al parroco, come abbiamo cercato di riassumere nell'articolo: "Benedizione proibita per legge" (cliccare sul titolo per leggerlo), articolo in cui abbiamo riportato anche le dichiarazioni della preside che motiva la sua posizione con l'osservanza di alcune disposizioni di legge i cui riferimenti normativi abbiamo cercato di richiamare per completezza nel suddetto articolo.

All'intervento di don Nino viene fatto cenno al termine dell'articolo all'interno del numero del 4-12-2013 de "La Prealpina", mentre un ampio resoconto dello stesso è riportato nel giornale del 05-12-2013.

Per approfondire leggi anche: Benedizione proibita per legge; Niente benedizione alla Marconi