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La copertina 2013 di Agorà

E' iniziata la distribuzione del numero di dicembre dell'informatore parrocchiale.


L'ultimo numero dell'anno di Agorà riporta come sempre una serie di notizie ed informazioni per e della comunità bizzozerese:

APPUNTAMENTI LITURGICI DEL TEMPO NATALIZIO

Domenica 22 dicembre ore 17.00 sacra rappresentazione del Mistero della Natività
Lunedì 23 dicembre ore 15.30 sante confessioni ragazzi
Martedì 24 dicembre ore 09.30/11.30 - 14.30/18.30 sante confessioni
  ore 21.00 Santa Messa in Santo Stefano
  ore 24.00 Santa Messa in parrocchia
Mercoledì 25 dicembre Sante Messe secondo il consueto orario festivo
Giovedì 26 dicembre ore 08.30 Santa Messa in parrocchia
  ore 10.00 Santa Messa in Santo Stefano
Martedì 31 dicembre ore 18.00 Santa Messa con il Te Deum
Mercoledì 1° gennaio Sante Messe secondo il consueto oraio festivo
Lunedì 6 gennaio Sante Messe secondo il consueto orario festivo
Domenica 12 gennaio chiusura del Tempo Natalizio

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LETTERA AI GENITORI DEI BAMBINI DI SECONDA ELEMENTARE

 

Essendo venuto in possesso (in modo lecito) dell’indirizzo della vostra famiglia e presa visione che avete un bambino o una bambina che frequenta la seconda elementare mi sono permesso di scrivervi, augurandomi che sia vostra intenzione avviare vostro figlio o vostra figlia al cammino Cristiano che dopo il Battesimo richiede per la sua maturazione e crescita la partecipazione alla vita della Comunità Cristiana e ai Corsi di Catechismo, propri della iniziazione Cristiana che prendono avvio nell’anno della terza elementare.

Dopo una lunga e approfondita analisi della situazione odierna, il nostro Cardinale, Angelo Scola, con i suoi collaboratori nel campo della Catechesi, ha stabilito che per i bambini che in questo anno 2013/14 frequentano la seconda elementare e i cui genitori concordano sul Cammino Cristiano da compiere, sia proposto nei prossimi mesi GENNAIO/GIUGNO 2014, un corso di propedeutica al Cristianesimo sia per i bambini che per i loro genitori.

Corso che deve essere considerato VINCOLANTE sia per i bambini che poi frequenteranno l’Anno di Catechismo della 3ª elementare, sia per i loro genitori.

Preso atto di questa decisione che condivido totalmente, vi comunico le date degli incontri che si terranno UNA DOMENICA AL MESE DA GENNAIO A GIUGNO 2014 dalle ore 16.00 alle ore 17.00 nei locali dell’Oratorio: per i bambini con i loro Catechisti, per i genitori con me.

Ecco le date: 19 Gennaio - 23 Febbraio - 23 Marzo - 13 Aprile - 25 Maggio - Giugno (data da stabilire).

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Ai bambini sarà dato in omaggio il testo da utilizzare. Ai genitori il testo delle riflessioni tratte dal libro di Franco Nembrini: “Di Padre in figlio: il rischio di educare”.

Se ritenete utile questo progetto vi attendo con i vostri bambini la Domenica 19 Gennaio in Oratorio.

Con stima!

don Nino

 

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NEOBATTEZZATI

Struga Perparim di Palok e Kartrim, Struga Amanda di Perparim e Manjola, Frattini Stefano di Mauro e Silvia

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GRAZIE DON

Sul periodico poi è pubblicato un ringraziamento a don Nino per i suoi 48 anni di sacerdozio e per i 28 di servizio a Bizzozero, a firma B.S.

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DUE RIFLESSIONI


Accanto ad alcuni articoli tratti dalla stampa nazionale, vengono proposti anche due contributi di don Nino:

 

PROSTITUZIONE MINORILE: PERCHE' MERAVIGLIARSI ?

Carissimi, da giorni e giorni sentiamo parlare di prostitute giovanissime che esercitano a Roma e in altre città, per avere dei vantaggi di tipo economico: per cui sono disponibili a tutto purché possano avere quello che considerano importante per loro. Si insiste molto sui controlli nelle Scuole, sulla prevenzione (come?), sull’uso ormai generalizzato di questi strumenti elettronici in mano a tutti i ragazzi con cui possono comunicare ed entrare in contatto con persone di vario genere all’insaputa dei loro genitori.

Ma nessuno ha il coraggio di dire che la famiglia è stata espropriata da ogni funzione, attività, responsabilità educative, sostituita spesso da persone ideologicamente schierate contro i valori perenni della vita e della dignità della persona specialmente in ambito scolastico. La famiglia non ha più autorevolezza, non ha più tempo, non ha, se non in rarissimi casi che accadano anche qui nella nostra Parrocchia, il desiderio di compiere un cammino educativo con altri genitori e con l’aiuto di agenzie educative serie (chi non si educa non può educare).

Nel piccolo della nostra Parrocchia, cerchiamo di fare questa azione con i genitori dei ragazzi che, a vario titolo, sono presenti nelle strutture Oratoriane.

Purtroppo, molti, troppi, sono indifferenti a queste opportunità che vengono loro offerte.

Ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani, cosa offriamo loro in alternativa alla discoteca, alla moto, alla macchina che obbligatoriamente bisogna avere appena compiuti i 18 anni.

O peggio quanti sono sensibili perché le esperienze affettive di questi ragazzi non degenerino in situazioni squallide dove tutto è permesso, con il risultato di profanare la propria dignità e bruciare sentimenti e valori altissimi?

Quando va bene sono praticamente tutti impegnati in una serie di attività sportive (cose molto belle e utili in sé)che però non lasciano più, né tempo, né spazio per altro.

A molti genitori questo sembra bastare: non c’è interesse per altro; oppure si trova sempre una giustificazione che risulti ragionevole.

Ma non c’è proprio più spazio, interesse, fascino per Gesù? Questo Gesù Cristo ha nulla da dire e nulla da proporre per la felicità vera dei ragazzi? Non c’entra nulla con la loro vita in questa fase così decisiva del loro diventare uomini veri e donne vere?

Non voglio accusare nessuno in particolare, ma solo offrire qualche elemento di riflessione nella misura in cui ci si sente coinvolti e chiamati a rispondere alla propria coscienza come genitori e come GENITORI CRISTIANI.

Un serio esame di coscienza tocca pure a me, per verificare se faccio tutto il possibile di cui sono capace o invece ci sono delle omissioni di cui rendermi cosciente, chiedere perdono e migliorare.

Concludo con le parole che un adolescente di 16 anni scrisse sullo specchio del suo bagno, intingendo il dito nel sangue che usciva dalle sue vene (morirà dissanguato): “Caro papà e mamma, mi avete dato tutto, tranne l’essenziale” .

Vostro figlio.

don Nino

L'ULTIMA FOLLIA: VIETATO DIRE "NATALE"

La storia è vecchia, e a poco servirebbe lamentarsi della cattiveria dei tempi. Già lo diceva Charles Péguy: i tempi sono sempre stati cattivi. Il nostro, semplicemente, non fa eccezione.

Sembra che espressioni come «Vacanze di Natale», «Panettone Natalizio » o perfino «Buon Natale» non si debbano più usare. Unica deroga: i film con Boldi, De Sica & co., ultimo baluardo, verrebbe da dire, del Cattolicesimo in questa società senza Dio.

Ma provate a dirlo in una Scuola elementare italiana – e non di quelle di periferia, piene di figli di immigrati di altre religioni –, no: parlo delle belle Scuole ricche del centro. Provate a proporre di allestire una bella «recita di Natale». Subito spunta questa cosa che non si trova mai da nessun’altra parte: la «sensibilità» di chi appartiene ad altre religioni.

Non si può offendere la sensibilità di chi non la pensa come noi. Il bello è che della sensibilità di norma non importa niente a nessuno, mai, in nessuna occasione. Tranne questa. Ma queste cose succedono in realtà da ben prima del primo flusso migratorio, da ben prima che l’espressione «politically correct» facesse la sua comparsa.

A nessuno, s’intende, viene impedito di credere in ciò che vuole. L’anima non si nega nemmeno ai cani. Il problema è il corpo, non l’anima. Finché l’anima non ha anche un corpo, non può minacciare nessuno.

Gesù Cristo, però, venne nel mondo per mettere in pericolo il mondo, «questo » mondo, e la prima cosa che fece – prima di tutti i miracoli e di tutte le parabole, prima della predicazione e della Passione – fu di avere un corpo, anzi: di «essere» un corpo, quel corpo lì, che fu dapprima allattato da sua madre come tutti i bambini, e che poi tornò, cadavere, tra le braccia della stessa madre, dopo essere stato Crocefisso.

Fu quel corpo a mettere in crisi un mondo che di predicatori e divinità ne aveva fin troppi, un mondo tollerante, al quale un dio in più non avrebbe fatto né caldo né freddo, e che anzi per difendere la «sensibilità» dei Cristiani sarebbe forse stato anche disposto a difenderli dalla furia un po’ rozza del popolo al quale il Nazareno apparteneva. Con un po’ di diplomazia, forse, Pilato (che non era granché come politico) avrebbe assunto un’altra posizione, i margini c’erano.

Ma questo nuovo Dio, com’era diverso dagli altri! Non solo aveva un corpo, ma voleva che la nuova Fede avesse anch’essa un corpo: una comunità di persone in carne e ossa, con una propria identità, una propria antropologia, una propria idea del rapporto con il potere, una propria idea dell’educazione dei figli, e così via.

A questo nemmeno i Romani erano preparati. Professare una Fede è una cosa, edificare una Chiesa su suolo pubblico è un’altra. Ora, il moderno Stato Europeo non è molto diverso. Tollera tutti (anche perché non ama nessuno) ma il corpo è soltanto il suo. Sopporta le religioni unicamente in virtù della loro forza, ma appena queste s’indeboliscono comincia a mostrare i muscoli.

Una mamma, anni fa, faceva Catechismo ai bambini di una Parrocchia del Centro di Milano. In una delle prime lezioni chiese a questi ragazzini sui dieci anni cosa fosse la Pasqua. Nessuno rispose. Chiese allora se sapevano cos’è il Natale. Ci furono un paio di risposte vaghe, timide. Chiese infine che cos’è Halloween, e tutti seppero rispondere con precisione.

Da questo piccolo episodio ho tratto una mia morale, che forse può essere utile al lettore. Alla gente bisogna dare qualcosa. Una vincita alla lotteria, o a un concorso canoro, oppure al gratta-evinci. E poi vacanze al mare, ai Tropici, oppure sulla neve. E poi le tradizioni un po’ favolose, qualcosa su cui fantasticare, le fate, gli elfi, Babbo Natale, il Principe Azzurro. Un sano divertimento senza corpo, tutto anima, tutto innocenza allegra e piena di tenerezza («dolcetto o scherzetto!»).

Questo è ciò che piace all’Impero. E non tiratemi in ballo i musulmani o i buddisti, che non c’entrano, anche se c’è sempre qualche babbeo che, fraintendendo il problema, se la prende con la parte sbagliata.

Chiamatelo stato, chiamatelo impero, chiamatelo mercato: è sempre una forma di controllo, di uniformazione, una livella che, a differenza di quella di Totò, interviene prima della morte, affinché siamo tutti cadaveri felici e contenti.

Certo, chi è venuto al mondo per affermare la dignità assoluta di ogni persona, che consiste nel rapporto unico non con la società, lo stato o il mercato, ma con Dio. Dio, che trascende stato e mercato. E questo è ciò che stato e mercato, molto spesso, non sopportano.

don Nino

 

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VARESE, IL WALFARE TROVA CASA NELL'EX CONVENTO

Fra gli articoli tratti dalla stampa locale si segnala invece uno che riguarda Varese, con la notizia di una struttura multifunzionale per famiglia e disabilità nel complesso della Brunella.

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UN CD PER TORNARE BAMBINI

Una pagina di Agorà è poi dedicata al cd realizzato da Remo Incerti: "Un CD per ritornare bambini", che raccoglie due canti incisi nel 1969 dal coro di voci bianche di Bizzozero, prenotabile presso lo Spaccio ACLI di Bizzozero e presso la lavanderia "Il cigno", il cui ricavato sarà devoluto a favore della parrocchia.

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 CRONACA BIZZOZERESE

A concludere il consueto estratto delle notizie di cronaca locale tratte da B.NET:

Bizzozero al buio; nuova opera d'arte in S. Evasio; Varesenews arriva a Bizzozero; ancora calcinacci dalla volta della chiesa; castagne in compagnia; sull'Ararat con Davide Visconti; Giuanin coeur d'or; aperto lo sportello comunale di Bizzozero; asfaltatura in viale Borri.


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